Dimissioni di cinque sindaci

Dimissioni di cinque sindaci Dimissioni di cinque sindaci Nella Valle Bormida cuneese, per protesta contro l'inquinamento da parte dell'Acmi - Le consegnano stamane al prefetto di Cuneo CORTEMILIA — Sei sindaci della Valle Bormida cuneese presentano stamane al prefetto di Cuneo, le dimissioni dalla loro carica in segno di protesta contro l'inquinamento del fiume Bormida, dimissioni che sono già state più volte annunciate nelle settimane scorse e poi rinviate. Si tratta dei sindaci Claudio Dessino di Cortemilia, Alessandro Gallesio di Gorzegno, Sauro Toppia di Perfetto, Romano Vola di Bergolo, Cesare Canonica di Torre Bormida e Alberto Francone di Levice. Nei giorni scorsi si era già dimesso il sindaco di Terzo, in provincia di Alessandria, Eliana Bambino. Non è escluso che ne seguano altri Alessandro Gallesio di Gorzegno spiega: «Ci siamo riuniti in questi giorni e dopo aver fatto il punto della situazione sull'annoso problema dell'inquinamento del Bormida abbiamo deciso di presentare insieme le dimissioni al prefetto al quale andremo ad esprimere oggi il malcontento nostro e della popolazione. L'appuntamento è per le ore 10,30 a Cuneo. Nelle attuali condizioni ambientali della Valle Bormida pesantemente compromesse dall'attività dell'Ama di Cmgio che continuano ad essere consentite dai massimi organi istituzionali, come sindaci non siamo in grado di assicurare la tutela delle condizioni sanitarie, di sicurezza della popolazione e del territorio, come vuole la legge. Ritmiamo, pertanto, che non vi sia altra alternativa alle dimissioni-. Il sindaco di Bergolo, Ro¬ mano Vola, aggiunge: -Oltre che per l'inquinamento del Bormida, siamo molto preoccupati per il nuovo inceneritore previsto nel piano di risanamento che si vorrebbe costruire a Cengio. Abbiamo fondati motivi per temere che questa struttura produca altro inquinamento. Cosi rischiamo di avere oltre l'acqua anche l'aria inquinata. Ritmiamo inoltre ingiusto che se un inceneritore deve essere realizzato, questo sia nuovamente costruito ai confini tra Liguria e Piemonte, penalizzando, ancora una volta, le stesse zone». I sindaci hanno provveduto a consegnare le loro dimissioni ai rispettivi consigli comunali che avranno ora un certo perìodo di tempo per decidere se accettarle. Gianfranco Fiorì