Una sola parala d'ordine in tutti i borghi: «Vittoria»

Una sola parala d'ordine in tutti i borghi: «Vittoria» La gara fa aumentare la febbre: lo spirito della burla si confonde con l'orgoglio di chi prende le cose tremendamente sul serio Una sola parala d'ordine in tutti i borghi: «Vittoria» Si fanno le cabale e si intrecciano le previsioni - Tutti sperano che questo sia l'anno buono, il numero dei successi ottenuti in passato non è mai sufficiente - Molto dipende anche dalla fortuna: gli asini vengono sorteggiati e non sempre rispondono adeguatamente alle sollecitazioni dei fantini - «L'importante comunque è divertirsi e far divertire» ALBA — Il giorno del Palio degli asini si avvicina e Za febbre nei borghi sale. La gara, che dovrebbe essere burlona, viene presa tremendamente sul serio. Tutti vorrebbero vincere: Ecco i commenti della vigilia, raccolti nei vari borghi. Carlo Musso, presidente dei Brichet, si rende conto' che il suo rione, con sette vittorie conquistate e un ottavo Palio vinto l'anno scorso, poi invalidato dalla giuria per irregolarità, è il più invidiato da tutti. Musso dice: «Per noi la vittoria dell'anno scorsoi valida. Il Palio ci è stato consegiìato e ce lo teniamo. Non ci pensiamo neanche a restituirlo. Non accettiamo il ripensamento dopo la consegna. Se c'era qualcosa da diressi doveva dire subito. Il nostro asino ha tagliato per primo il traguardo/Per noi è tutto regolare'. , Di opinione diversa la Giostra delle Cento Torri. Il presidente, Silvio Blanget t i, precisa: 'Il Palio dell'anno scorso va considerato non assegnato. Vi sono stale contestazioni, ricorsi che hanno messo in evidenza dette irregolarità da parte dei Brichet, per cui la vittoria è stata annullata'. . E quali sono le previsioni di quest'anno? Musso risponde: •Noitentiamo sempre il tutto per tutto. C'interessa più la corsa degli asini che non la sfilata storica, anche se quest'anno abbiamo rinnovato tutti i costumi: ' nostro borgo possiede un somaro che allena tutto l'anno. Anche il fantino è molto bravo*! Il concorrente più diretto per 1 Brichet è il borgo delle Rane, sempre nel centro storico, con sei vittorie. Il reggitore, Luis Cabases: •Speriamo che l'88 sia l'anno buono per raggiungere i Brichet Abbiamo un'asina che va quasi al galoppo. Il fantino ha già vinto altre volte. Abbiamo molte- possibilità II Palio, si sa, è una burla, ma tutti fanno di tutto per aggiudicarselo. E'molto ambito'. •Da parte nostra — prose gue Cabases — d siamo impegnati anche inolio per la sfilata storica' ,(le Rane han no presentato un trattato di pace tra Alba e Asti, dopo ennesime scaramucce). Il trofeo intitolato a Luigi Cavallero, che viene assegnato ogni anno per la migliore sfilata storica, prende 11 nome dall'instancabile, scomparso animatore del borgo delle Rane. Marita Marolo è alla guida di uno dei borghi più popolosi di Alba, fi Fumo, nel quartiere Piave, nella parte più nuova della città. •Vincere il Palio è solo questione di fortuna — dice —. Oli asini sono sordi ad ogni sollecitazione. Il nostro borgo ha vinto due volte e mezzo*. Perché due volte e mezzo? •Nel '69 il nostro ciuco tagliò il traguardo per primo, ma da solo. Il fantino, nell'euforia, scese dalla groppa mezzo metro prima del traguardo e la vittoria non fu ritenuta valida'. E quest'anno? •Abbiamo un asino che viene da molto lontano — dicono al Fumo —. Faremo del nostro meglio*. Un motivo di soddisfazione il borgo del Fumo lo ha già fin d'ora. Domenica scorsa ha ottenuto il premio speciale per la migliore sfilata, presentando la condanna degli evasori di tributi alla gogna, n Fumo, da quest'anno, presenta anche una novità, con la nascita di un gruppo di sbandieratoli fra i giovani. Il reggitore del borgo di San Martino, Romano