Il Genoa conserva il suo primato

Il Genoa conserva il suo primato B - I rossoblu di Scoglio riescono a superare il Monza nel finale Il Genoa conserva il suo primato Due punti preziosi per i liguri in una domenica in cui si affermano tutte le più pericolose rivali: Bari, Udinese, Catanzaro e Avellino Il lampo di Nappi all'83' fa esplodere Marassi di GESSI ADAM OLI GENOVA — Il Genoa salva il suo primato a sette minuti dal termine. Ancora una vittoria nel finale e ormai sembra una regola fissa. Il Monza credeva di avercela fatta, si è difeso con ordine per 83'. L'ha battuto un lampo di Nappi dopo un disperato assalto di Eranio che era partito in azione personale con il chiaro intento di puntare al rigore. Dopo uno splendido slalom, era entrato in area a percussione, andando a cozzare contro il muro di due difensori brianzoli. Qualcuno ha alzato il braccio chiedendo il rigore; non ha fatto una piega invece Nappi verso il quale, nel frattempo, era schizzato il pallone. Ha colpito al volo tenendo la palla a pelo d'erba e indirizzandola proprio nell'angolino. Avrebbe dovuto essere una formalità e invece s'è capito subito che il Monza avrebbe riservato al Genoa parecchie difficoltà. S'è difeso con disinvoltura e la sua ragnatela di centrocampo ha messo in imbarazzo il Genoa che non è riuscito ad aggredire come fa solitamente. Ha insistito sulla fascia destra, ma Eranio e Ruotolo non sfondavano. E raramente il gioco gravitava a sinistra dove, mancando Gentuini squalificato, era stato riciclato Caricola che però era sistematicamente assente dal gioco. Il Monza non si abbandonava a iniziative velleitarie. Piazzava il neoacquisto Rondini dietro tutti a fare il Ubero all'antica e lasciava isolato in avanti Casiraghi. Il gioiellino della Brianza si batteva come un leone e lottava su ogni palla. Il suo era unicamente un compito di disturbo, tutto solo non poteva certo pensare di puntare verso la porta di Gregori. Gaudenzi, che in teoria avrebbe dovuto fargli da spalla, giocava a sostegno del centrocampo e quando, a metà del secondo tempo, do¬ veva uscire per infortunio, Frosio non si faceva scrupolo di inserire Stroppa, un mediano. Ma il Monza non era costretto a ricorrere al catenaccio, il Genoa, infatti, non pungeva. Solo Fontolan, che non è ancora riuscito ad andare a segno nemmeno una volta e quella del gol, per lui, sta diventando una psicosi, si dava parecchio da fare. Ma tanta generosità era abbinata a troppa confusione. E così (31*), quando Onorati lo pesca al di là dei difensori del Monza (ma non tutti, a sinistra, infatti, c'è Mancuso che lo tiene in gioco), lo tradisce proprio la fretta di fare gol. Batte precipitosamente su rimbalzo avventurandosi, con il portiere Nuciari in uscita, in un improbabile pallonetto. E la palla, infatti, termina abbondantemente sul fondo. Due minuti prima, sempre Fontolan, aveva reclamato un calcio di rigore. Si era liberato di Giarretta e poi era finito gambe levate sull'intervento di Rondini. L'arbitro Calabretta, fin troppo casalingo sulle palle ininfluenti, ha fatto segno di continuare. E al 40' ha poi assegnato solo un corner dopo un altro contrasto sospetto tra Giarretta e Fontolan. Un minuto prima la palla buona era capitata sui piedi di Ruotolo, dopo un calcio d'angolo studiato al computer da Scoglio. Dalla bandierina aveva battuto Onorati verso Nappi che gli era andato incontro in corsa; finta e palla che filtra verso l'accorrente Ruotolo che non si fida, però, dei suoi mezzi e batte di piatto mandando sopra la traversa. Nel secondo tempo il tran tran non cambia. C'è un'occasione per Eranio (60') che però calcia sul palo di sostegno dopo un traversone da destra di Fontolan e sponda di Nappi. Entra Briaschi, una terza punta, e viene richiamato in panchina Ferroni, con Caricola che rinuncia a fare il fluidificante a sinistra. E il gol di Nappi è preceduto da una grande, doppia occasione di Onorati (76'). Entra in area dopo un triangolo con Nappi: il primo tiro è respinto dal corpo di Rondini, il secondo quasi sulla linea da Zanoncelli. L'unica sortita del Monza è proprio al 90', ci prova Giarretta su azione susseguente a calcio di punizione. Gregori segue impotente con gli occhi la parabola maliziosa, ma la sfera si perde sopra la traversa.

Luoghi citati: Avellino, Bari, Catanzaro, Genova, Udinese