«Kennedy nipotino di re Artù» di Mario Ciriello
«Kennedy nipotino di re Artù» Ricerca di una studiosa californiana sulle rovine d'un castello in Scozia «Kennedy nipotino di re Artù» «Greenan è la reggia di Camelot, e i Kennedy scozzesi si fregiarono del titolo di baroni di quel feudo» - Una suggestiva tesi con troppi agganci che sconfinano nella leggenda DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Si dice Kennedy e si pensa all'Irlanda. Ma forse bisogna pensare pure alla Scozia, patria dì un altro clan con il medesimo nome. Può darsi dunque che John F. Kennedy avesse parecchie stille di «sangue scozzese» nelle vene, frutto di antiche unioni fra le due grandi famiglie. E' Harold BrooksBacker, il direttore del Burke's Peerage, il Gotha britannico, a offrirci queste teorie, in occasione di uno studio compiuto, con l'ausilio del Burke's Peerage, dalla professoressa Norma Goodrich, uno storico americano. Studio secondo il quale Camelot, la reggia di re Artù, non sorgeva nel Sud dell'Inghilterra, bensì in Scozia, sulla costa dell'Ayrshire. n nesso fra Camelot e John P. Kennedy? La reggia occupava forse lo stesso terreno su cui s'innalza dal 1500 il castello di Greenan. E' luogo ideale per un fortilizio, una cittadella. Chi aveva il feudo di Greenan aveva diritto al titolo di barone e fra coloro che si fregiarono di tale baronia vi furono, molti secoli fa, i Kennedy scozzesi. Con una visione alquanto audace, Harold Brooks-Backer aggiunge: 'Il presidente Kennedy era d'origine irlandese, ma deve avere intuito, in qualche modo, questo legame scozzese. Ecco perché Camelot era tra le sue storie preferite, ecco perché voleva fare della Casa Bianca una seconda Camelot, ecco perché amava la saga di re Artù». E' tutto molto bello, molto interessante: ma è meglio non eccitarsi troppo. Prima di tutto, perché non v'è certezza alcuna che re Artù (King Arthur) sia mai esistito. La nuova Oxford History of Britain avverte: 'Tutti conoscono Arthur. Purtroppo, vago e nebuloso è il suo diritto ad essere una figura storica. I due o tre frammenti di genuina tradizione furono scritti molti secoli dopo ». E' impossibile andare oltre, perché l'intero periodo, attorno al Cinquecento dopo Cristo, non offre che ombre. I romani avevano lasciato l'isola, i celti (i britons) si trovarono sotto la pressione crescente dei sassoni: e, a poco a poco, si ritirarono nelle regioni montagnose dell'Ovest. Arthur fu forse l'ultimo leader celtico che tentò di ridare una parvenza d'unità alle antiche province romane, fu forse lui a vincere la battaglia di Mons Badonicus contro forze germaniche. Orbene — afferma la professoressa Goodrich — questo «re» Artù aveva stabilito il suo Camelot non in Cornovaglia o nel Galles, ma dove sorge ora Greenan Castle, lungo la costa deU'Ayrshire. «A mio avviso, Greenan era uno dei fortilizi di Artù. Era consuetudine del re chiamare Camelot il castello in cui soggiornava». Camelot voleva dire due cose: castello del martello e castello del consesso. (Martello, Hammer, era uno dei nomi di Arthur, sostiene la Goodrich, la quale insegna a Claremont College, in California). Da Greenan, a poche miglia da Ayr, Artù sarebbe partito per sconfiggere i germanici a Mons Badonicus: e da Greenan sarebbe salpato, ferito, dopo l'ultima battaglia, per rifugiarsi ad Avalon, forse l'isola di Man. Molti storici arricceranno il naso. Bastano le rozze fondamenta trovate sotto Greenan Castle a reggere tutte queste romantiche saghe? Mario Ciriello
Luoghi citati: California, Galles, Inghilterra, Irlanda, Londra, Mons, Scozia
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