Si sono arresi alle navi indiane i mercenari golpisti delle Maldive
Si sono arresi alle navi indiane i mercenari golpisti delle Maldive Nello scontro a fuoco sette ostaggi morti o dispersi Si sono arresi alle navi indiane i mercenari golpisti delle Maldive MALE (Maldive) — I mercenari dello Sri Lanka — che dopo il fallito colpo di Stato alle Maldive avevano tentato di tornare, via mare, nella loro isola — si sono arresi, in pieno Oceano Indiano, alle unità della marina da guerra indiana che davano loro la caccia. Quattro dei 27 ostaggi che i mercenari avevano costretto a seguirli sono morti ed altri tre risultano dispersi. La circostanza, in un primo tempo smentita, è stata confermata nella serata di ieri dal portavoce del governo di New Delhi, Ramamohan Rao. Dei venti ostaggi salvati dai militari indiani, sette presentano ferite d'arma da fuoco e sono stati ricoverati nell'ospedale di Trivanarun, il porto dell'India meridionale dal quale erano partiti i paracadutisti che hanno neutralizzato il tentativo di colpo di Stato. Tra gli ostaggi c'era anche il ministro dei Trasporti delle Maldive. Ahmed Mujithaba, con la moglie, cittadina svizzera. La notizia della morte dei quattro ostaggi inizialmente era stata smentita da un ufficiale superiore dei servizi di sicurezza locali, il maggiore Zahir; mentre il presidente delle Maldive. Mumun Abdul Gayun, nella conferenza stampa tenuta in mattinata, aveva parlato soltanto di tre personeferite. A bordo dell'unità con la quale cercavano di fuggire e contro la quale una nave da guerra indiana ha aperto il fuoco, c'erano complessivamente 46 mercenari. Venerdì, fallito il colpo di Stato, i combattenti legati ai guerriglieri Tamil del vicino Sri Lanka si sono imbarcati sul loro mercantile «Progress Light» di cinquemila tonnel¬ late per guadagnare il largo. Sulla loro scia si sono poste immediatamente due fregale della marina da guerra indiana che nella giornata di sabato hanno raggiunto e bloccato il cargo. Dopo aver sparato alcuni colpi d'avvertimento contro la «Progress Light-, i fanti di marina indiani hanno convinto gli autori del fallito putsch a consegnare le armi e sono saliti a bordo per separare i mercenari dagli ostaggi. Erano le 9,30 del mattino di ieri e le unità si trovavano ad un centinaio di chilometri dalle coste sudoccidentali dello Sri Lanka. • Non posso dirvi a quale pena potrebbero andare incontro i mercenari, ma potrebbe anche trattarsi della pena capitale», ha affermato Gayun non nascondendo la sua soddisfazione per la conclusione della vicenda.
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