La dc: il presidente Rai infiltrato di Berlusconi

La dc: il presidente Rai infiltrato di Berlusconi Duro attacco del «Popolo» a Manca nella polemica sulla pubblicità La dc: il presidente Rai infiltrato di Berlusconi L'accusato replica: aggressione irresponsabile e vile - La Malfa: la tv lottizza anche la verità ROMA — n presidente della Rai, Enrico Manca, è nell'occhio del ciclone. Ieri democristiani e repubblicani lo hanno criticato duramente. -E' la prima volta che il presidente di un ente pubblico ha ammesso di essere un lottizzato' è il rimprovero che gli ha rivolto in un'intervista al settimanale Epoca il segretario del pri Giorgio La Malfa. Mentre un corsivo del Popolo di oggi lo tratta alla stregua di -un infiltrato' di Berlusconi per non aver preso posizione nella polemica tra l'azienda pubblica e la Fininvest, paragonandolo a -quegli intellettuali di sinistra che ai tempi del terrorismo non stavano né con lo Stato, né con le Br-. Gli unici a scendere in campo per difendere il presidente della Rai sono stati i socialisti, suoi compagni di partito. L'on. Ugo Intini, portavoce della segreteria del psi, ha lanciato un avvertimento alla de: -E' doveroso chiedere se il partito del presidente del Consiglio voglia gettare nella crisi il sistema televisivo o voglia invece, sino a che e in tempo, promuovere i necessari chiarimenti e le necessarie correzioni-. Un vero e proprio -altolà-. per evitare che il presidente socialista dell'azienda di viale Mazzini si ritrovi sul banco degli imputati, stretto nella disputa tra il partito della Rai e quello di Berlusconi. Insomma, la polemica sul sistema televisivo continua a imperversare. Dopo le accuse e le contro accuse tra Berlusconi e il direttore generale della Rai, Biagio Agnes, ora le critiche hanno investito anche Manca, che finora si era tenuto prudentemente in disparte. Intanto, notizie buone si alternano a notizie cattive: i dirigenti Rai. in un comunicato, assicurano il loro appoggio alle decisioni prese dal vertice dell'azienda; ma, contemporaneamente, i repubblicani fanno sapere di non essere d'accordo con il documento approvato dal Consiglio di amministrazione dell'ente televisivo, che invita il Parlamento a garantire alla Rai risorse adeguate. Quello che comunque ieri ha più patito questo stato di insofferenza è stato Manca. Si è trovato, improvvisamente, al centro di polemiche violentissime. Soprattutto l'organo ufficiale della de ha usato toni molto duri nei suoi confronti: 'Comprendiamo — si legge nel corsivo del Popolo — le lacerazioni della coscienza di Manca tra la fedeltà politica e la coerenza di dirigente della Rai, ma è una civetteria rischiosa per il servizio pubblico ostentare un presidente dalla doppia militanza. Se Manca fosse al posto di Gianni Letta (vicepresidente della Fininvest, ndr) avrebbe già ricevuto da Berlusconi i padrini e una lettera di commiato'. A rendere più pesante la posizione del presidente della Rai sono state anche le dichiarazioni di La Malfa che lo ha accusato di teorizzare -la lottizzazione' dell'informazione televisiva. -Mi riferisco — ha detto il segretario del pri — alle affermazioni di Manca che ha detto: "Ciascuno dei telegiornali rappresenta uno spicchio della verità, sommandoli si va vicino alla verità vera". C'è stata insomma l'ammissione ufficiale da parte di Enrico Manca della mancanza di obiettività dei telegiornali'. Una filosofia che La Malfa non condivide affatto. Anzi il segretario del pri è pronto a perseguire gli obiettivi più drastici se la Rai non caminiera registro: -O diventa un servizio pubblico, o dovremo smontarla'. Ieri sera, al segretario re¬ pubblicano, Manca ha risposto di non aver mai abbracciato la filosofia delle - tre verità dei tre telegiornali'. 'Se l'on. La Malfa — ha aggiunto — continuerà a duellare con una posizione di comodo inesistente, le polemiche non avranno alcun senso-. Molto più severa è stata, invece, la risposta al Popolo: ha definì to il corsivo una vera e propria 'aggressione', espressione di •trresponsaoiZttà e di viltà'. Manca ha anche detto di essere sempre stato d'accordo con il direttore generale della Rai, Agnes, sulla ■centralità del servizio pub blico televisivo' e ha accusa to il Popolo di avere -una vistone proprietaria della de sulla Rai e di ritenere che il presidente dell'azienda deb ba essere un funzionario agli ordini di qualcuno-. a. m.

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