Sperimentazione droga

Sperimentazione droga La legge alle prese con un fenomeno sociale nuovo Sperimentazione droga La legge contro la droga, approvata nel '75, e tuttora in vigore, innovò il nostro ordinamento che aveva considerato e trattato fino ad allora il drogato come colpevole, dichiarandolo praticamente non imputabile penalmente. Era, questa, una tendenza del tempo, alla quale anche il legislatore italiano ritenne di aderire. Si tendeva, per l'appunto, a passare dalla identità del drogato come colpevole alla sua identità come malato e a predisporre perciò particolari misure per la prevenzione e la cura di una così singolare e pericolosa malattia che nasce da una scelta del soggetto che si ammala. La malattia è singolare perché consiste nell'autodistruzione della volontà del soggetto con un suo atto iniziale di scelta dell'uso della droga. Ora nel mondo soffia un vento contrario a quello che soffiava nel '75. Chi ha scritto che in Italia siamo in presenza del trascinamento di un risorgente spirito regressivo non ha tenuto conto dell'universalità del feno¬ meno. In tutti i più recenti interventi legislativi, negli Stati Uniti d'America, nella Germania Federale e in Svezia, si rileva la predisposizione di misure in relazione alle quali si ripropone il quesito se il tossicodipendente sia colpevole o sia malato. La scelta che fece la legge italiana nel 1975 non è messa in questione soltanto in Italia. Persino in Francia si sta ridiscutendo il problema negli stessi termini. La verità è che in questa materia la legislazione tende ad essere sempre più una legislazione sperimentale per combattere un fenomeno sociale tanto nuovo quanto grave come quello della diffusione della tossicodipendenza che colpisce le nuove generazioni attraendole sempre più nella asocialità o addirittura nell'antisocialità e via via distruggendole. Il fenomeno è entrato in una fase di accelerato aggravamento anche perché i momenti successivi della coltivazione, fabbricazione e vendita delle sostanze stupefacenti ai consumatori formano ormai una catena attivata e padroneggiata dalle più potenti organizzazioni criminali. Non ci sono soltanto le multinazionali dei beni utili, ma ci sono anche le multinazionali della droga, le quali, quanto più si rafforzano mercè questo triste commercio immensamente lucrativo, tanto più si mettono in grado di moltiplicare le loro attività criminose in altri settori. Non sono perciò né soprendenti né incomprensibili le richieste e proposte tese a colpire innanzitutto le suddette multinazionali nelle fonti più cospicue del Salvatore Valitutti (Continua a pagina 2)

Persone citate: Salvatore Valitutti

Luoghi citati: Francia, Germania Federale, Italia, Stati Uniti D'america, Svezia