Gesuiti, ancora ombre mei rapporti col Papa? di Marco Tosatti

Gesuiti, ancora ombre mei rapporti col Papa? Gesuiti, ancora ombre mei rapporti col Papa? Subentrato nell'83 a Fedro Arrupe, l'attuale «generale», l'olandese Kolvenbach, definisce «aperte e cordiali» le relazioni con la Santa Sede - Le polemiche degli Anni 70 CITTA' DEL VATICANO — Da cinque anni Peter Hans Kolvenbach, il -Papa nero-, guida la Compagnia di Gesù: una navigazione difficile, fra gli scogli della disapprovazione vaticana (da Paolo VI, a Giovanni Paolo I e infine a Giovanni Paolo II) dovuta all'impegno troppo forte e troppo personale di molti seguaci di S. Ignazio di Loyola nelle lotte di liberazione politica in America Latina e alla difesa di tesi troppo avanzate (sacerdozio femminile, contraccezione, messa in questione del celibato dei preti) nel Nord del mondo. E' una navigazione silenziosa: "motore acceso, e luci spente'. cosi descriveva la Societas Jesu la prestigiosa rivista dei padri dehoniani, "il Regno-. E' opinione del Generale che troppa luce e troppo rumore abbiano circondato la Compagnia negli Anni «70, contribuendo a rendere difficili i rapporti con i palazzi pontifici. •Aperti e cordiali- li definisce adesso il Papa nero, un olandese (la madre però era di origine italiana) che il 30 novembre compirà 60 anni, di cui venticinque spesi in Libano, che sente come la sua seconda patria. Ma ancora adesso non tutto è facile: e lo stesso Kolvenbach lo ha detto chiaramente allo stato maggiore dei gesuiti di tutto il mondo in una relazione interna, il cui contenuto sarà rivelato dal mensile cattolico 'Trenta giorni- di prossima pubblicazione. La svolta cominciò il 13 settembre del 1983, quando la Compagnia, «commissariata» (un inedito storico) da Giovanni Paolo II potè finalmente tenere la sua «Congregazione- ed eleggersi un nuovo Generale, il successore di padre Pedro Arrupe, dimissionario perchè malatissimo. -Oggi nicuni gesuiti, e più ancora molli ex gesuiti, — afferma nella sua relazione Peter Kolvenbach — si domandano se la normalità e la serenità dei rapporti attuali con la Santa Sede sono il frutto di una radicale conversione dei cuori o soltanto il risultato di un diplomatico savoir faire o di una tattica prudente fino alla timidita-. E' un esempio delle difficoltà che il Generale incontra nel far modificare la rotta di una nave con sempre meno marinai (da 36.039 nel 1965 sono scesi a 24.924 nel 1988), anche se di alta qualità. Una rotta che li ha portati a mettere l'accento sulla «promozione umana» — leggi cause sociali — più che sui sistemi tradizionali di religiosità. 'D'altra parte tentare di ridurre la dimensione apostolica della Compagnia esclusivamente alla promozione di determinate cause, fossero pure le più giuste, o di detcrminati valori, fossero pure i più santi, senza un riferimento esplicito di queste finalità al Vangelo, significa svuotare tutta la nostra attività-, ammonisce nella relazione il Generale. E' un riferimento chiaro alla politica; e infatti è stato Kolvenbach a espellere dalla Compagnia padre Fernando Cardenal, gesuita e Ministro dell'Educazione nicaraguense. In una delle due interviste che ha concesso in cinque anni, a Famiglia Cristiana, affermava che oggi "non è più ammissibile- il caso di sacerdoti impegnati direttamente in partiti o sindacati. -Posso comprendere le ragioni di un obiettore di coscienza — diceva, riferendosi a padre Cardenal — ma egli non deve pretendere di imporre tali ragioni all'istituzione verso la quale obietta-. D'altro canto la sua difesa verso il Centro «Pedro Arrupe» di Palermo è sicura:-Chi conosce i gesuiti in Italia, le loro opere e le loro pubblicazioni, sa che è una grottesca caricatura e una generalizzazione parlare, come fa certa slampa, della "politica dei gesuiti», come se ce ne fosse una e potesse esserce ne una sola. L'Istituto Pedro Arrupe non ha lo scopo di fare politica in senso partitico, ma di preparare dei cristiani ad assumere le lo ro responsabilità nel diffici le e delicato compito della politica-. Sono due esempi della stessa politica: difesa della linea di «intervento» della Compagnia nel sociale, fermezza — anche per non ren dersi vulnerabili ad attacchi da parte dei numerosi nemi ci — nel troncare con le situazioni indifendibili. Come quella di padre John Me Neil, iniziatore di un movi mento di omosessuali catto liei. Sempre, secondo lo stile del «Papa nero», in tutta discrezione e silenzio. Marco Tosatti

Persone citate: Cardenal, Fernando Cardenal, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo Ii, Paolo Vi, Pedro Arrupe, Peter Hans Kolvenbach, Peter Kolvenbach

Luoghi citati: America Latina, Citta' Del Vaticano, Fedro Arrupe, Italia, Libano, Palermo