Torna cacciatore il visone in libertà

Torna cacciatore il visone in libertà Gli animali fatti fuggire in Friuli Torna cacciatore il visone in libertà Anche, se nato in allevamento, ridiventa selvatico e sopravvive - Si nutre di pesci, uccelli e piccoli mammiferi Gli «ambientalisti», o presunti tali, che in un raid notturno hanno liberato 2000 visoni da un allevamento del Friuli, non hanno sbagliato bersaglio. Sapevano probabilmente che, a differenza di altre specie animali incapaci di sopravvivere in natura dopo essere state allevate in cattività, i visoni che fuggono dagli allevamenti — capita qualche volta anche senza la mano dell'uomo — riescono a ridiventare selvatici. Purché trovino naturalmente l'habitat che fa per loro, cioè una zona a vegetazione non eccessivamente fitta in vicinanza di corsi d'acqua. Quest'ultima è la «conditio sinc qua non». I visoni infatti amano insediarsi sulle rive dei fiumi, dei laghi, dei torrenti o dei ruscelli, in tane nascoste tra le radici delle piante o nei crepacci delle rocce. Parlo del visone americano o «mink» (Mustela vison), la specie che per la sua splendida pelliccia folta, calda c morbidissima, è oggetto di allevamento intensivo in molti Paesi del mondo. Proprio nei primi allevamenti sono insorte spontaneamente mutazioni ereditarie nel colore dell? pelliccia che hanno reso possibile con opportuni incroci la nascita di numerose varietà di grande pregio commerciale, che al tradizionale colore bruno scuro hanno sostituito una ricca gamma di gradazioni cromatiche. E' naturale che. nel caso del Friuli, contadini e pescatori siano preoccupati. Quell'esercito di visoni in libertà rappresenta indubbiamente una minaccia per la selvaggina terrestre e per la fauna acquatica. Ottimo nuotatore, il mustelide si immerge anche in profondità per catturare pesci e crostacei. In terraferma ha il merito di essere uno sterminatore di topi, ma se la prende anche con qualunque piccolo mammifero, uccello o rettile, gli capiti a tiro. Veloce e agilissimo con il suo corpo lungo, snello e affusolato come quello di tutti gli appartenenti alla stessa famiglia (martora, ermellino, donnola, puzzola) raggiunge infallibilmente la preda e la azzanna alla nuca con un morso mortale. Poi non ha nessuna fretta di mangiarsela. Preferisce trasportarla in un «magazzino viveri» e tornare alla carica per scovare una nuova preda. Accumula così una discreta scorta alimentare e, a caccia terminata, se ne torna tranquillamente al nascondiglio per dare fondo alle provviste. Non è un cacciatore esclusivamente notturno come si credeva in passato. Gli studiosi hanno scoperto che va a caccia anche in pieno giorno, favorito dalla sua facoltà di vedere i colori, facoltà che la maggior parte dei mammiferi non possiede. Impetuoso e aggressivo il visone anche nella stagione riproduttiva, sia nei confronti dei maschi rivali con i quali ingaggia furiosi combattimenti, sia nei confronti delle femmine. Se lei è riluttante e cerca di (uggire lui la afferra alla nuca e con modi un po' brutali la convince al connubio che è particolarmente lungo c può durare anche due ore. Poi il maschio, che è un inguaribile dongiovanni, passa a nuovi amori e si accoppia con altre femmine per aumentare al massimo il proprio successo riproduttivo. La cura della prole la lascia completamente alle femmine, le quali dopo una gestazione che dura generalmente dai 40 ai 4K giorni (ma può durare anche molto di più. fino a due mesi) mettono al mondo da due a dieci piccoli. Nascono privi di peli e con gli occhi chiusi i cuccioli. Strano a dirsi, ma in prigionia i visoni smorzano l'innata aggressività e diventano gli animali più mansueti di questo mondo. Sembrano adattarsi perfettamente al nuovo modo di vita. Anche se poi qualcuno preferisce la fuga per riconquistare la libertà. I. Lattes Coifmann

Persone citate: Lattes Coifmann

Luoghi citati: Friuli