Lo sport delle vittorie pulite

Lo sport delle vittorie pulite Reintegratori salini, ginseng, tonificanti aiutano l'atleta Lo sport delle vittorie pulite LA squalifica di Ben Johnson per doping. «Bombe», intrugli, ri-, cette miracolose da una par- ' te, l'atletica pulita dall'altra Nel dopo Seul è l'argomento del giorno. E così, mentre pseudoefedrine, aminoacidi e steroidi anabolizzanti lasciano 1 laboratori per trasferirsi nel salotti, c'è persino chi si chiede se il ginseng, antl-fatica prediletto non'solo dagli sportivi ma anche dagli studenti sotto esame, adesso sia da considerarsi proibito o no. Su tutto, insomma, regna la confusione. «Bisogna fare una distinzione», dice il professor Carlo Oribaudo del Centro di Medicina Sportiva di Torino. «Esiste una preparazione biologica, lecita e necessaria soprattutto quando si ha che fare con sport che implicano un forte dispendio energetico. Mi riferisco, per esempio a vitamine e sali minerali Ed esiste il doping, ovvero la somministrazione di sostanze che oltre ad aumentare artificialmente le capacità dell'atleta, provocano danni alla sua salute». A parte le alchimie e i campioni costruiti a forza di anabolizzanti, il campo dei «reintegratori» è uno degli argomenti che appassiona di più quanti si dedicano ad atti¬ vità sportive o comunque desiderano mantenersi in forma: aiutano a ridurre lo stato di fatica dopo sforzi intensi e prolungati, contribuiscono a riequilibrare la percentuale di sali minerali persi con la traspirazione e il sudore, rimettono in forza -Oltre alle vitamine», continua Oribaudo, «vengono in genere utilizzati sali contenenti ferro, calcio, magnesio, ginseng, proteine non convenzionali estratte da alghe, sostanze alcaline». Unico avvertimento: vanno sempre prese sotto il controllo medico. Vi genere un buon rendimento sportivo parte da una corretta alimentazione. Deve essere calcolata in base al dispendio energetico e cioè al tipo di sport praticato (tra gli atleti che bruciano di più, i canottieri, i ciccasti, gli stradisti). Oltre che leggera, dall'elevato valore calorico e poco ingombrante, può essere suddivisa in linea di principio fra un 15 per cento di proteine, un 30 per cento di lipidi, cioè grassi, un 55 per cento di carboidrati «Per quanto riguarda le vitamine e 1 sali minerali», spiega ancora Oribaudo, «una razione alimentare corretta ne contiene la quantità necessaria». Soprattutto quando si dà la preferenza a cibi freschi, in particolare frutta e verdura L'arrivo in commercio dei cosiddetti «integratori» ha inoltre risolto da tempo il problema del conteggio equilibrato di vitamine, sali, proteine, grassi e fibre vegetali da assumere per pasto (soprattutto quando ci si trova in particolari situazioni di disagio, come in alta montagna). Reinhold Messner, Francesco Moser, Sara Simeonl sono stati alcuni tra gli atleti che hanno contribuito al lancio del prodotti energetici della Also, Enervit Protein in testa Specifici per sopperire alle forti perdite idriche (con il sudore se ne vanno i sali minerali indispensabili al fabbisogno metabolico delle cellule del muscolo), sono tra gli altri l'«Ergovis» della Bonomelli, il «Blo-Mineral» della Biochimici, il «Polase» della Wyeth. Dopo una campagna pubblicitaria in previsione delle Olimpiadi costata 5 miliardi, il 95 per cento del mercato del reintegratoti salini è oggi controllato dalla bevanda «Oatorade» della Quaker Chiari e Forti. Ma fino a che punto si può spingere la preparazione bilogica di un atleta? Per cominciare via libera alle vita¬ mine. La C, per esemplo, viene consigliata in caso di sforzi protratti e intensi e in condizioni climatiche particolari: caldo eccessivo, acclimatazione al freddo e all'altitudine. La vitamina B15, poco conosciuta da noi, verrebbe Invece regolarmente Usata da atleti dell'Est in quanto permetterebbe di sopportare allenamenti più lunghi e faticosi In voga tra gli atleti americani—che la consumano sotto forma di olio di germe di grano — è poi la vitamina E che secondo 11 medico Cureton servirebbe ad aumentare la potenza fisica e la resistenza Grazie ai successi della velocista Florence Oriffith Joyner è invece balzato alla ribalta l'uso degli aminoacidi ramificati (vedi sotto). Per concludere la panoramica sulle principali sostanze lecite e di supporto nella preparazione atletica, a ginseng. Conosciuto in Cina da più di tremila anni, ha radici a' forma di uomo a cui vengono, attribuiti valori tonici e stimolanti I principi attivi contenuti nella pianta sono stati messi in evidenza da studiosi giapponesi e russi a partire dal 1960: si tratta di ormoni enzimi vitamine del gruppo B, acidi grassi glucosio. Tra i numerosi effetti del ginseng sperimentati in campo sportivo è stata messa in evidenza la sua capacità di migliorare la resistenza fisica generale, oltre a contribuire a ima migliore utilizzazione dell'ossigeno limitando cosi la formazione di acido lattico. Il ginseng può essere considerato una sostanza doping? «Non direi», risponde Oribaudo. «Non può essere paragonato a uno stimolante, infatti agisce permettendo all'organismo di sopportare meglio le aggressioni di qualsiasi genere (fisico e psichico), non è artificiale e viene considerato da molti come un additivo alimentare naturale. Anche gli effetti secondari sono rari». Claudia Ferrerò Per saperne di più: 'Medicina dello Sport* di Cario Gabriele Oribaudo e Gian Pasquale Ganzit, ediz. Utet. Florence Griffith Joyner, la velocista americana che a Seul ha vinto tre medaglie d'oro e una d'argento, afferma di usare soltanto sostanze ammesse dalle leggi sportive: gli aminoacidi ramificati ginseng sperimentati in campo sportivo è stata messa in evidenza la sua capacità di migliorare la resistenza fisica generale, oltre a contribuire a ima migliore utilizzazione dell'ossigeno limitando cosi la formazione di acido lattico. Il ginseng può essere considerato una sostanza doping? «Non direi», risponde Oribaudo. «Non può essere paragonato a uno stimolante, infatti agisce permettendo all'organismo di sopportare meglio le aggressioni di qualsiasi genere (fisico e psichico), non è artificiale e viene considerato da molti come un additivo alimentare naturale. Anche gli effetti secondari sono rari». Claudia Ferrerò Per saperne di più: 'Medicina dello Sport* di Cario Gabriele Oribaudo e Gian Pasquale Ganzit, ediz. Utet. Florence Griffith Joyner, la velocista americana che a Seul ha vinto tre medaglie d'oro e una d'argento, afferma di usare soltanto sostanze ammesse dalle leggi sportive: gli aminoacidi ramificati

Luoghi citati: Cina, Torino