Fantasmi e sogni d'Oriente
Fantasmi e sogni d'Oriente Fantasmi e sogni d'Oriente ANCHE quest'anno è da tener d'occhio la selezione dei film dell'Estremo Oriente. Fuori concorso approda Shushan Zu (I guerrieri della montagna sacra) film «maledetto» di Tsul Hark, il regista di Hong Kong, presente a Torinb l'anno scorso con Peking Opera Blues. Nelle intenzioni del regista Shushan Zu doveva essere (il film è del]'83) la risposta di Hong Kong al ciclo lucaslano di Guerre Stellari. Non a caso proprio tra 1 collaboratori del regista americano furono pescati gli esperti di effetti speciali. Ne è nato un misto di fantascienza, mitologia cinese, arti marziali, adattamento di un romanzo d'appendice Anni 20. Al botteghino però il film fa un fiasco clamoroso: costato oltre 20 miliardi di dollari non incassò più di un film medio della stagione. Inoltre rimase invenduto sul mercati esteri che trovarono «immasticabile» la quantità di riferimenti all'immaginario cinese. Per Marco Muller, uno dei massimi esperti di cinematografia orientale «Shushan Zu è labirintico ma scatenato, è l'unico film moderno che sa ritrovare il gusto della prima magia cinematografica meliesiana». In concorso è invece Yanzhigou (Belletto) di un altro regista di Hong Kong, Stanley Kwan. Kwan si impose quattro anni fa con un melò femminista prodotto dagli Show Brothers, ma da essi occultato e diprezzato al punto da avere solo una circolazione confidenziale tra Hong Kong e Taiwan. Il suo secondo film è una più ambiziosa radiografia dell'identità nazionale di un gruppo di «senza patria» (cinesi di Hong Hong a confronto con il ritorno della colonia alla Cina Popolare, cinesi di Taiwan soffocati dall'universo provinciale isolano). Non a caso sceneggiato da Qlu Gang Jian, autore per Han Hui dello scandaloso Boat People. «Belletto — dice ancora Muller — insegue l'ultimo dei fili di un'identità: la cantonesità impossibile della Hong Kong emporio elettronico, coniugabile solo al passato e per mezzo di un fantasma». I fantasmi ossessionano anche il presente delle generazioni rockettare giapponesi del primo film prodotto e distribuito dalla Sony: 1999 Nen no natsu-yasumi (Vacanze estive del '99), di ICaneko Shusuke, che vedremo in concorso. E' l'opera prima «seria» di uno dei registi di punta del «porno» made in Japan. Da non perdere infine in Spazio Aperto la rassegna di film militanti coreani. r. mol.
Persone citate: Boat, Hark, Jian, Kwan, Marco Muller, Muller, Peking, Stanley Kwan
Luoghi citati: Estremo Oriente, Hong Kong, Taiwan
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