In prova con la Nissan «Bluebird» di Michele Fenu

In prova con la Nissan «Bluebird» In prova con la Nissan «Bluebird» Eccola qui la vettura con cui la Nissan vorrebbe dare l'assalto all'Europa e all'Italia. È' la «Bluebird», un'auto della classe media, appartenente cioè al segmento «D» (quello, ad esempio, di Fiat «Regata», Alfa Romeo «75» e Opel «Vectra). Tale modello, come noto, è oggetto in questi giorni di molte contestazioni a proposito del suo reale contenuto europeo: i giapponesi parlano di un 71%, ma Francia e Italia sono di parere diverso e sarà Bruxelles a decidere sulla spinosa questione. Le «Bluebird» possono entrare nel nostro Paese, ma per ora saranno messe nel contingentamento. La Nissan Italia, che ha sede a Capena, presso Roma, ha presentato la- «Bluebird» in questi giorni nella Capitale, illustrando anche i piani di vendita per l'immediato futuro: 3.500 macchine tra fine '88 e 1989. Un trampolino verso 11 1993, in cui la filiale italiana della Nissan (2 milioni 700 mila auto prodotte nel'87, 133 mila persone, 2° costruttore del Sol Levante, 4° nel mondo, 1° esportatore nel Vecchio Continente con 400 mila macchine collocate l'anno scorso) conta di arrivare a 50 mila esemplari. La «Bluebird» è la prima vettura giapponese prodotta in Europa. La Nissan ha due stabilimenti, uno a Barcellona per veicoli industriali e fuoristrada e l'altro a Sunderland (1800 dipendenti), in Gran Bretagna, dove nascono le «Bluebird»: la capacità della fabbrica sarà quest'anno di 55 mila esemplari, di 100 mila nel '91 e di 200 mila nel '92, anno in cui si aggiungerà la «Mìcra» (segmento «B», quello della «Uno»). La «Bluebird» sarà disponibile in Italia da domani. Per il nostro mercato sono state previste sei versioni con quattro motorizzazioni e due livelli di equipaggiamento. La vettura —-.•nata, in Giappone nell'83 e nel Sol Levante già sostituita da un altro modello — ha motore e trazione anteriori, carrozzerie a 2 o 3 volumi Le motorizzazioni, a 4 cilindri, sono costituite da un 1600 (1598 ce, 84 CV, 165 km/h), un 1800 sovralimentato (1809 ce, 115 CV, 195 km/h), un due litri a iniezione (1074 ce, 115 CV, 185 km/h) e un due litri Diesel (1952 ce, 67 CV, 150 km/h). I prezzi, chiavi in mano, variano dai 17-18 milioni delle berline 1600 ai quasi 20 di quella a gasolio per salire ai 21-23 della 2000 a benzina e infine ai circa 23 della 1800 Turbo. Tutte le versioni hanno 4 porte, in più c'è una 1600 a 5 porte. La «Bluebird», basta vederla, dimostra la sua età. Linea pesante, abitacolo comodo ma non spaziosissimo, plancia portastrumenti di gusto un po' superato, comportamento stradale onesto ma non entusiasmante, come abbiamo avuto modo di verificare provando una «1.8 GTI Turbo». Secondo lo stile giapponese, tanti gadgets, tanti accessori per cercare di elevare il tono della vettura. SI registra, in compenso, una certa rumorosità aerodinamica e il cambio non sempre è preciso. Gli interni sono piuttosto anonimi, n pezzo forte è il motore: brillante ed elastico al tempo stesso, si fa perdonare la «voce», fin troppo forte specie nelle accelerazioni violente. Finora la «Bluebird» è stata venduta solo in Gran Bretagna (55 mila quelle prodotte ad oggi). Come l'accoglieranno gli altri mercati? Michele Fenu

Persone citate: Sunderland