Aereo-killer, base vicino a Roma di Ruggero Conteduca

Aereo-killer, base vicino a Roma Ustica: è Pultima ipotesi che si affaccia nelFinchiesta del giudice Bucarelli Aereo-killer, base vicino a Roma Il velivolo che lanciò il missile sarebbe partito da Pratica di Mare - Supplemento d'indagine sul black-out radar nel centro di Trapani ROMA — Slitta 11 consiglio dei ministri e prende quota l'ipotesi che l'aereo che provocò l'incidente di Ustica sia decollato dall'aeroporto di Pratica di Mare, a pochi chilometri da Roma, sede del reparto sperimentale dell'Aeronautica militare italiana. Oggi, i legali' di parte civile che rappresentano i familiari delle vittime, professor Alfredo Galasso e avvocato Romeo Ferrucci, presenteranno al giudice istruttore Vittorio Bucarelli che da anni indaga sul disastro aereo del 27 giugno (81 morti: 77 passeggeri e quattro persone di equipaggio) , una istanza per invitare il magistrato ad indagare in quella direzione. n ministro della Difesa Valerio Zanone avrà invece ancora qualche giorno di tempo per verificare se effettivamente, come ha sostenuto il servizio televisivo andato in onda martedì sera, l'Aeronautica militare ha cercato per anni non solo di nascondere ma addirittura di manomettere le prove che dimostrerebbero la sua responsabilità nell'incidente. Il consiglio dei ministri fissato per questa mattina, infatti, è stato rinviato a mercoledì prossimo per l'indisponibilità di alcuni ministri e a causa di alcuni impegni intemazionali di De Mita. Dall'Aeronauitca militare, intanto, continuano a giungere smentite. Parlando ieri a Gioia del Colle in occasione del passaggio di consegne al vertice della Terza regione aerea, il capo di stato maggiore dell'Aeronautica, generale Franco Pisano, ha detto che l'Arma azzura «è turbata e offesa» da queste insinuazioni. 'Aspetto fiducioso — ha aggiunto poi conversando con i giornalisti — la conclusione dell'istruttoria perché non si può condannare senza processo: ho e abbiamo la coscienza a posto e sappiamo che abbiamo fornito compiutamente risposta ai quesiti di-nostra competenza postiti dal giudice Bucarelli: Ma, evidentemente, il magistrato non ha ritenuto esaurienti quelle spiegazioni. Tanto che, in attesa dei risultati della superperizia sul relitto del DC-9 dell'Itavia ripescato a 3500 metri di profondità dopo sette anni, il magistrato ha Inviato direttamente ai comandi di gruppo delle basi di Grosseto, Grazzanise (in Campania) e Gioia del Colle (Puglia), una serie di quesiti per accertare se la sera del 27 giugno 1980 tutti i velivoli erano a terra o se qualcuno di essi era in volo e perché. Bucarelli non ha ottenuto ancora alcuna risposta for¬ male. E nei prossimi giorni proporrà la stessa richiesta alla base di Pratica di Mare. Qui, a pochi chilometri dal ministero, operano tre gruppi che in Aeronautica, proprio per la funzione che svolgono, hanno goduto sempre di larga autonomia. I piloti, il fior fiore dell'Aeronautica, vengono impiegati in operazioni di radio-misure, di guerra elettronica e di sperimentazioni di velivoli nuovi, comprese armi e munizioni. E' possibile, come hanno sostenuto fonti ufficiali dell'Aeronautica da otto anni a questa parte, che la sera del disastro di Ustica non vi fosse al largo della Sardegna nessuna essrcitazione militare né italiana, né della Nato. E' possibile che tutti i velivoli dei gruppi operativi — compresi quelli nell'occhio del ciclone per la loro distanza dal luogo della tragedia: Grosseto, Grazzanise e Gioia del Colle — fossero a terra. Ma lo erano anche quelli di Pratica di Mare? O qualcuno era in volo a sperimentare o provare qualche nuovo congegno? Una prima risposta, dopo un rapido accertamento e sempre che sia agevole a distanza di otto anni, potrebbe fornirla Io stesso ministro Zanone mercoledì prossimo in consiglio dei ministri, visto che nessuna reazione all'indi- screzione è ancora giunta né dallo Stato maggiore dell'Aeronautica, né dal comando di Pratica di Mare. Sulla attendibilità della ricostruzione fatta da «TG7», si è pronunciato anche il ministro del Tesoro, Giuliano Amato, che si occupò del caso -Ustica personalmente quando era sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo Craxi e che si dette molto da fare per favorire il recupero del relitto del DC-9 dell'Itavia. 'La versione di TG7 — ha detto — secondo cut il DC-9 fu centrato per sbaglio da un missile sparato da un caccia della Nato o italiano che voleva colpire invece un radiobersaglio, è molto più credibile di quella del Mig libico schiantatosi sui monti della Sila. Anche se quest'ultimo episodio rimane tuttora un giallo». A chi gli chiedeva se era possibile che le autorità militari potessero coprire per tanto tempo alcune importanti circostanze della tragedia, il ministro ha risposto: 'Per quanto ne so, conoscendo i rapporti che legano i militari ai politici, è possibile che i primi abbiano coperto qualcosa». Ieri intanto si è appreso (indiscrezioni rimaste senza conferma ufficiale) che il giudice istruttore di Roma Vittorio Bucarelli avrebbe disposto un supplemento d'indagine sul «blackout» radar della base aerea di Trapani Birgi durante i minuti in cui avvenne l'impatto tra il DC- 9 Itavia e un missile. In questi giorni ufficiali e sottufficiali dell'aeronautica militare, di stanza alla base, sarebbero stati interrogati dai carabinieri di Marsala. L' indagine mirerebbe ad accertare, oltre ai motivi che determinarono la cancellazione della registrazione (a causa di una esercitazione, fu la spiegazione ufficiale), anche l'elenco del personale che quella sera era addetto al radar. Ruggero Conteduca