Ostaggio d'amore a Shanghai

Ostaggio d'amore a Shanghai Un giovane cinese, marito di un'italiana, privato del passaporto Ostaggio d'amore a Shanghai Pechino sostiene che l'uomo «deve rendersi utile nel suo Paese» - La coppia, che ha un figlio e ne aspetta un altro, vorrebbe vivere a Ginevra - La donna ha chiesto aiuto ad Andreotti NAPOLI — Il bimbo strizza gli occhietti a mandorla e fa una smorfia graziosa alla madre mormorando le prime incerte parole che ha imparato. David Wen ha 14 mesi ed ancora non sa che la sua è una famiglia particolare, divisa dalla ragion di Stato e da insondabili impedimenti burocratici. Per riunirla sotto uno stesso tetto, Patrizia Riccardi, 32 anni, napoletana, ha deciso di rendere pubblica una storia d'amore che rischia di trasformarsi in caso diplomatico. Il marito, Zhu Juwang, 27 anni, funzionario del ministero degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese, è dal gennaio scorso trattenuto a Shanghai dalle autorità del suo Paese. 'Gli impediscono l'espatrio contro la sua volontà, dicono che ora deve rendersi utile dove si trova, in Cina»: nell'appartamento dei genitori sulla collina del Vomero, Patrizia racconta la vicenda di cui, suo malgrado, è protagonista. A marzo nascerà il secondo figlio della coppia e lei ha un unico obiettivo: 'Voglio che allora il padre dei miei bambini sia qui, con noi-. Laureata in medicina con una specializzazione in discipline naturali, la donna ha aperto a Napoli uno studio per l'applicazione dell'agopuntura, dopo aver approfondito le sue conoscenze in materia proprio in Cina dove, nell'84, ha trascorso sette mesi. Ma la scintilla fatale e scoccata a Ginevra. Qui Patrizia e Zhu si sono incontrati due anni fa; lei seguiva un corso, lui lavorava come interprete nell'ufficio delle Nazioni Unite, un impiego di prestigio ottenuto grazie alla laurea in Storia della civiltà occidentale e alle due lingue, inglese e francese, imparate durante gli studi universitari. E' amore a prima vista. I due giovani hanno interessi in comune, non si lasciano scoraggiare dalla lontanali' za, dai possibili ostacoli che ^notrejbbero incrinare un rap- porto fatto di affetto e stima reciproca. Fanno la spola tra Napoli e la Svizzera, e nel settembre dell'87 l'unione si consolida con la nascita di David Wen. Il nipotino cancella le perplessità della famiglia di Patrizia; 'Certo, con tanti giovani italiani, mia figlia ha scelto uno straniero — sussurra appena Nunzia Riccardi —, ma Zhu è un caro ragazzo, una persona intelligente e preparata. Io e mio marito, che è un grande invalido dell'Arma dei carabinieri, costretto su di una sedia a rotelle per un incidente subito in servizio, speriamo soltanto che tutto finisca presto e nel migliore dei modi». Quella che sembrava una bella favola da vivere nonostante culture, lingue e razze diverse, ha infatti dovuto fare i conti all'improvviso con un'amara realtà. Nel gennaio scorso Zhu Juwang torna a Shanghai per trascorrere con i genitori ed i fratelli un periodo di vacanza. Cominciano i guai. Le autorità locali bloccano ' il passaporto del giovane perché il suo lavoro è ritenuto indispensabile in Cina: l'esperienza fatta in Europa è considerata chiusa. E a peggiorare la situazione, c'è una legge che impedisce a militari e funzionari governativi di sposare cittadini stranieri'. Zhu si' diinètte dall'Incarico alle Nazioni Unite, in giugno lo raggiungono Pa¬ trizia e il bambino e 11 matrimonio viene ugualmente celebrato nella speranza che Zhu ottenga il permesso di espatrio. Non è cosi. In agosto la donna toma in Italia e da Napoli va a Ginevra: 'Sono riuscita a far inserire mio marito — racconta Patrizia — nella lista che ogni anno l'Orni compila per i funzionari arbitrariamente trattenuti nei Paesi d'origine. Il suo nome era stato depennato perché il governo cinese aveva assicurato la imminente restituzione del passaporto». 'Ora, accanto ai miei genitori — aggiunge fiduciosa —, sto cercando di attivare il nostro ministero degli Esteri: non credo che le autorità cinesi abbiano interesse a creare un caso internazionale per un fatto banale». Preoccupata per una gravidanza che si presenta difficile, Patrizia Riccardi mantiene intanto i contatti con il marito: «Ci sentiamo telefonicamente ogni domenica e ci scriviamo. Lui è angosciaio, demoralizzato, ma deciso a riabbracciare suo figlio, c i assistere alla nascita del nostro secondo bambino». Che cosa accadrà se e quando Zhu potrà raggiungere la sua famiglia? 'Forse ci stabiliremo a Ginevra — dice Patrizia — ma potremmo anche vivere a Napoli: una decisione che è legata all'attività di mio marito. Se riotterrà l'incarico alle Nazioni Unite, non ci sono problemi. Ma potremmo anche trasferirci negli Stati Uniti: Zhu stava seguendo un corso di politica internazionale e più volte i docenti gli avevano proposto di continuare in America le sue ricerche». Per la nonna, il principale cruccio è il piccolo David Wen: 'E'giusto che abbia accanto suo padre — afferma trattenendo a stento le lacrime —, noi faremo tutto quello ch'è. possibile perché questo avvenga presto». _ Mariella Cirillo Napoli. Patrizia Riccardi con il figlio David Wen (Ansa)

Persone citate: Andreotti, David Wen, Mariella Cirillo, Nunzia Riccardi, Patrizia Riccardi, Zhu Juwang