Socialisti centro comunisti tra i metalmeccanici Cgil di Gian Carlo Fossi

Socialisti centro comunisti tra i metalmeccanici Cgil «Il vertice Fiom ha la testa sotto la sabbia, non sa dove andare» Socialisti centro comunisti tra i metalmeccanici Cgil Criticata la relazione del leader Airoldi (pei): «Servono più modestia e più consapevolezza» ROMA — Netta spaccatura al Comitato centrale della Fiom tra le componenti comunista e socialista. Replicando con estrema durezza al segretario generale Airoldi, il segretario generale aggiunto Walter Cerfeda, socialista, ha dichiarato ieri che -la Fiom è un sindacato sconclusionato e questo è un gruppo dirigente con la lesta sotto la sabbia, che non sa dove va: la nostra crisi non può essere superata pacatamente, additando i problemi della Cgil-. Riferendosi, poi, alle molte palle infuocate sparate da giovedì contro Pizzinato e l'intero staff dingente, Cerfeda ha chiesto al Comitato centrale -un po' più di modestia e di consapevolezza dei propri limiti politici'. Ha aggiunto: -Non condivido che si sia voluta mettere la sordina alla crisi della Fiom, che invece ha ancora la febbre alta e che non va scaricata sulle gravi difficoltà della Cgil-. Mentre la situazione della Cgil sembra avviarsi a prossimi sbocchi, 11 panorama della Fiom appare ancora oscuro e carico di asprezze di fronte a problemi che incalzano. La Fiom, secondo Cerfeda, non può più permettersi, dopo quello con la Fiat, altri accordi separati e c'è invece il serio pericolo che questa diventi una linea. Ma ora, pur contestando la relazione tenuta giovedì dal segretario generale Airoldi, il «numero due- ha proposto di -sotterrare le armi- fino al 12 novembre Bisogna guardare, nella Fiom, con moderazione alle questioni serie che sono sul tappeto e cercare di risolverle. Al contrario, questo Comitato centrale ha rivelato un grado di tensione -non adeguato- alla recente crisi aperta nei vertici della federazione dalle minacciate dimissioni di Cremaschi sul caso Fiat: -Ci sono state mosse accuse pesanti, come quella di essere dei cortigiani. La Fiom non è affatto sfebbrata. C'è stata la vicenda Fiat ed ora c'è di nuovo il rischio serio di accordo separato nella vertenza Olivetti e nella trattativa con la Confapi: io non ho votato oggi contro l'ordine del giorno (tre ore di sciopero nelle aziende Confapi, se firmasse accordi se¬ parati, ndr), che comunque ritengo sbaglialo, solo per non aprire una crisi istituzionale al vertice della Fiom-. Cerfeda ha poi respinto il disegno di mettere in piedi nella Cgil una crisi istituzionale che non è la stessa cosa della crisi politica. -Ritengo che su scelte precise di strategia si debba arrivare ad un patto.. Airoldi, rettificando il tiro, ha precisato di non aver chiesto la testa di nessuno e di non aver partecipato a un golpe. -La crisi della Cgil — ha detto — c'era già e noi abbiamo solo segnalalo questo punto di non ritorno. Ora, tregua o non tregua, il problema resta, ma non ne voglio parlare-. Gian Carlo Fossi

Persone citate: Airoldi, Cerfeda, Cremaschi, Pizzinato, Walter Cerfeda

Luoghi citati: Roma