Il diavolo dietro l'angolo di Monica Sicca

Il diavolo dietro l'angolo Itinerari esoterici in occasione del convegno «Diabolos Dialogos Daimon» Il diavolo dietro l'angolo ECCO il diavolo a Torino. Il diavolo di «Diabolos Dialogos Daimon», il maxi convegno promosso dall'Associazione Dialogos (tel. 533.751) con il patrocinio del Comune, dal 17 al 21 ottobre, al Centro Incontri della Cassa di Risparmio, corso Stati Uniti 23. La rassegna è articolata nei settori storico-letterario, sociologico-antropologico e psicanalitico-psichiatrico. In occasione del convegno proponiamo un itinerario turistico attraverso i luoghi a cui leggende, superstizioni e credenze attribuisco particolari significati esoterici. Ci conduce i questo itinerario una curiosa guida di Luciano Del Sette e Marco Torello, «Torino, il diavolo e altre cose», pubblicata da Privili & Verlucca in questi giorni. E' necessario anzitutto stabilire se la città sia davvero il vertice di un triangolo «bianco» (con Praga e Lione) e di uno «nero» (con Londra e San Francisco, oppure Chigago). Per chi ci crede, allora, il cuore delle tenebre batte nell'obelisco di piazza Statuto, porta degli Inferi aperta su di un itinerario che va dal Museo Egizio — qui i faraoni sprigionano misteriose energie e le mummie, anime tormentate, lancia¬ no le loro maledizioni—al-, l'ex cimitero di San Pietro in Vincoli (dietro al CottoIengo), oggi sbarrato per le profanazioni subite in passato. C'è la magia bianca: si diffonde da piazza Castello, dove sotto le statue equestri dei Dioscuri (cancellata di Palazzo reale) si narra che Madama Reale Cristina di Savoia avesse allestito un laboratorio alchemico; passa per la Gran Madre che la leggenda vuole sorta sulle rovine di un tempio sacro a Iside, la dea egizia dell'Oltre¬ tomba: raccontano che nelle fondamenta sia custodito il Sacro Graal, e l'ubicazione sia indicata dalla scultura del calice sui gradoni. Infine la magia bianca narra i suoi segreti nelle misteriose effigi e negli occulti simboli della fontana delle stagioni di piazza Solferino, tramite di insegnamenti alchemici, filosofici, astrologici. Porse, soltanto l'opera di un architetto massone. Torino è anche la città dove soggiornò Nostrada- mus (non si conoscono però né luogo né data), e dove Cagliostro celò la preziosa formula alchemica (giace, nessuno l'ha mai vista, nelle segrete di San Filippo Neri, via Maria Vittoria) per trasformare i metalli in oro. E poi c'è la fitta trama di gallerie sotterranee (mai tecnici della metropolitana smentiscono), adibite a teatro di sabba e riti iniziatici dai cultori dell'occulto, che, a dire il vero, preferivano fino a qualche tempo fa il Pantheon della Bela Rosin a Mirafiori, profanato dopo che le spoglie della sposa morganatica di Vittorio Emanuele II furono rimosse. Di notte, anche le vie si popolano di creature mostruose e deformi. Dèmoni o capre, orchi o draghi, sbirciati con occhio particolare, creano suggestioni e, volendo, assumono tutti l'aspetto terrificante del principe delle tenebre. Così via XX Settembre (Banca S. Paolo), piazza Carignano, il Mastio della Cittadella, corso Francia al n. 23 e 25, via Collegno 55 diventano alla luce incerta dei lampioni presenze infernali. Come quelle che popolano l'arco di piazzetta dei Maestri Minusieri (vicolo Santa Maria 7), degno del migliore, più allucinante Dario Argento. Monica Sicca

Persone citate: Bela Rosin, Dario Argento, Iside, Luciano Del Sette, Marco Torello, Verlucca, Vittorio Emanuele Ii

Luoghi citati: Lione, Londra, Praga, San Francisco, Torino