Treno bloccato a Vercelli individuati i responsabili di Gian Carlo Fossi

Treno bloccato a Vercelli individuati i responsabili Conclusa l'inchiesta dopo la rivolta dei passeggeri: negligenza Treno bloccato a Vercelli individuati i responsabili Sono due dirìgenti e tre funzionari di Torino • Rischiano dalla sospensione al licenziamento ROMA — n «caso Vercelli» è giunto a conclusione. Il Consiglio di amministrazione dell'Ente delle Ferrovie ha deciso ieri di avviare pesanti provvedimenti nei confronti di cinque dirigenti del compartimento ferroviario di Torino, ritenuti in varia misura responsabili del clamoroso episodio verificatosi il 25 settembre nella stazione vercellese: durante uno sciopero nazionale indetto da CgilCisl-Uil e dalla Fisafs, il treno Milano-Torino venne abbandonato alle 21 su un binario morto, ma poco dopo fu costretto a ripartire in seguito alla «rivolta» di 1.500 passeggeri. Due dirigenti—il capo ufficio produzione di Torino Ing. Gianfranco Boccaletti e Saverio Negli» dello stesso ufficio — potranno essere sollevati dalle funzioni al termine delle procedure previste dal regolamento dei ruoli dirigenziali se non riusciranno a discolparsi efficacemente. Tre funzionari di livello inferiore — l'ispettore capo aggiunto dell'ufficio controllo esercizio di Torino Giovanni Carnevale, il capo stazione sovrintendente Celentano e il capo stazione superiore Scamera — verranno colpiti da misure disciplinari che, a seconda della validità o meno delle ragioni che potranno sostenere nei prossimi giorni, oscillano tra una multa non superiore a metà dello stipendio, la sospensione dal servizio senza retribuzione fi' no a 10 giorni, il licenziamento. E' la prima volta in quaranta anni, a quanto pare, che il Consiglio di amministrazione prende decisioni del genere in circostanze analoghe, tenendo conto anche dei disagi subiti dai viaggiatori per l'errata applicazione di nor< me e codici durante una astensione dal lavoro dei ferrovieri. Se 1 dirigenti del compartimento di Torino, che erano stati tempestivamente avvertiti dal compartimento di Milano, avessero utilizzato «l'ora di cuscinetto» prevista prima e dopo l'inizio dello sciopero (ore 21), il treno Milano-Torino sarebbe giunto senza difficoltà entro le 22 alla stazione torinese. Di conseguenza, si sarebbe evitata la fermata a Vercelli che aveva provocato la rivolta dei viaggiatori e i rischi non irrilevanti dèlia successiva «marcia a vista» del convoglio fino al capoluogo piemontese. Approvando le conclusioni della commissione di inchiesta (22 cartelle dattiloscritte), costituita il 28 settembre su sollecitazione del ministro dei Trasporti Santuz, il Consiglio ha deciso di avviare il «procedimento di contestazione» nei confronti dei due dirigenti di maggiore livello, precisando gli addebiti mossi a ciascuno. La delibera consiliare rileva che nelle sue funzioni di capo dell'ufficio produzione di Torino, cui compete la funzione di coordinamento dell'esercizio, ring. Boccaletti ha affrontato con 'Superficialità e negligenza» la situazione di sciopero del 25 settembre, non avendo adottato un adeguato programma di circolazione dei treni che fornisse un quadro di provvedimenti idonei ai quali far riferimento a ridosso dell'inizio dello sciopero. Inoltre, l'ing. Boccaletti ha impostato in modo inadeguato il piano di utilizzazione degli autoservizi sostitutivi, non ha impartito direttive efficaci atte ad orientare il comportamento degli addetti al centro operativo, né ha designato in modo preciso il personale del centro operativo, con particolare riguardo ai funzionari dell'ufficio produzione e dell'ufficio controllo esercizio, affidando ruoli e compiti non equivocabili. A Neglia viene contestato un 'comportamento negligente»: essendosi recato al centro operativo alle 21 circa, ora di inizio dello sciopero, quando già era stata disposta la limitazione del treno a Vercelli, e quindi 'intempestivamente rispetto alla funzione assegnatagli sia pur verbalmente dal capo dell'ufficio produzione, non ha espletato in tempo utile la' propria attività di dirigente' del centro operativo». Di conseguenza, non ha provveduto con la tempestività richiesta dalla situazione ad orientare e coordinare l'operatività del centro operativo:, e ad assumere le decisioni'' necessarie, anche in relazione alla marcia del treno in questione. »~ Negligente è stato pure giudicato l'ispettore capo aggiunto Carnevale, mentre si osserva che Celentano e Scarnerà hanno dimostrato «scarsa professionalità e iniziativa, sottovalutando inol-~ tre la gravità dell'evento che si andava profilando». Il Consiglio ha, invece, ritenuto meritevoli il capo stazione., sovrintendente Vittorio Cesarono e i macchinisti Giorgio Francesconi e Daniele' Bertolo che si sono prodigati per far proseguire il treno fino alla stazione di Torino. Gian Carlo Fossi