Senna mondiale grazie a Dio

Senna mondiale grazie a Dio In Giappone il ventottenne brasiliano vince corsa e titolo di Formula 1 precedendo il grande rivale Prost Senna mondiale grazie a Dio Il pilota si confessa: «Mi ha aiutato molto la fede: dopo la giornata nera di Montecarlo ho cominciato a credere in modo diverso» - Sotto la pioggia il sorpasso decisivo sul francese dal nostro Inviato CRISTIANO CHIAVEGATO SUZUKA — Se fosse il personaggio di un libro di Qarcia Marquez, Ayrtcm Senna sarebbe un «campione del mondo annunciato». Si diceva che sarebbe arrivato al vertice dell'automobilismo già alla fine degli Anni 70, quando correva nei kart ed era approdato a Milano alla corte di Angelo Panila. Lo si ripetè in Inghilterra nel 1982 quando si aggiudicò 22 gare in Formula Ford. E al debutto in Formula 1 con una Toleman, il 25 marzo 1984, a Jacarepaguà in Brasile, venne salutato subito come il giovane prodigio destinato a passare alla storia. E nella storia dello sport motoristico Senna è entrato ieri, alle ore 14 e 38', quando ha passato trionfalmente il traguardo del circuito di Suzuku, aggiudicandosi il Gran Premio del Giappone, penultima prova del campionato, e il titolo mondiale. Dopo 28 pole position, alla sua quattordicesima vittoria, l'ottava stagionale, il brasiliano ha centrato l'obiettivo della sua vita. Ha battuto il rivale-compagno di squadra Prost sul campo. Senna, dopo Fittipaldi e Piquét, è il terzo brasiliano a conquistare il titolo. E' nato a San Paolo il 21 marzo del 1980, ha quindi 28 anni. Figlio di un imprenditore agricolo, sposato e divorziato a 25 anni, Ayrton è un tipo chiuso, freddo, pignolo. Pochi slanci e una grande tensione. Ha vinto il titolo con pieno merito. Senna è il più veloce pilota di questi anni ed è stato'capace quest'anno di sfruttare meglio la vettura-regina, la McLaren-Honda. Lo ha dimostrato anche ieri, in una giornata partita male e finita bene, confermando quel detto che recita «la fortuna aiuta gli audaci». Dopo una partenza sbagliata e un inseguimento rabbioso, il sudamericano ha raggiunto Prost in fuga. La pista era scivolosa, cadeva qulche goccia di pioggia: il terreno ideale perii mago del bagnato. Due o tre giri gli sono bastati per recuperare lo svantaggio, per superare 11 francese e involarsi. A chi gli ha chiesto poi quale fosse stato il momento cruciale del campionato, Senna ha risposto in maniera sorprendente: 'Molti pensano che l'errore di Montecarlo, quando finii contro un guard-rail mentre mi trovavo in testa, sia stato il mio giorno peggiore. Invece no: è stato proprio quell'episodio, quell'errore madornale, a farmi trovare la strada giusta. Ho avuto modo di riflettere, in quei giorni, e sono cambiato molto, come pilota e come uomo. Sono stato sempre cattolico, ma in quell'occasione mi avvicinai di più a Dio, aumentai l'intensità della Fede, cominciai a credere in maniera diversa». Un pilota mistico, dunque, una nuova faccia del pianeta Senna. Che dire ancora e di più? Di fronte a certe dichiarazioni bisogna ritirarsi in buon ordine. Ma quali saranno i comandamenti da rispettare in certi frangenti nelle corse? Il neo campione, ad esemplo, non è stato molto «cristiano» in Portogallo, quando ha tentato di buttare fuori pista il compagno-rivale. In ogni caso fa piacere che non siano stati solo la McLaren e la Honda a dare a Senna la forza e l'opportunità di vincere quello che ha definito — ma poteva essere altrimenti? — 'il mio primo titolo mondiale». E Alain Prost? Ha lottato e ha per¬ so. Ha riconosciuto la superiorità dell'avversario: -Lui è più veloce in qualificazione, io in corsa. Debbo ammettere che nei sorpassi è più deciso, attacca con maggiore determinazione e tempismo, ma ha anche avuto migliori opportunità». Poi il francese ha tirato fuori una bella serie di scuse. 'Avevo il cambio che non funzionava bene, la valvola pop-offche mi dava dei problemi, sono stato sconfitto soprattutto perché alcuni concorrenti doppiati mi hanno tenuto dietro irregolarmente». Non ha voluto dire Prost che ha perduto in due soli girl i 12" di vantaggio che aveva nel momento cruciale della gara quando ha cominciato a piovere. Si era ritirato a Silverstone sotto un temporale, stavolta poche gocce d'acqua hanno raffreddato tutte le sue capacità di reazione. Ognuno ha il proprio tallone d'Achille e questo non toglie che Prost possa essere considerato uno dei migliori corridori di sempre, visto che è anche quello che come numero di gare ha vinto più di tutti. Ma attenzione: Senna non è il tipo che si accontenta di un solo titolo mondiale. Suzuka. Ayrton Senna, 28 anni, alza i pugni In segno di vittoria dopo aver messo ko Alain Prost nel Gran Premio del Giappone. Il brasiliano ha debuttato in F. 1 nel 1934: da allora ha ottenuto 28 pole position e vinto 14 Grandi Premi Quest'anno si è aggiudicato 8 delle 15 gare