Il Papa e la Milo sul sofà di Luca Goldoni di Luca Goldoni

Il Papa e la Milo sul sofà di Luca Goldoni Psicanalisi e satira dei Vip in una raccolta di interviste inventate Il Papa e la Milo sul sofà di Luca Goldoni CON il nuovo libro, Luca Goldoni corre qualche rischio. Ha abbandonato la sua dimensione, i suoi obbiettivi di cordiale e. tutto sommalo, indulgente osservatore (non fustigatore) di costumi, e stavolta sotto la ferula tiene non i piccoli personaggi di tutti i giorni, i nostri modi di dire, i nostri tic, e vizi abitudini manie luoghi comuni della gente qualunque, ma i Vip, psicanalizzati sul sofà in interviste tutte inventate, ma forse non impossibili. n sofà di Luca Goldoni nasce da un curioso episodio. L'autore viene mandato dal suo giornale al congresso socialista di Rimini, e ha l'idea di buttar giù un pezzo in cui immagina di psicanalizzare Craxi (il quale nella chiusa afferma categoricamente di essere grato al famoso caricaturista che l'ha immortalato con gli stivaloni neri da Mussolini perché, così, «gli tira la volata»). Sorprendentemente (o no?) Craxi si arrabbia e invia una protesta precisando che «11 signor Goldoni fa uscire dalla sua immaginazione un po' prevenuta fatti, giudizi e pensieri che non stanno nella mia, e men che meno nella realtà». Postilla di Goldoni: «Ero forse il primo giornalista che veniva smentito per un'intervista non fatta». Divertente. Meglio però che lo scherzo sì fosse fermato a Rimini. Viceversa Goldoni, stuzzicato dalla trovata, ha allineato parecchi altri fantacolloqui, dal Papa a Sandra Milo, da Andreotti a Berlusconi, da De Mita e Scalfari, a Zeffirelli ecc. Che dire? La scrittura, al solito, è amena e disinvolta, ha la pronta comunicatività di chi sa raccontare barzellette e boutades agli amici. Ma la materia è un po' logora. Oggi fare dello spirito, ad esempio, su Andreotti è molto difficile; esiste, specie per effetto della tv, un'inflazione di satira, specie della satira sorridente e non particolarmente mordente, per cui su Andreotti e sugli altri Vip il libro offre pagine di garbate battute e di ingegnosi paradossi che tuttavia stentano a far ridere, e non inducono a meditare (su che cosa, poi?). Il rischio è anche quello di calcare la mano, come succede per Sandra Milo che «con la sua tipica voce di gallina padovana» si confessa divoratrice di uomini e narra che, in crisi anagrafica e di carriera, si è aggrappata a Craxi e solo così è riuscita a rimontare in sella e a ricomparire in tv («Dove non arriva il lifting può arrivare il socialismo»). O di autofrenarsi quando il Vip è troppo Vip (vedi il Papa e Berlusconi) e non andare più in là di un ritrattino umoristicamente rispettoso. Naturalmente la pagine ben orchestrate non mancano: quelle su Martelli («L'uomo che molti paragonano a Nino Bixio e altri a Shirley Tempie») o su Celentano («La gente al sabato sera restava inchiodata a vedere a che livello di stronzate potevo arrivare»). Ma nell'insieme si sente che Goldoni gioca fuori casa; e si coglie in tutto il libro, e via via senipre più, una strana atmosfera di fragilità. Non a caso nell'ultimo capitolo, sanamente, lo scrittore torna in sé; cioè si autoanalizza, e riprende il suo tradizionale posto di bonario e acuto cronista-umorista, e lo riprende con l'aria di volersi far perdonare l'indebita incursione nel mondo dei Vip' Ugo Buzzolan Luca Goldoni, «Il sofà di Luca Goldoni», Rizzoli, 209 pagine, 24.000 lire.

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