L'avvocato di Pittella scrive

L'avvocato di Pittella scrive A proposito della sentenza sull'ex senatore socialista L'avvocato di Pittella scrive Gentile direttore, in riferimento all'articolo apparso sul n. 264 del 17-101988 a pag. 9 ed in particolare alla circostanza riferita che: «gli avvocati del collegio di difesa sostengono che sono troppi i dodici anni di carcere inflitti all'ex senatore socialista Domenico Pittella...», deve subito chiarirsi che tale espressione, peraltro mai riferita, ingenera equivoci sulla posizione del Pittella, presupponendo una valutazione — comunque — di responsabilità, specie quando — come nel caso —, l'affermazione di responsabilità diventa difficilmente comprensibile sulla scorta degli elementi acquisiti agli atti del processo. Invero nessuno dei cosiddetti «pentiti» afferma che Pittella è compartecipe o promotore della Benda Ar¬ mata, né che la sua attività di medico era stata posta a servizio dell'Organizzazione, tutti si limitano soltanto a riferire che «Pittella ha curato la Ligas...» per cui ritenere — partendo da questa circostanza, storicamente acclarata (nel suoi contorni ben definiti anche per le precisazioni addotte a dibattimento dall'avvocato T. Sorrentino, legale all'epoca del Pittella, e dell'avvocato Cavaliere) — la responsabilità del Pittella per promozione ed organizzazione — addirittura — di Banda Armata, è impresa difficile. La sentenza, pertanto, genera enormi perplessità nei difensori del Pittella, anche perché allo stato non si comprende con quale procedimento — innanzitutto logico, oltre che valido sul piano tec¬ nico giuridico — i giudici di questa Corte hanno maturato il convincimento di responsabilità, convincimento che deve, comunque, formarsi attraverso canali ben precisi, per il tramite di un rigoroso esame degli elementi indiziari e vaglio degli elementi di riscontro. Si attende con ansia e curiosità la motivazione della sentenza, nella speranza che l'estensore della stessa non ritardi oltre misura tale legittima attesa, con un deposito della sentenza oltre i limiti del previsto, perché altrimenti suonerebbe quantomeno strana la rapidità della Camera di Consiglio specie al confronto del tempo occorso per la semplice lettura del dispositivo. Grazie per l'ospitalità. avv. Leo Borea