Il Giappone alleverà balene erbivore di Fernando Mezzetti

Il Giappone alleverà balene erbivore Allo studio speciali trapianti di microbi nello stomaco dei cetacei Il Giappone alleverà balene erbivore DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — Allevamenti di balene da carne e da latte in acqua dolce, in cui si nutrano di foraggi, dopo essere state trasformate in erbivori con acconci trapianti nello stomaco. Non è il sogno perverso d'uno Stranamore della genetica, ma l'obiettivo d'una ricerca in corso presso l'Università di Hokkaido, sotto la guida del professor Hisao Izawa, docente di medicina veterinaria. In un Paese gran consumatore di carne di balena, il progetto, sul quale sono da tempo in corso studi e esperimenti, acquista attualità dopo la sceneggiata russo-americana sui due mammiferi tra i ghiacci dell'Alaska. 'In definitiva — spiega 11 professor Izawa — le balene non sono altro che bovini senza piedi che vivono in acqua-. Secondo lui le possibilità di successo sono almeno del cinquanta per cento, date le similarità tra bovini e balene. -Hanno stomaco e reni molto simili-, spiega, rilevando che c'è un solo piccolo problema: l'alimentazione. Le balene mangiano molto, e soltanto pesce e plancton. Ogni giorno debbono averne in quantità pari al quattro per cento del loro peso. Perciò al fine di tagliare i costi si pensa di intervenire con trapianti su di esse trasformandole in erbivori. Nel loro stomaco verrebbero trapiantati microbi capaci di digerire cellulose come quelli riscontrati in quello dei bovini, in modo da alimentarle a foraggio. L'obiettivo della ricerca entusiasma il professore e i suoi collaboratori. Si potrebbe avere a volontà carne di balena senza mettere in pericolo la specie, con la possibilità di svilupparne una nuova, la balena da latte. La carne, come si sa, in Giappone e in altri Paesi come l'Islanda è molto pregiata, sempre più cara. Il latte è un'incognita per ora, ma il gruppo è fiducioso che anch'esso possa avere un buon mercato. Tra gli scopi si proclama anche quello naturalistico, si capisce: con gli allevamenti, si eliminerebbe il rischio dell'estinzione della specie, che avrebbe invece uno sviluppo grazie alle tecniche di inseminazione artificiale. Non lo si dice, ma certo si pensa anche a fare la balena bianca. Gli esperimenti si sono già iniziati nel giugno scorso su tre delfini, mammiferi come le balene, che si è cercato di far vivere in acqua dolce. Essi sono stati dapprima messi in una piscina dell'Università in acqua salata, la cui densità salma è stata gradualmente diminuita dal quattro per cento a zero. Dopo alcuni giorni in acqua dolce 1 tre hanno cominciato a perdere appetito sviluppando grinze | e pieghe sulla pelle. La den- sita salina è stata riportata al due per cento, e l'esperimento continuerà per tre anni con diminuzione più graduale. Si pone il problema di laghi adatti per le fattorie balenifere: s'è già fatto avanti il sindaco di Naie-cho, pure in Hokkaido, il quale mette fin d'ora a disposizione quello che sarà formato tra alcuni anni appena sarà completata una diga. Più cauto un esponente dei Verdi, Naoko Kakuta, preoccupato dei problemi, per così dire, indotti: "Bisogna pensare all'effetto sull'ambiente da questo tipo di allevamento in un lago-. Scettico, ma per altri motivi, il ministero della Pesca: •Le balene sono risorse naturali che si riproducono. La nostra posizione è di cacciarle specialmente nell'Antartico dove sono abbondanti-. Fernando Mezzetti

Persone citate: Hisao, Naoko Kakuta

Luoghi citati: Alaska, Antartico, Giappone, Islanda, Tokyo