Pilla calunniò il magistrato

Pilla calunniò il magistrato II pittore-antiquario condannato Pilla calunniò il magistrato Due anni e 4 mesi per le accuse al dott. Acordon n tribunale di Milano ha condannato a 2 anni e 4 mesi di carcere Pasquale Pilla ritenuto colpevole di calunnia nei confronti del giudice istruttore di Torino, dott. Luigi Acordon. Nel settembre '86, all'inizio del processo d'appello contro i magistrati torinesi Antonio Tribisonna e Franca Carpinteri, il pittore-antiquario Pasquale Pilla aveva dichiarato: -Il ristoratore Pasquale Casella m'ha accusato perché il giudice Acordon l'aveva minacciato ordinandogli d'incastrarmi sennò gli avrebbe affibbiato un'imputazione di con corso in omicidio». Immediatamente 11 dott. Acordon denunciava il Pilla e, tramite l'aw. Bana del foro milanese, si costituiva parte civile contro di lui. Difeso dall'aw. Galasso, al processo celebrato dall'8a sezione penale del tribunale di Milano, Pilla ha ammesso: "Quanto dissi nel procedimento d'appello è soltanto frutto di mie deduzioni. Casella non mi disse mai di es¬ II IIIIIIIIIIIHI I MIIIIIIIIIIIIIIIIIIII sere stato minacciato dal giudice istruttore». Sentito come teste, il ristoratore Casella ha dichiarato: «Afa; e poi mai il dottor Acordon m'indusse ad accusare Pilla». Quando calunniò Luigi Acordon, Pilla figurava tra gli imputati (fu poi assolto) del clamoroso processo contro Antonio Tribisonna e Franca Carpinteri, ex giudici a latere del primo procedimento per la tangenti-story di Adriano Zampini. I due magistrati erano finiti nei guai, ed il dibattimento contro Zampini era saltato perché un pentito, Giuseppe Muzio, li aveva accusati: -Nel novembre 1982 mi assolsero per traffico d'eroina perché Tribisonna era stato contattato da miei amici, da loro ebbe doni. Nel collegio giudicante c'era anche la Carpinteri: Tribisonna venne condannato a 1 anno e. 2 mesi per corruzione impropria. La Carpinteri fu assolta con formula ampia dall'imputazione di interesse privato. IIIItllllItlllllllllKIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Luoghi citati: Milano, Torino