Per l'Acna, una sentenza storica dopo 100 di inquinamento

Per l'Acna, una sentenza storica dopo 100 di inquinamento Condanne da tre mesi ad oltre un anno per presidente, direttore e amministratore delegato Per l'Acna, una sentenza storica dopo 100 di inquinamento Ora però i Verdi e quìndici sindaci della zona chiedono che lo stabilimento venga chiuso in attesa dei provvedimenti promessi CAIRO MONTENOTTE — 'Finalmente una sentenza che fa giustìzia dopo 106 anni di inquinamento'. Questo il commento a caldo di don Pier Paolo, il parroco di San Giorgio Scarampi, in provincia di Asti, il prete ecologista che «disobbidendo» alle direttive dei vescovi piemontesi ama ripetere: "Predico contro l'Acna e non me ne pento». Ha seguito con attenzione tutto il processo, iniziato ad ottobre, e dopo la sentenza si è tolto dalla giacca la piccola croce d'argento e l'ha donata, in segno di gratitudine, al pretore Giuseppe Dagnino. •Si tratta di un sentenza storica — ha detto l'avvocato Attilio Bonifacino che nel processo rappresentava i Comuni di Alessandria e di Bistagno —. per la prima volta le parti civili sono andate fino in fondo e non sono state tacitale come era accaduto nel processo per le morti di cancro. Il giudice ha tenuto conto delle nostre richieste con un dispositivo che farà storia". I tre ex dirigenti sono stati condannati con i benefici di legge ('.'ex presidente Ulrich Duden a 3 mesi e 10 giorni, l'ex direttore Franco Gonzati a un anno 3 mesi e 10 giorni e l'ex amministratore delegato. Franco Salucci, a un anno), ma la sentenza va oltre. Il preture infatti ha anche inflitto, come prevede la legge, pene accessorie per le quali non sono previsti i benefici di legge, c- cioè Duden per un anno. Salucci e Gonzati per tre. non potranno firmare, effettuare e partecipare a trattative nei confronti di pubbliche amministrazioni a partire dai Comuni per arrivare ai ministeri. E poi (è questo è il vero senso della sentenza) il giudice Dagnino ha condannato l'Acna e i suoi dirigenti a risarcire i danni al ministero dell'Ambiente, alle Regioni Liguria e Piemonte, a 42 Comuni, alle Province di Savona, Alessandria, Asti e Cuneo, alla Comunità montana della Langa Astigiana e a una privata Attilia Balocco, proprietaria di un mulino a Saliceto. Gli ambientalisti, che non si erano potuti costituire parte civile nel processo, parlano di una vittoria storica. Dice Renato Galliano, uno dei leader dell'Associazione per la rinascita della Val Bormida: 'Finalmente un preto¬ re ha riconosciuto il danno che l'Acna ha arrecato alla valle. E' la dimostrazione che le dichiarazioni fatte dalla Montedison sono false, viene riconosciuta l'incompatibilità tra fabbrica e territorio». 115 sindaci piemontesi che hanno rinunciato all'incarico per ribadire la necessità di chiudere lo stabilimento, stanno ora costituendo un "Coordinamento dei siridaci dimissionari». Dice Eliana Barabino, ex primo cittadino di Terzo che per ^rima ha consegnato il suo mandato al prefetto di Alessandria: "Non potevamo disattendere la nostra gente. Il problema è grave ma, con la sentenza del pretore di Cairo, torna un cauto ottimismo^. E Flavio Strocchio, responsabile nazionale delle liste verdi, annuncia nuove iniziative: -Il primo appuntamento è per il 26 novembre con un convegno a Savona durante il quale verrà ribadita la parola d'ordine "chiudere l'Acna", il giorno dopo a Cengio terremo una manifestazione». Della stessa opinione è l'onorevole Romita (psdi) che, in una dichiarazione rilasciata al nostro giornale, dopo aver commentato positivamente la sentenza del pretore di Savona ha ribadito: «E' necessario provvedere immediatamente ad una nuova chiusura dello stabilimento e si potrà pensare ad una eventuale e graduale riapertura solo man mano che i provvedimenti anti-inquinamento saranno realizzati con efficacia certa. E'dovere del ministro Ruffolo e del governo prendere immediate e concrete iniziative in questa direzione». Giampaolo Carlini