Negro, è tra i più convinti che, in fondo, non è poi essenziale vincere il Palio. •Importante — dice — è divertirsi e far divertire. Una corsa di asini non può essere una cosa troppo seria. Per questo noi siamo dell'opinione che i due somari a disposizione di ogni borgo siano entrambi sorteggiati (attualmente un somaro viene procurato dalla Giostra, l'altro scelto dai borghigiani). In tal modo — prosegue Negro — tutto sarebbe affidato atta fortuna e non esisterebbe più la preoccupazione di cercare, allenare gli animali, lavoro quasi sempre inutile perché tanto un somaro fa sempre ciò che vuole*. Romano Negro, noto sarto albese, mette la sua professionalità a disposizione del borgo nel confezionare i co¬ stumi che sono sempre molto ricchi e sfarzosi. Ai Patin e Tesor (una vittoria all'attivo) non si è ancora spento il risentimento per la sconfitta dell'anno scorso. Il presidente Giancarlo Nada (dimissionario) e il presidente onorario Armando Zoccola dicono: 'L'anno scorso avevamo un somaro eccezionale. Se non fossimo stati boicottati, avremmo vinto sicuramente. Abbiamo presentato ricorso perché ci sono state delle scorrettezze, irregolarità nei nostri confronti. Infatti la giuria non ha convalidato l'ordine di arrivo. L'anno scorso, però, ci ha ri¬ pagato il riconoscimento per la migliore sfilata: E quest'anno? •Abbiamo dei problemi a trovare l'asino e il fantino. Prenderemo quel che capita. Andremo alla ventura. Il nostro borgo, comunque, ha sempre curato più la sfilata Renzo Chiarie, presidente del borgo della Moretta, solitamente è piuttosto «azzardato- nelle sue previsioni prima del Palio. Ha anche qualche ragione, poiché è stato il primo e finora unico presidente che sia riuscito a dare alla Moretta una vittoria nella corsa degli asini. Adesso però appare molto più prudente nelle dichiarazioni, anche perché il borgo sta attraversando un momento difficile. -Quest'anno abbiamo avuto due handicap notevoli- prima di tutto siamo stati sfrattati dalla nostra sede, poiché la casa in cui ci riunivamo è stata ristrutturata e destinata ad altra utilizzazione, poi perché i lavori di rifacimento di corso Langhe, la strada centrale del borgo, ci hanno costretti a una fatica supplementare per adattare alle nuove strutture gli stendardi e gli addobbi che utilizzavamo in passato per rendere il nostro borgo uno dei più colorati ed imbandierati detta città*. •Soprattutto essere sema sede — continua Chiarie — ci ha creato non pochi problemi, poiché ora non abbiamo più locali per i costumi e per gli altri materiali; anche per le riunioni, siamo costretti a chiedere ospitalità, di volta in volta, ai vari consiglieri. E' sorprendente come in un borgo così grande e popolato come il nostro, non si riesca a trovare una sede adatta alle nostre esigenze. Tuttavia, con grande sforzo, abbiamo superato tutte le difficoltà logistiche e siamo pronti a correre il Palio*. Quindi, ritrovando per un momento l'antica baldanza, Renzo Chiarie ha aggiunto: •Per rifarci delle amarezze degli ultimi tempi, abbiamo un solo modo: vincere il Palio. Il nostro asino è validissimo e, per quanto riguarda il fantino, ci saranno delle sorprese al momento detta corsa*. Il borgo di San Lorenzo, prestigioso e antico ma ancora malinconicamente a secco di vittorie, è stato incerto fino all'ultimo se partecipare alla corsa di quest'anno. I motivi della contestazione sono esposti da Ines Manissero che da parecchi anni ormai regge le sorti della con¬ trada: -Non volevamo correre il Palio '88 per protesta contro la Giostra dette Cento Torri che ci ha inflitto una pesantissima multa (2 milioni e 100 mila lire, poi ridotta a 500 mila lire), poiché un nostro gruppo di sbandieratori era andato in giro in parecchie località per prendere parte