Donne-soldato, «sì e presto»

Donne-soldato, «sì e presto» Secondo il Capo di Stato Maggiore il primo contingente sarà a Viterbo Donne-soldato, «sì e presto» Il generale Ciro Di Martino è disponibile all'ingresso femminile nell'Esercito, la decisione spetterà comunque al Parlamento - Ottimista anche sullo stato di salute delle Forze Armate, sui miglioramenti in atto e sullo stato d'animo dei giovani di leva che d'ora in avanti potranno rimanere, se lo vorranno, vicini alla loro città ed alla famiglia Donne-soldato sì e quando? Se 11 Capo di Stato Maggiore dell'Esercito pensa che un futuro primo contingente, potrebbe trovare adeguata sistemazione logistica nelle attrezzature militari di Viterbo, significa che i tempi procedono rapidamente verso la caduta d'uno degli ultimi caposaldi maschili. In proposito dovrà decidere comunque il Parlamento e il servizio sarà, si capisce, volontario, nel senso di una libera scelta di questa carriera. Il gen. Ciro Di Martino dice anzi, che in tal modo finiremo per adeguarci alla quasi totalità degli altri Paesi, non solo europei, accontentando così le numerose aspiranti alle stellette che ogni anno presentano domanda di arruolamento, ottenendo in risposta un 'Grazie della disponibilità, ma per ora è purtroppo impossibile». E quando la legge sarà approvata,-quali funzioni potrebbero assolvere? 'Non si richiederà loro di addestrarsi al combattimento; per tutto il resto — precisa Di Martino — non i*do preclusioni di sorta, pur ipotizzandone un impiego prevalente in ruoli amministrativi verso i quali esse stesse tendono». L'incontro con il massimo responsabile dell'Esercito italiano è schietto, Informale. Perciò propone domande sullo «stato» di questo settore delle Forze Armate, sui programmi a breve e a media scadenza, sugli umori dei quadri e sul morale dei giovani di leva. Cominciamo da questi ultimi 'Esiste oggi ntu soldati che assolvono al precetto una maggiore serenità rispetto a un passato recente, quando in varie forme si evidenziava, o si voleva evidenziare, una demotivazione quasi sempre soggettiva. Del resto — spiega il Capo di Stato Maggiore — una delle nostre massime preoccupazioni è il benessere degli uomini che ci sono affidati. Stiamo costruendo nuove e confortevoli caserme; abbiamo colpito quegli abusi conosciuti con il nome di nonnismo; siamo al fianco delle famiglie per conlemperare nel miglior modo il dovere del servizio e il disagio di chi interrompe le proprie abitudini e talvol¬ ta il proprio lavoro: proprio per ciò cerchiamo di regionalizzare sempre di più l'ambito della ferma». Dunque, regionalizzazione, cioè servizio militare nella regione di residenza o in quelle limitrofe: in che percentuale finora? -Sul 65, vicino al 70. Ma dal momento che un certo numero di giovani è disponibile, quando non lo preferisce addirittura, a trasferirsi anche molto lontano da casa, ebbene, noi, alla visita di leva. glielo domanderemo e li accontenteremo». Senza problemi, dunque, l'Esercito italiano? n gen. Di Martino risponde con una domanda: «E chi non ne ha, nel privato e nel pubblico? Noi constatiamo ancora lacune e ritardi. Vede: tra potere politico e organismi militari esiste il massimo rispetto reciproco. Noi avanziamo le nostre esigenze, chiediamo un costante ammodernamento delle strutture, spesso ci scontriamo in difficoltà di bilancio. Non ci sono i mezzi per quanto ci serve subito e a volte è indispensabile? Ebbene, cominciamo gradualmente a realizzare quei programmi. Insomma, a piccoli ma concreti passi si va avanti». TU gen. DI Martino enumera una serie di positivi risultati nell'adeguamento degli armamenti di difesa anticarro e contraerea, parla di missili, di Tow, di Panzerfaust, di Skygard Aspide, di Mistrai,diFH70. Poi Di Martino preferisce riportarsi ad argomenti di Interesse più immediato, ragionevolmente più attuali, e li espone con il garbo dell'uma¬ nista soldato. Ad esemplo: si realizzeranno sul territorio nazionale quattro policlinici militari, a Padova, Milano, Roma e Bari, aperti anche ai civili specie per le urgenze, come già sta avvenendo negli ospedali di Padova, appunto, e al Celio, nella capitale, che svolgerà anche funzioni di medicina legale. 'Certo — aggiunge — se passerà la legge che incrementa il numero degli ufficiali medici, procederemo più celermente». Ancora: saranno sempre meglio computerizzati i distretti militari, per 11 rapido disbrigo delle pratiche del personale in servizio e in congedo; si intensificheranno gli studi delle lingue straniere nelle Accademie; si completerà 11 piano di costruzione degli alloggi per ufficiali e sottufficiali; saranno potenziati i contingenti militari in Calabria (anche la Sardegna ne ha richiesti ulteriormente) con un Gruppo Squadroni Elicotteri a Lamezia Terme, una Compagnia Genio a Castrovillari e un Battaglione distribuito tra la stessa Castrovillari e Vibo Valentia. Franco Piccinelli

Persone citate: Ciro Di Martino, Di Martino, Franco Piccinelli