La moneta di Belgrado non cambia il 4-2

La moneta di Belgrado non cambia il 4-2 L'Uefa punisce il Partizan con una giornata di squalifica del campo e (per l'incendio) con 10 mila franchi svizzeri di ammenda La moneta di Belgrado non cambia il 4-2 A ferire Giannini nella partita di Coppa non è stato quindi un accendino - La Roma farà ricorso al «jury» di appello che si riunirà venerdì prossimo dal nostro Inviato CURZIO MALTESE ZURIGO — Una domenica nera così a Roma la ricorderanno per un pezzo. In due ore e mezzo la società di Viola ha perso tutto quello che c'era da perdere: l'imbattibilità in campionato, la partita di San Siro e quella di Zurigo, di fronte alla commissione disciplinare dell'Uefa chiamata a giudicare sugli incidenti di Belgrado. Il tribunale europeo ha respinto il ricorso giallorosso, convalidato il risultato del campo (4-2) e si è limitato a sanzionare la società jugoslava con un'ammenda di 10 mila franchi svizzeri (circa 9 milioni di lire) per l'incendio che ha turbato l'inizio della gara e la squalifica di una giornata allo stadio -Jna» di Belgrado, con l'obbligo di giocare la prossima gara a 300 chilometri Più che una sentenza, uno schiaffo in pieno volto alla Roma, a Giannini, fatto passare per simulatore, e in generale al calcio del Paese che ospiterà 1 prossimi mondiali, l'Italia. Nel precedenti casi analoghi (Celtlc-Rapld Vienna e Olanda-Cipro, per esemplo) la commissione, che rappresenta 11 primo grado di giudizio, aveva sempre inflitto lo 0-3. Si sarebbe incaricato più tardi 11 Jury d'Appel, vero organo giudicante, di mitigare la pena e mutarla nell'annullamento, con con¬ seguente ripetizione, della gara Unica eccezione, il famoso caso della lattina di Borussia-Inter, ormai vecchio di 17 anni, nel quale il Jury fece ripetere il risultato omologato in prima istanza A questo precedente si aggrappa la Roma che, per bocca di Riccardo Viola ha annunciato «al 99%» il ricorso, una volta sentite, oggi, le motivazioni della sentenza Ma a giudicare dal trattamento ricevuto dalla delegazione italiana nella domenica nera zurighese, la speranza di veder ribaltato il giudìzio sono prossime allo zero. Al di là del verdetto, clamoroso, si è trattato di un processo insolito e spettacolare, in stridente contrasto con la grigia tradizione Uefa. La Roma era ben rappresentata dal figlio del presidente Viola, Riccardo, e dal figlio dell'ex presidente della Repub¬ blica e senatore Leone, Mauro, in veste d'avvocato, scortati per l'occasione dal console italiano, Mario Mussila, scomodato, pare, dall'intervento di Andreotti. La più modesta formazione jugoslava era composta dal vicepresidente Curkovic e dal segretario Zecvie, ex portiere della Jugoslavia e del Saint Etienne. RITARDO — La commissione si riunisce alle 15, con un'ora di ritardo, e comincia a discutere del caso di Neuchatel Xamax-Galatasaray, finita 3-0 dopo un'Invasione di curdi rifugiati in Svizzera. Presidente è Louis Wouters, capo della federcalcio belga ai tempi dell'Heyscl, vice lo spagnolo Vilaseca Guasch, membri il boemo Bata, lo svizzero Obertufer, l'austriaco Demuth, l'islandese Schramm e lo scozzese Strachan. Assente il tedesco An- dres, per malattia, e ovviamente il nostro Ba-bè. ACCENDINO — Alle 15,30 è di scena il caso PartizanRoma e i segnali si fanno subito negativi. Vengono chiamati a deporre l'arbitro ungherese Hartman e il delegato Uefa presente a Belgrado, il cecoslovacco Petr e crolla subito la storia dell'accendino. A colpire il romanista all'88', è stata una semplice moneta da cento dinari, un po' più grossa delle cento lire. L'arbitro ne porta una in tasca e la mostra alla commissione. Sarà un elemento decisivo. CONFRONTO — Alle 16, con una mossa da telefilm, l'aeropago calciofilo convoca un confronto all'americana tra jugoslavi e italiani, compreso 11 console che non c'entra nulla Non era mai successo. In pochi minuti, bombardati dal tono inquisitorio dei giudici. Viola e Leone scivolano da accusatori sul banco degli imputati. E' vero che non esiste un elettroencefalogramma di Giannini, una qualsiasi prova medica? E' vero che il «ferito» Giannini sta giocando regolarmente a San Siro? Gli italiani, imbarazzati, ammettono. Si ribellano soltanto quando gli slavi, preso lo slancio, accusano la Roma di aver rifiutato negli spogliatoi la visita di un medico neutrale per accertare le condizioni di Giannini. 'Non si è fatto vivo nessun medico' testimonia Viola. Ma a quel punto la sentenza è già scrìtta SIMULAZIONE — Alle cinque della sera, come alle corride, la Roma viene matata n verdetto in pratica accredita tutte le tesi degli jugoslavi, tranne quella. Invero ridicola dell'incendio provocato da un corto circuito. Quanto al resto, l'accendino era una monetina l'incendio un falò, Giannini «uno da far scritturare subito a Fellinl», come ha d Hto Zec vie. Del resto, lo sosteneva già Orson Welles, in Italia ci sono 50 milioni di splendidi attori e solo i peggiori lo fanno di mestiere. La Roma ha ora tre giorni per andare in appello, non foss'altro che per salvare la faccia come ha lasciato intendere Riccardo Viola In tal caso il Jury d'Appel sarà convocato per venerdì, sempre a Zurìgo.