a manifestazioni folkloristiche*. •Noi non riteniamo di avere fatto nulla d'irregolare, anche perché i vigenti statuti non impediscono ai singoli borghi di prendere parte, al di fuori del Palio, a manifestazioni del genere, per cui abbiamo contestato la multa e non ci siamo dichiarati disponibili a correre il Palio. Poi, dopo un incontro con il sindaco di Alba, Zanoletti, ed il presidente della Giostra, Blangetti, abbiamo deciso di recedere dalla decisione. Saremo quindi presenti, ma alla fine della manifestazione riapriremo la discussione, poiché vogliamo ottenere completa giustizia'. Per quanto riguarda la corsa, Ines Manissero ha detto: •Con tutti i "fuoriclasse"che, a quanto si sente, sarebbero in possesso degli altri borghi, noi non dovremmo avere scampo. Il nostro, infatti, è proprio solo un asino, non un cavallo travestito. Tuttavia sono con"inta che nell'arena ci potranno essere delle sorprese. Noi, come ogni anno, abbiamo molto curato la rievocazione storica e il premio che abbiamo vinto quest'anno ci ripaga ampiamente*. San Lorenzo è l'unico borgo che avrà diritto a riproporre per intero il suo episodio domenica, prima della corsa degli asini. Per i due borghi di più recente istituzione, quello di Santa Rosalia e quello di Santa Barbara (per quest'ultimo si deve però parlare di rinascita) è giunto il momento della verità. Dice Mario Marocco, presidente di Santa Rosalia: •Questo per noi è solo il secondo Palio, ma pensiamo di avere fatto le cose per bene. Il nostro asinelio è assai abile, si allena con assiduità e sene sta nascosto il resto del tempo per evitare, com'è già successo in passato, di dover subire un doping alla rovescia e di dormire per tre giorni consecutivi. Quando il nostro borgo è nato, ha dovuto superare non poche ostilità da parte delle altre contrade*. •Adesso è accettato da tutti: con una vittoria, acquisterebbe però una maggiore considerazione da parte della cittadinanza La segretezza che circonda per ora il nostro asino e anche il nostro fantino, è motivata dall'esistenza di un racket dei quadrupedi e dei cavalieri che è assai difficile spezzare. Nessuno dovrebbe dimenticare mai che il Palio è una burla e che lo spirito scherzoso e divertente andrebbe sempre conservato e magari incrementato*. Per Vittorio Fiorito, presidente di Santa Barbara, il Palio è stato soprattutto lavoro: 'Noi siamo in pochi e quindi è stato molto arduo preparare tutto: dai costumi al grande ponte in legno, che abbiamo utilizzato per la rievocazione storica. Però ci siamo dati da fare. Avevamo anche tentato il colpaccio d'importare un asino jugoslavo che ci avevano garan¬ tito eccezionale, ma i nostri emissari che si sono recati sul posto, hanno verificato che non era abituato a correre senza il morso, come si usa ad Alba. Abbiamo quindi lascialo perdere, ripiegando su un asinelio nostrano che, ovviamente, come tutti gli altri, custodiamo in gran segreto-. •A parte, forse, qualche piccolo screzio con San Lorenzo, noi abbiamo ottimi rapporti con tutti gli altri borghi e per questo auspichiamo una maggior collaborazione. Noi siamo fautori, per quanto riguarda la rievocazione storica, dell'allestimento di un unico, grande spettacolo al quale possono contribuire tutte le contrade. La resa spettacolare sarebbe certamente migliore. Contestiamo anche la rincorsa allo sfarzo nei costumi: spesso, per preparare abiti più belli e ricchi di quelli del vicino, dimentichiamo l'aderenza storica al periodo in cui il Palio si corse la prima volta*. A cura di Gianfranco Fiori Aldo Scavino Anche quest'anno il podestà di Alba è impersonato da Pietro Corine, carrozziere di Gallo Anche quest'anno il podestà di Alba è impersonato da Pietro Corine, carrozziere di Gallo

Luoghi citati: Alba, Asti