La Nato a è ritornata sulla Piazza Rossa

La Nato a è ritornata sulla Piazza Rossa Novità alla sfilata per l'anniversario della Rivoluzione La Nato a è ritornata sulla Piazza Rossa Ambasciatori assenti dal blitz a Kabul • Controcortei a Erevan e sul Baltico NOSTRO SERVIZIO MOSCA — Un sottile ma persistente nevischio imbiancava dal mattino la Piazza Rossa mentre tutto era già pronto ad accogliere la parata militare per i festeggiamenti del settantunesimo anniversario della Rivoluzione. Ma mentre nella capitale la sfilata si svolgeva secondo una regia, come al solito, perfetta, nelle regioni baltiche e nella repubblica tormentata deU'Armenia, la festa deUa Rivoluzione è diventata l'occasione per esprimere i malcontenti nazionalisti. A Mosca, la sfilata, a cui hanno assistito i diplomatici dei Paesi Nato che dal '79 erano assenti in segno di protesta per l'invasione dell'Afghanistan, è stata segnata da alcune novità: in primo luogo, il segretario generale del partito e neo capo dello Stato Gorbaciov ha modificato quest'anno il rito tradizionale di ingresso nella piazza, accompagnandosi soltanto con il primo ministro Nlkolaj Rizhkov, e lasciando tra chi ricopre le cariche statali più alte e 11 resto dei membri del Politbjuro una distanza significativa di alcuni metri. Molti osservatori hanno voluto leggere questo distacco come un segnale che la rinno¬ vata leadership del Cremlino cerca di mandare alla popolazione e alla tribuna internazionale: un modo dì dimostrare la nuova supremazia dello Stato sul partito. Egor Ligaciov ha perso dunque anche nei cerimoniali il suo posto di -numero due- del partito, comparendo insieme agli altri a breve distanza e prendendo posto sulla tribuna del mausoleo di Lenin alla sinistra del primo ministro Rizhkov, che lo ha ormai rimpiazzato in tutto. I primi piani che in queste occasioni la televisione dedica ad uno piuttosto che ad altri personaggi hanno pure il loro peso neUe delicate alchimie di partito. Il più inquadrato, dopo Gorbaciov e Rizhkov, è stato il primo segretario del partito di Mosca Lev Zaikov, simbolicamente alla destra del segretario generale, mentre il detronizzato Ligaciov ha avuto soltanto deUe rapide inquadrature Ma la parata di quest'anno ha presentato anche delle altre novità. Alla graduale ma progressiva riduzione della sfilata militare, ridotta questa volta a non oltre venti minuti, subentra ogni anno di più la presenza del cortei di gente dall'aspetto più festoso deUe severe dimostrazioni della potenza militare del Paese. Anche le coreografie dimostrano una maggiore fantasia: quest'anno per la prima volta sono scesi In piazza anche 1 campioni olimpionici. Gorbaciov ha mostrato di aver apprezzato rinnovazione, sorridendo a più riprese Ma alla periferia dell'-impero- l'anniversario della Rivoluzione ha rappresentato l'occasione per rimarcare ancora una volta il proprio senso di disagio ed una vivace volontà di protesta. A Erevan, la capitale deU'Armenia, è stata organizzata una parata alternativa, non ufficiale, a cui hanno partecipato una decina di migliaia di persone vestite a iutto, che chiedevano di far piena luce sui disordini di Sumgait che provocarono, nel febbraio scorso, la morte di 32 persone, 26 deUe quali di nazionalità armena. A Tallinn invece, la capitale dell'Estonia, la parata è stata dominata da una -guerra- di slogans che ha visto scontrarsi su due fronti opposti la popolazione di nazionalità estone con quella russa. Anche a Vllnius, la capitale lituana, ha fatto sentire la propria voce chi chiede la totale sovranità della repubblica, p. d. f.

Persone citate: Egor Ligaciov, Gorbaciov, Lenin, Lev Zaikov, Ligaciov, Nlkolaj Rizhkov

Luoghi citati: Afghanistan, Armenia, Erevan, Estonia, Kabul, Mosca