Bot o Cct, questo è il dilemma

FiatImpresit vola in Spagna e Francia Ma l'amministratore delegato denuncia i rischi della liberalizzazione «selvaggia» del '92 FiatImpresit vola in Spagna e Francia | Partecipa al controllo della più grande azienda iberica di costruzioni e «va a nozze» con Matra Transport per la realizzazione di metropolitane leggere - «E' in gioco l'avvio di un nuovo ciclo di sviluppo europeo» MILANO — n mercato unico europeo del '92? Nuove opportunità, ma anche fonte di possibili minacce. Antonio Mosconi, amministratore delegato di Fiatimpresit, ha lanciato un segnale d'allarme al secondo simposio europeo delle costruzioni: «Le opportunità appaiono esaltanti, ma sono strettamente condizionale alla realizzazione di una identità politica europea. Ed è Jorie il rischio che si marci verso un grande mercato privo di strumenti in grado di regolare domanda e investimenti e destinato ad accrescere gli squilibri». Questa la 'grande minaccia-, secondo Mosconi: una unificazione del mercato che conduca non alla concorrenza fra Imprese che godono di eguali condizioni, ma ad una concorrenza fra sistemi-Paese la cui forza sia squilibrata. «La liberalizzazione selvaggia verso cui si sta incamminando l'Europa — aggiunge — menta di danneggiare le aree più deboli, come il Mezzogiorno d'Europa». In Italia, ad esempio, la grande committenza pubblica non ha sinora sostenuto gli sforzi innovativi e non ha favorito la concentrazione dell'offerte: 'Oggi, nelle telecomunicazioni l'impresa leader italiana ha il 55 per cento del mercato della do- manda pubblica contro il 70 in Spagna, il 73 in Germania e l'85 in Francia; nel materiale ferroviario le aziende leader hanno il 28 per cento in Italia e V80 in Francia; nel settore delle costruzioni le imprese private italiane più grandi non raggiungono un miliardo di E cu di fatturato, mentre molte imprese francesi e tedesche sono comprese in una fascia fra i3ei7 miliardi di Ecu. La capacità di svolgere ruoli molta complessi e di assumere rischi finanziari rilevanti è rimasta cosi in pratica limitata all'impresa di Stato che gode di un monopolio di fatto e spesso anche di legge: Di per sé, Fiatimpresit si presenta con le carte in rego¬ la all'appuntamento del '92. Ma il settore delle costruzioni è 'ancora sottoposto ad una rigida chiusura nazionale. E' in gioco — sottolinea il dottor Mosconi — l'avvio di un nuovo ciclo di sviluppo europeo, dopo l'esaurimento della spinta della ricostruzione post-bellica e del raggiungimento di standard di vita ad elevato contenuto consumistico». Per questo, è necessario che la liberalizzazione si accompagni a progressi sostanziali verso l'unità politica dell'Europa: più fondi a disposizione del bilancio comunitario, più poteri al Parlamento europeo. L'amministratore delegato di Fiatimpresit ritiene necessarie 'Strategie di transizione» sia da parte dei governi che delle imprese: •Queste ultime hanno il compito di avviare processi di concentrazione a livello nazionale e accordi con imprese europee per razionalizzare e potenziare la struttura dell'offerta». Fiatimpresit si sta già muovendo lungo questa direttrice: sul piano strettamente aziendale ha avviato una politica di acquisizione di aziende come Castagnetta Italimpresit, Imprefeal («Ciò ci ha consentito di raggiungere il primo posto fra le imprese italiane ed il decimo nei mondo»); sul piano della cooperazione ha stimolato la creazione di grandi consorzi nazionali di imprese private •capaci di svolgere ruoli complessi e di assumere rischi elevati» ed ha favorito la costituzione di una associazione, l'igi, 'impegnata a promuovere gli adeguamenti legislativi e strutturali necessari per portare il sistema italiano delle costruzioni all'appuntamento del "92». Analogo impegno va registrato sul piano intemazionale, partecipando in Spagna alla acquisizione del controllo della Hasa-Huarte (una delle prime aziende iberiche di costruzione) e costituendo una società con la francese Matra Transport per la realizzazione di metropolitane leggere automatizzate. Ma — ricorda Mosconi — «in questa fase di mutamento strutturale dei mercati le strategie di alcune imprese non possono da sole costituire una garanzia di evoluzione equilibrata». Mario Tortello Antonio Mosconi, amministratore delegato Fiatimpresit

Persone citate: Antonio Mosconi, Castagnetta Italimpresit, Hasa, Mario Tortello, Mosconi