I Btp a ruba
I Btp a ruba Un'altra valanga di richieste I Btp a ruba La domanda ha superato i 130.740 miliardi contro un'offerta di 9500 - Amato rivede il sistema di collocamento ROMA — Ancora un successo senza precedenti. Anzi, la febbre per i Btp comincia a preoccupare perfino Amato e Ciampi n ministero del Tesoro annuncia infatti di aver deciso di rivedere il sistema di collocamento dei Btp a partire dall'emissione di metà mese. Questo, è detto in un comunicato, »in considerazione delle anomalie verificatesi nella formazione della domanda di Btp nelle ultime emissioni». E, in effetti, si tratta di cifre da capogiro. Lo stesso ministero fa sapere che sono stati interamente sottoscritti i Btp 11,59} triennali con scadenza l-ll-'91; la richiesta ha raggiunto la cifra di 44.100 miliardi contro un'offerta di 8 mila miliardi. L'emissione di medio termine di 1500 miliardi di titoli al 12,5% quinquennali con scadenza 1-11-'93 è stata accolta da una marea di richieste: 86.640 miliardi. Si è così proceduto ad un riparto: 6.6% per i triennali e 5,77% per i quinquennali. Da segnalare ancora, come ricorda la nota del Tesoro, che -proseguono regolarmente le operazioni di collocamento dei Cct l-U-'93». Ancora una volta, insomma, il mercato ha decretato il successo dei titoli a tasso fisso mentre l'attenzione per le emissioni indicizzate continua ad essere tiepida. Il successo può essere interpretato in vari modi. E' chiaro che una marea di richieste del genere può essere spiegata solo con i meccanismi dell'asta. Gli operatori hanno prenotato assai di più di quanto prevedessero effettivamente di comprare. Inoltre, è evidente che in questa fase giocano diversi fattori tecnici, tipo la liquidità di cui dispone il sistema o il favore delle nuove emissioni per i tesorieri delle grandi aziende che possono trovare interessante l'arbitraggio con altri strumenti finanziari Al di là di queste valutazio¬ ni che hanno imposto ad Amato l'urgenza di individuare nuovi sistemi d'asta resta il fatto che la Banca d'Italia ha visto ieri premiate le sue scelte. In sostanza i titoli triennali presentano un rendimento lievemente inferiore ai Buoni del Tesoro biennali in circolazione. L'istituto, insomma, ha ritenuto che gli attuali rendimenti possano premiare il risparmiatore che intende impegnarsi per tre anni e non ha riconosciuto alcun vantaggio rispetto ai biennali. Resta solo un mezzo punto di più rispetto ai Bot a scadenza annuale. Questo non ha scoraggiato la risposta del mercato. E va rilevato che ieri venivano a scadenza titoli per soli mille miliardi quindi le sottoscrizioni sono tutte di denaro «fresco». Un margine superiore è stato riconosciuto solo ai Buoni del Tesoro quinquennali. In questo caso va detto che il pubblico ha risposto in maniera più che positiva alle indicazioni delle autorità monetarie accettando di posizionarsi su scadenze che solo fino a poco tempo fa venivano viste con grande sospetto dal mercato. In questa situazione il Tesoro può guardare con maggior fiducia alle prospettive di medio periodo e varare progetti di un certo impegno. E' stato confermato che il ministero ha allo studio nuovi titoli, ovvero i certificati del Tesoro a tasso reale. Caratteristica principale di questo strumento dovrebbe essere la possibilità per il risparmiatore di riscattare, a condizioni prefissate, il titolo prima della scadenza (prevista su 8-9 anni). Si tratta, comunque, di un progetto di lungo periodo. Per ora, infatti, la manovra sta andando bene così e la Banca d'Italia può accelerare il passaggio a scadenze più lunghe del debito proseguendo nella politica attuale. u.b.
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