Gli esperti: verosimile l'ipotesi del missile italiano di Gianni Bisio

Gli esperti: verosimile l'ipotesi del missile italiano Gli esperti: verosimile l'ipotesi del missile italiano ■Verosimile, plausibile, ma tutta da provare». E' il commento di un esperto aeronautico (che vuole mantenere l'anonimato) sulla ricostruzione fatta da «Tgl sette- della tragedia di Ustica. In sostanza il servizio televisivo ha coordinato e reso compatibili una serie di elementi che si conoscevano da tempo, il che non significa che possa essere la realtà. Contro questa spiegazione, per ora, c'è la dichiarazione del gen. Bartolucci, all'epoca di Ustica capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, che. dicendosi 'completamente tranquillo', considera 'diffamanti ed irrealistiche» le affermazioni della tv. In particolare specifica che il radiobersaglio sfuggito al controllo, citato nella trasmissione come responsabile indiretto dell'abbattimento del DC-9, un Beechcraft AQM-37 modello 1088, era stato lanciato 7 o 8 mesi prima dell'incidente. E conferma che, la sera del 27 giugno 1980, 'nella zona non c'erano aerei dell'Aeronautica militare e non c'erano esercitazioni in corso». Ma vediamo quali sono gli elementi che possono rendere più o meno verosimile la ricostruzione di -Tgl sette». Tracce radar—Nella ricostruzione al calcolatore di quanto rilevò il radar primario Marconi di Roma Ciampino tra le 20 58' 15" e le 21 00' 15" di quella sera, oltre alla rotta del DC-9 Itavia, si nota la traccia di un -intruso» proveniente da Ovest che attraversa la traiettoria dell'aereo civile a una velocità di circa 700 nodi, a 25 mila piedi di quota. E' plausibile che possa trattarsi di un radiobersaglio. Ma il radar della difesa aerea di Marsala non lo vide: date le sue caratteristiche, potrebbe aver rifiutato un eco radar incongruente, quella del bersaglio impazzito. Il radiobersaglio — -Tgl sette» ne ha indicato il fabbricante, la Beech Aircraft Corporation di Vichita, nel Kansas. A giudicare dai relitti trovati in mare a Baia Domìzia e nello Stretto di Messina, si tratterebbe di un AQM-37 modello 1088, derivazione dell'originale versione 1019 realizzata nel 1959 per la marina e l'aviazione Usa. Secondo UJane's. l'Aeronautica ne acquistò 11 esemplari (ne furono costruiti 4200 in 24 anni). L'AQM-37, lanciabile da un aereo appositamente attrezzato (A-4, A-6, F-4 e altri), è lungo 4,14 metri (la tv ha parlato invece di 7-8 metri), ha un'apertura alare di 1,01 (33 cm il diametro deUa fusoliera) ed un peso massimo di 295 kg. La velocità può andare da 1062 a 3186 km/h ed il raggio d'azione supera i 200 km. 1 relitti — Le perizie potrebbero dire se i relitti del radiobersaglio ritrovati dopo l'incidente erano in acqua da giorni o da mesi. La cancellazione della coccar¬ da tricolore, se fosse accertata, è certamente un elemento inquietante. Ma resta la targhetta con marca (Beech Aircraft) e destinatario (AMI). Ma questi reperti sembrano aver avuto una storia tormentata, di uno sarebbe rimasta oggi soltanto una fotografia. Il missile — Potrebbe essere un AIM-9 Sidewinder (Serpente a sonagli), uno dei più diffusi in Occidente, in una versione da esercitazione. Quindi con una testata bellica contenente solo un paio di kg di esplosivo (T4) contro gli 11 del modello da guerra: ciò spiegherebbe il danno relativamente limitato fatto al DC-9. H missile è lungo 3,04 m. ha un diametro di 12,7 cm. un peso di 84 kg, una velocità massima doppia di quella del suono ed una gittata fra i 12 e i 18 km, a seconda dei modelli. E' a guida infrarossa, cioè è attirato dalle fonti di calore. Un'arma di questo tipo si inserisce bene nello scenario tracciato dalla ricostruzione televisiva, ma restano due interrogativi. Perché non colpì i motori, punto più caldo? Perché manca la traccia radar dell'aereo, che lo avrebbe lanciato a 4 miglia dal bersaglio, come invece sostiene la tv? L'aereo cacciatore — Per • Tgl sette» è un intercettore F.104S spedito a bloccare il radiobersaglio sfuggito al controllo e per di più con l'apparato di autodistruzione (una piccola carica di esplosivo T4) inefficiente. C'è chi aggiunge che potrebbe essere di base a Grosseto. Ma per ora si tratta solo di ipotesi. Qui riscontri obiettivi non ce ne sono. E non è facile comprendere come, per otto anni, abbiano potuto mantenere il segreto su un fatto così grave (81 morti) tante persone. Gianni Bisio

Persone citate: Bartolucci, Beech, Beech Aircraft, Marconi

Luoghi citati: Ciampino, Grosseto, Kansas, Marsala, Messina, Roma, Usa, Ustica