La Lituania scrive la sua Costituzione di Emanuele Novazio

La Lituania scrive la sua Costituzione Il «Fronte popolare» chiede al Parlamento di approvare il nuovo progetto La Lituania scrive la sua Costituzione Gli autonomisti suggeriscono anche di respingere gli emendamenti di Gorbaciov «ostili alle autonomie locali» - 1 tre inviati del Politbjuro richiamano i dirigenti del pcus a una maggiore fermezza dal nostro corrispondente MOSCA — Il «Fronte popolare di Lituania», il Sajudis, ha chiesto al Parlamento della Repubblica baltica di esaminare e adottare» il progetto di Costituzione preparato dal movimento, e di respingere gli emendamenti al testo attuale, presentati da Gorbaciov due settimane fa, perché -ostili alle autonomie locali». La seduta, in programma questa settimana, si annuncia calda, ricca di tensione e forse colpi di scena. Perché intorno al nuovo progetto di Costituzione la mobilitazione aumenta: in Lituania, dove domenica si sono svolte manifestazioni popolari; e nelle altre Repubbliche affacciate al Baltico, la Lettonia e l'Estonia, dove movimenti simili avanzano simili rivendicazioni. Ieri, uomini del «Fronte» lituano presentavano cifre euforiche: un milione e mezzo di persone, la metà dell'intera popolazione dunque, ha firmato le petizioni diffuse per strada dai militanti negli ultimi giorni: e, assicuravano, -la mobilitazione continua», e continuerà fino all'ultimo. La sfida è di rilievo, perché è la prima volta che un'ampia fascia della popolazione di una Repubblica nazionale mette a punto un progetto completamente autonomi¬ stico, anche se all'interno della struttura politica dell'Urss; senza pensare, dunque, a impossibili secessioni. E che il Cremlino abbia colto l'ampiezza della crisi è fin troppo chiaro: nelle tre Repubbliche baltiche continua la missione degli inviati di Mikhail Gorbaciov, tre uomini eminenti del Politbjuro. Vadim Medvedev, Viktor Cebrikov e Nikolai Sliunkov hanno lanciato un nuovo monito, ieri; questa volta, però, non alle frange radicali del movimento popolare ma ai dirigenti del partito locale, perché tengano un atteggiamento più fermo d» fronte alle tensioni nazionalistiche in ascesa. Ieri sera, l'agenzia Novosti riassumeva il messaggio: i capi del partito sul Baltico -devono meglio precisare il loro comportamento nei confronti delle attuali tendenze». Un modo piuttosto esplicito di chiedere maggior decisione, più -coraggio» e minor partecipazione alle richieste degli autonomisti. -Le discussioni nei tre Paesi baltici hanno mostrato che Mosca non consentirà agli estremisti di distruggere le conquiste del so cialismo in quelle Repubbli che», insisteva l'agenzia. Subito dopo, la Tass dava conto di un incontro di Sliunkov con un gruppo di funzionari a Vilnius, la capitale lituana; sottolineando il suo appello alla -maturità politica- per -prevenire che le emozioni sfuggano al controllo e facciano il gioco di persone irresponsabili-. La replica, indiretta, del «Fronte» lituano è stata sferzante: -Se il nostro progetto di Costituzione non sarà accettato, il potere si troverà di fronte alla mobilitazione unanime della popolazione», diceva uno dei suoi esponenti da Vilnius. Quando, nei prossimi giorni, si riuniranno i Parlamenti di Estonia e Lettonia, la tensione popolare sarà la stessa. Le petizioni lanciate dai nazionalisti hanno raccolto, in entrambe le Repubbliche, centinaia di migliaia di adesioni. In Estonia soprattutto il movimento riunito attorno al «Fronte» ha guadagnato in ampiezza ed è penetrato all'interno del potere locale: secondo fonti locali, è stato lo stesso presidente estone, Arnold Ruutel, a mettere a punto l'agenda per la riunione del Parlamento locale, proponendo l'adozione di una norma che garantisca in futuro il diritto di veto sulle decisioni di Mosca e invocando una -dichiarazione sulla sovranità del popolo estone». La crisi sta diventando sfida. Emanuele Novazio

Persone citate: Arnold Ruutel, Gorbaciov, Mikhail Gorbaciov, Nikolai Sliunkov, Sliunkov, Vadim Medvedev, Viktor Cebrikov