Scriveva papa Giovanni: saper soffrire è l'arte del vivere

Scriveva papa Giovanni: saper soffrire è l'arte del vivere Le lettere ai familiari di Angelo Roncalli a trenfanni dalla sua elezione al pontificato Scriveva papa Giovanni: saper soffrire è l'arte del vivere L9 EPISTOLARIO familiare di Angelo Roncalli è stato pubblicato venti anni fa, tradotto in quasi tutte le lingue europee e in buona parte di quelle extraeuropee. La mole dell'opera (due volumi dì mille e cento pagine) e l'inadeguata distribuzione di tuia piccola casa editrice (Edizioni di Storia e Letteratura) non hanno consentito a tutti l'accostamento a questa preziosa fonte diretta giovannea Ecco quindi un nuovo volume più snello, Giovanni XXIII: Lettere alla famiglia a cura dei pronipoti Emanuele e Marco Roncalli, prefazione del segretario particolare monsignor Loris Capcvilla. E' un'organica selezione del lungo carteggio, con note e una ventina di inediti scoperti recentemente. Meglio di tante biografie rivela il percorso umano e spirituale di papa Giovanni. Il libro esce la prossima settimana, a trerit'ànni dall'elezione di Angelo Roncalli al pontificato (28 ottobre 1958). E' del 1901 la prima lettera, Roncalli è chierico. Seguono negli anni quelle di Roncalli sacerdote; arcivescovo visitatore apostolico in Bulgaria, in Turchia e Grecia; nunzio in Francia; cardinale patriarca di Venezia. L'ultima è firmata Joannes XXHT ed è del 1961, due anni prima della morte. Nelle lettere del papa si ritrovano i sentimenti e la spontaneità, lo stesso linguaggio delle lettere del chierico. E' stupefacente che i molti anni (un sessantennio) e gli eventi (e che eventi) non abbiano affatto inciso nell'essenza dell'uomo. Una spiegazione di questa fedeltà alle origini potrebbe essere nella lettera scritta ai genitori il primo giorno del suo cinquantesimo anno: -Quando sono uscito di casa verso i 10 anni di età ho letto molti libri e imparate molte cose che voi non potevate insegnarmi. Ma quelle poche cose che ho appreso da voi in casa sono ancora le più preziose ed importanti e sorreggono e danno vita e calore alle molte altre che appresi in seguito in tanti e tanti anni di studio e dì insegnamento. Auguro di cuore che tutta la nostra famiglia rimanga sempre fedele agli insegnamenti ed agli esempì dei vecchi». Anni dopo ritorna sullo stesso argomento: 'L'educazione che lascia tracce più profonde è sempre quella della casa. Io ho dimenticato molto di ciò che ho letto sui libri: ma ricordo ancora benissimo tutto quello che ho appreso dai genitori e dai vecchi. Per questo non cesso di amare Sotto il Monte, e godo di tornarvi ogni anno. Ambiente semplice, ma pieno di buoni principii, di profondi ricordi, di insegnamenti preziosi: In un'altra lettera: 'Questi ricordi dei nostri vecchi, bisogna conservarli, perché sono il tesoro delle nostre buone famiglie: Lettere che evidenziano il senso di appartenenza al ceppo, alla famiglia, al paese. La casa Colombera sempre presente. Ha settantanni e da Parigi scrìve al fratello Saverio: «Ieri sera mi trovavo nello splendore più folgorante di Parigi, al palazzo dell'Eliseo, che è la residenza del Presidente della Repubblica. Pensavo alla Colombera. Mi sembrava di veder la nostra mamma sbucar fuori da qualche parte, e colla sua ingenuità dire: "Madora, ol me don Angel ndo l'è mai riat. Basta, preghem per lu e po oter"' («Madonna, il mio don Angelo dov'è mai arrivato! Basta, preghiamo per lui e poi lasciamo stare»). Arriva al vertice della gerarchia della Chiesa e le sue lettere restano di grande umiltà. Ma si avverte un tono orgoglioso quando afferma che è un Roncalli. «Di solito noi Roncalli arriviamo con fatica, ma arriviamo», scrive per rincorare una nipote. In una lettera ricorda «/e sofferenze e le ansietà dei nostri Roncalli-, in un'altra: 'La povertà mi ha preso sulle braccia sin da bambino e non mi lascia neppure ora che sono Vescovo'. Ma nella più tarda età scrive ai familiari: 'Oh! come benedico il Signore che ci ha fatto nascere e vivere in condizioni modeste, per farci gustare di più e gustare in risalto i veri valori della vita, che non sono le ricchezze materiali, ma la semplicità, l'onestà odella vita, con un certo benessere anche materiale: n tema dèlia saldezza e dell'unità della famiglia ricorre in tutto l'epistolario, «oh.' che grande tesoro la pace domestica, e l'amore dei fratelli! Anche il soffrir diventa soave e caro: «Voi sapete che una delle più grandi consolazioni della mia vita è la famiglia, di cui mi lodo sempre con tuttipovera, semplice, umile, ma buona e timorata di Dio: Nella sua ultima lettera: 'Continuate a volervi bene fra di voi tutti Roncalli...: . Nonostante la lontananza, è aggiornato su tutto quanto accade a casa, sugli impegni della famiglia: la raccolta dei bozzoli, le provviste e le scorte di vino e di legna. 'Seguo con desiderio il buon successo della campagna bacologica. E prego il Signore che la voglia prosperare. Non dobbiamo attaccarci ai beni della terra, ma è naturale che si cerchi alméno il necessario: Aiuta tutti materialmente come può: 'Sono grandi sforzi per me. Però li faccio volentieri affinché tutti possiate entrare nell'inverno senza il peso dei conti della bottega, per il pane, per l'olio: Scrive dalla Bulgaria: 'Non posso fare di più: perché anche qui mi trovo in mezzo ai bisognosi, e la mia borsa a metà mese è già vuota. Però la vita così mi piace. Vorrei poter dare sempre a tutti: Altra lettera: -lo dò tutto quel poco di cui dispongo e per lutti con . egual cuore. Alla mia morte non ci sarà niente e questo morir povero sarà il mio grande onore: L'ammaestramento è quello che lui stesso ha ricevuto dai suoi vecchi, più «prezioso e importante» di quello avuto dai libri: viviamo giorno per giorno, 'sempre contenti se alla sera potremo dire di aver fatto qualcosa di bene'. 'Il rimedio a tutto, veramente, noi l'abbiamo in casa nostra, ed anch'io procuro di metterlo in pratica: cioè l'amore della povertà, il contentarsi di poco, il lavorare e il confidare in Dio. La salute del corpo, la buona coscienza, l'amore al lavoro e l'amore della pace colla aspettazione dei beni celesti, anche questa è la letizia del vivere: In un giorno molto doloroso scrive ai familiari: 'Saper soffrire! Questa è la grande arte del vivere: Luciano Curino Giovanni XXIII, «Lettere alla famiglia», Rusconi, 372 pagine, 28.000 lire. Giovanni XXIII e la regina Elisabetta d'Inghilterra

Luoghi citati: Bulgaria, Francia, Grecia, Inghilterra, Parigi, Turchia, Venezia