A rotta di collo su e giù per l'Africa

A rotta di collo su e giù per l'Africa nuova wentura A rotta di collo su e giù per l'Africa AVVENTURA inventata al momento, senza preparazione, senza particolari accorgimenti. Possibile? Fuoristrada preso dalla vetrina di un concessionario e mandato a «mangiare» sabbia e savana senza rinforzi delle sospensioni, senza roil-bar particolari, anzi con il cofano sigillato. Possibile? Cambiò al volante ogni mille-duemlla chilometri, partenza fissata, arrivo obbligato in giorno e ora stabiliti dall'organizzazione. Possibile? Pare di si almeno se seguiamo per un attimo l'idea di un rald-lampo elaborata da Giovanni Cassini, organizzatore della decima edizione del Salone Fuoristrada che si aprirà sabato e chiuderà domenica 23 a Torino Esposizioni La «Prova non. Stop» sarà un tentativo quanto mai insolito: un fuoristrada completamente di serie e a cofano sigillato tenterà di compiere un raid che vedrà, quale città giro di boa Niamey, capitale del Niger, nel cuore dell'Africa. La vettura, sulla quale si alterneranno al volante tecnici e piloti, dovrà marciare ininterrottamente sulle piste africane e tentare di raggiungere Torino prima della chiusura del Salone. Il fuoristrada partirà oggi. Perché un'avventura cosi estrema, senza possibilità di scampo se si rompe il motore o si stacca un giunto? Giovanni Cassini, genovese, biellese d'adozione, è esplicito: «I motivi che ci hanno spinti ad organizzare questo singolare test sono parecchi. Il principale è quello di. dimostrare con i fatti come un fuoristrada, preso dalla vetrina di un qualsiasi concessionario, e senza alcuna preparazione tecnica particolare, possa affrontare tutte le difficoltà di una impresa simile. Questo dovrebbe in buona misura minimizzare, se non cancellare del tutto, le troppe remore che frenano buona parte dell'utenza fuoristradistlca nell'intraprendere viaggi di un cer- to respiro in aree prive di infrastrutture. Se ce la può fare un veicolo viaggiando senza interruzioni, a cofano sigillato, per 9 mila chilometri, non dovrebbero esserci problemi per un qualsiasi sportivo ripetere percorsi analoghi ad andatura e ritmi turistici». Expo Fuoristrada sarà comunque anche l'occasione per scoprire le ultimissime novità in un settore in costante crescita economica e tecnica Cassini, fra le altre iniziative, ha organizzato una grande festa per ricordare degnamente i 40 anni della Land Rover. Il primo esemplare di questa «nave meccanica del deserto» venne costruito nel '48 dal fratelli Maurice e Spencer Wllks, presidente e capo progettista della Rover, ispirati da una Jeep Mb acquistata dall'esercito americano e utilizzata nel lavori più pesanti della loro fattoria Da allora ad oggi la Rover è passata dai 250 mila veicoli prodotti nel '59 a un milione e 500 mila Land Rover uscite dagli stabilimenti lo scorso anno. Ma il fronte del Sol Levante non si fa sorprendere e proprio a Torino, in occasione del salone, la Suzuki presenterà la nuova «Suzukona», in Europa battezzata «VItara». La «Vitara» monta tutto di serie. Anche l'Italia parte all'attacco. Dopo la fine-produzione della Campagnola, era rimasta solo la Rayton Fissore di Cherasco a produrre un fuoristrada (Il «Magnimi») tutto «azzurro»: ad Expo l'Organizzazione Graziella (che ricordiamo importatrice dalle Filippine della Delta Minicruiser) distribuirà in esclusiva per l'Italia e l'Europa una off-road progettata e costruita nel nostro Paese. SI chiama Jado e 1 prototipi hanno già concluso la fase sperimentale. La nuova 4WD «made in italy» sarà la reginetta di questo salone. Fiorenzo Panerò

Persone citate: Cassini, Fiorenzo Panerò, Fissore, Giovanni Cassini, Spencer Wllks