Belle giornate da pellegrini ospiti dei frati del Sempione di Gianfranco Quaglia
Belle giornate da pellegrini ospiti dei frati del Sempione Belle giornate da pellegrini ospiti dei frati del Sempione QUARANTA franchi svizzeri al giorno (circa 34 mila lire) e vivere di quello che passa il convento. Anzi, di quello che passa l'ospizio. E' la retta che i «pellegrini» devono pagare in uno degli ostelli più elevati d'Europa: l'ospizio de) Sempione, già in territorio svizzero, ma a pochi chilometri dalla frontiera italiana. Una vacanza o un fine settimana in questa oasi di pace, nell'immensità di un panorama alpino fra i più suggestivi, è un'idea che padre Klaus Sarbach, il giovane priore svizzero dei canonici del San Bernardo, ha lanciato non solo ai giovani di tutta Europa ma anche alle famiglie. Padre Klaus è di Visp, nel Vallese, e vive qua da 5 anni. Ha organizzato «stages» di lingue per ragazzi maschi fra i 12 e i 16 anni: si svolgono ogni anno in estate e sono alternati a lezioni di alpinismo, camminate, studio e preghiera. Dall'autunno a maggio i «ritiri»: brevi periodi di meditazione e corsi di sci alpinismo e sci di fondo. A Natale, Carnevale e Pasqua sono accolte anche famiglie. Una sosta nell'«ospice», dove le preghiere sono sempre recitate in francese, non è soltanto ritiro spirituale o sport, ma una vacanza alternativa. Si arriva al SimplonKulm partendo da Domodossola in auto, su quella stessa strada che sino agli inizi del '900 era ancora percorsa dalle diligenze. E' il percorso imperiale realizzato da Napoleone Buonaparte per far passare ì cannoni attraverso le Alpi. E' a 2008 metri, nel confortevole ospizio, che padre Klaus attende. Vive in questa oasi di pace con altri due canonici, padre Louis Emery, tornato a casa dopo molti anni trascorsi in Tibet, e padre Marquis, addetto alla stazione di meteorologia (ogni giorno comunica le condizioni del tempo all'osservatorio aeroportuale di Ginevra). Una giornata fra queste mura può riservare anche sorprese gastronomiche. La cucina è affidata a Milosav Navacovic che con la moglie Branka ha lasciato la Serbia e ha preferito il Sempione a più comodi alberghi. Chiedete il «Cordon bleu», una specie di valdostana cucinata con verdure: è la sua specialità ed è ottima gusta¬ ta con il «vino di Barry» (Fendant). Dall'ospizio (130 posti letto), dotato anche di un ufficio postale e di una centrale elettrica autonomi, si può arrivare presto in Svizzera o in Italia sulla strada che scende verso il versante ossolano o quello del Vallese. Parecchi i motivi per una passeggiata nei dintorni. Sul Simplon-Kulm c'è il vecchio ospizio, realizzato da Gaspare von Stockalper (1609-1691), il «re del Sempione» per aver favorito i traffici e facilitato le comunicazioni durante la Guerra dei Trent'anni. Quella vecchia costruzione, ora di proprietà della Confederazione, è una casa aperta che può ospitare gruppi (fino a 60 persone). Diventerà un punto di riferimento per il percorso che padre Klaus ha intenzione di riproporre: quello di Stockalper, con muli e cavalli. Accanto alla semplicità dei due ospizi, il «viandante» può trovare ristoro in tre alberghi: il «Bellevue», il «Monte Leone» e il «Simplon Blik». Il «Bellevue» ha riservato una saletta napoleonica, con ingrandimenti dell'imperatore, sciabole Ma non è l'unica emozione napoleonica. Lasciando l'ospizio e tornando verso l'Italia, poco prima della frontiera, sempre sulla «Simplonstrasse», si incontra Gabi, piccolo villaggio caratteristico, costruito sotto le pareti a picco, una chiesetta rinnovata, un cimitero ricavato fra le case, un market per gli acquisti della cioccolata e del pane di segale. Un albergo, il «Weissmies», posto su una curva, attira l'attenzione. Una targa sul muro colpisce subito: «This is the place where Napoleon l.st, the 27th May 1807 had a glass of milk he paid with 5 francs piece» (Questo è il luogo dove Napoleone I il 27 maggio 1807 ebbe una tazza di latte che egli pagò con una moneta da 5 franchi». I cinque franchi e il piccolo recipiente ci sono davvero. Attorno all'ospizio (per prenotazioni dall'Italia tel. 004128291322) altri motivi d'interesse: il Simplon-Dorf, tipico paesino a oltre duemila metri con gli edifìci dai tetti altissimi per sopporta-' re la neve; poi sette vecchi rifugi utilizzati fino al 1905 per il cambio dei cavalli. Uno di questi, l'Engeloch, è stato trasformato in chalet. Gianfranco Quaglia
Persone citate: Louis Emery, Marquis, Monte Leone, Napoleone Buonaparte, Napoleone I, Padre Klaus, Pasqua, Vallese
Luoghi citati: Domodossola, Europa, Ginevra, Italia, Serbia, Svizzera, Tibet
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