«Israele ha votato contro la pace» di Guido Rampoldi

«Israele ha votato contro la pace» Dopo la vittoria della destra si teme la chiusura totale al negoziato «Israele ha votato contro la pace» I palestinesi si attendono un inasprirsi della violenza nei territori occupati - Ucciso un ragazzo nella West Bank «Con Shamir al volante, la rovina é sicura» DAL NOSTRO INVIATO GERUSALEMME — 'L'alternativa adesso è secca: da una parte la pace, dall'altra la guerra. Non solo con i palestinesi, ma con tutto il mondo arabo. Shamir è al volante, e per quello che lo conosco porterà Israele al disastro-. In sintonia con le parole dell'Olp, che da Tunisi parla di 'colpo mortale alla pace», il palestinese filo-Arafat Hanna Siniora inclina al più desolato pessimismo. Il voto, dice, ha dimostrato che dentro Israele "la tendenza non porta al negoziato ma al possesso della terra'. Il conflitto tra due popoli potrebbe trasformarsi presto nello scontro tra due fondamentalismi, uno israeliano e l'altro palestinese, e in fondo a quella strada Siniora già intravede 'Una situazione nordirlandese». «C'è una sola, flebile speranza: tramontato il governo di paralisi nazionale, affondata dall'elettorato l'ipotesi della confederazione giordano-palestinese che era il cavallo di battaglia del Labour, il Likud adesso ha le mani libere ed il terreno sgombro: sulla carta può concludere una pace. Ma mi chiedo quale pace possa mai raggiungere una coalizione in cui i tre partiti dell'estrema destra predicano il razzismo antiarabo e la deportazione dei palestinesi». Ciò che adesso si attendono gli intellettuali palestinesi filo-Olp è un drammatico inasprimento dello scontro nel territori occupati. Siniora prevede un aumento delle manifestazioni palestinesi, un incremento delle forme di boicottaggio dei prodotti israeliani. Shmed Yassin, leader musulmano di Gaza, pronostica che -il Likud sarà ancora più violento contro la gente palestinese», e avverte: «La violenza provocherà per reazione solo violenza». Dalla West Bank é da Gaza non vengono ancora segnali. La rivolta araba sembra attendere che la situazione si chiarisca, per capire quale sarà la politica israeliana nei territori. Ma al di là della Linea Verde, il vecchio confine del '67 dietro al quale il governo ha segregato sino a ieri sera i palestinesi, già arrivano notizie di tumulti e dell'ennesimo ucciso, un ragazzo di 18 anni. Aveva tentato di disarmare un soldato, piombato dentro una casa araba per inseguire due giovani che avevano lanciato sassi contro una pattuglia. Che cosa farà l'Olp? Secondo Siniora il Consiglio nazionale palestinese, convocato per il 12 novembre, sarà condizionato dal voto israeliano: "Non ci sarà più quella chiarificazione delle posizioni palestinesi che sarebbe seguita ad un diverso risultato elettorale. Resteranno le ambiguità di prima». E i gruppi più radicali probabilmente intensificheranno gli attacchi militari: 'Certo non possono starsene seduti a Damasco gridando ai palestinesi di continuare la rivolta». Insomma si marcia a passi rapidi verso una spirale di guerra. Siniora considera del tutto verosimile che adesso i servizi segreti israeliani tenteranno di assestare all'Olp un colpo mortale, magari assassinando Arafat, come va suggerendo l'esponente della destra del Likud, Ariel Sharon. Gabi Baramki, presidente dell'università araba di Bir-Zeit, chiusa da mesi, tuttavia non dispera: -Se sui lungo termine il Likud non prende una posizione chiara, diretta ad una soluzione pacifica della situazione, si troverà ad affrontare una tremenda pressione internazionale. E allora, o cambierà la sua posizione oppure si andrà a nuove elezioni». Guido Rampoldi

Persone citate: Arafat, Ariel Sharon, Hanna Siniora, Shamir, Siniora, Yassin

Luoghi citati: Damasco, Gaza, Gerusalemme, Israele, Tunisi