Dispetto Usa alla Germania «Berlino tabù per i vostri jet»

Dispetto Usa alla Germania «Berlino tabù per i vostri jet» Una compagnia franco-tedesca voleva aggirare il veto Dispetto Usa alla Germania «Berlino tabù per i vostri jet» Motivi economici, non politici: si teme una crisi dei voli Pan Am DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Su Berlino non si può volare tedesco: per quanto a quarantatre anni dalla fine della guerra possa apparire paradossale, continua a vietarlo lo statuto della città divisa. Impossibilitata a far posare i suoi aerei sulle piste berlinesi di Tegel, la Lufthansa ha pensato così di dar vita, con la parigina Air France, a una compagnia mista franco-tedesca. Più franco che tedesca, a scanso di equivoci: nella nuova Euroberlin France i tedeschi si sono infatti accontentati di una quota del 49 per cento. Così sono formalmente minoranza, e nessuno potrà accusarli di violare lo statuto di Berlino. All'inizio lo stratagemma ha funzionato, e Euroberlin France ha ottenuto dagli alleati l'autorizzazione a 105 voli settimanali da e per Francoforte, Monaco, Stoccarda, Colonia-Bonn. Ma più tardi ci sono stati ripensamenti da parte americana: e si è di nuovo sventolato lo statuto. La Lufthansa, argomentano i rappresentanti militari degli Stati Uniti, non può volare su Berlino: nemmeno indirettamente. Scrupoli di natura giuridica o politica? Niente affatto, rispon¬ dono gli specialisti del ramo: ragioni di concorrenza. Finora servono Berlino Ovest quattro compagnie: Air France, British, Pan American e Twa. Una terza compagnia degli Stati Uniti, l'American Airlines, nonostante abbia avuto l'autorizzazione, non se ne è servita e ha preferito rinunciare ai voli berlinesi, n fatto è che nonostante l'incremento costante del traffico aereo sulla città divisa (il 5,6 per cento di più quest'anno, in numero di passeggeri; addirittura il 15,1 l'anno scorso), la quota delle compagnie americane non cresce nella misura auspicata. Di qui il desiderio di non cedere altre quote di mercato consentendo agli aerei franco-tedeschi di atterrare a Tegel. La questione dovrebbe essere risolta nei prossimi giorni, in una nuova riunione dei responsabili aeronautici in Germania delle tre potenze occidentali. Intanto il primo aereo della Euroberlin France, un Boeing 737, è già a Tegel: il 7 novembre dovrebbe decollare verso Francoforte per il volo inaugurale della nuova compagnia. Altri tre aerei sono pronti a entrare in servizio, n battesimo del vettore franco-tedesco era stato fis¬ sato in corrispondenza con il nuovo orario invernale: ma proprio il mancato consenso degli americani all'entrata in servizio della nuova compagnia ha impedito che l'orario venisse approvato. Si è comunque assicurato che, nonostante questo, il traffico aereo su Berlino non subirà interruzioni. Oltre al caso della Euroberlin France c'è un'altra questione sul tappeto. Le autorità aeronautiche della Germania orientale hanno proposto uno scambio regolare di informazioni fra i suoi servizi di sicurezza aerea e quelli di Berlino Ovest. Ragioni tecniche? No, politiche stavolta: è un tentativo Ddr di affermare la propria autorità su Berlino. La risposta occidentale è già stata anticipata, e sarà negativa. Lo statuto prevede che siano le quattro potenze garanti (Usa, Urss, Francia, Gran Bretagna) a occuparsi di queste cose. La Ddr, e chiunque altro, non può avere voce in capitolo. La compagnia aerea tedesca orientale, Interflug, serve regolarmente l'aeroporto berlinese di Schoenefeld: che si trova fuori città, in territorio Ddr, quindi oltre i limiti dello statuto, a. v.

Persone citate: Pan American