Scavolini in castigo

Scavolini in castigo Si è concluso ieri a Madrid il torneo Open di basket vissuto in chiave americana Scavolini in castigo I pesaresi al quarto posto, superati anche dalla Jugoslavia - Vittoria finale dei Celtics sul Real Madrid dal nostro Inviato CURZIO MALTESE MADRID — Secondo il copione hollywoodiano che ha fatto da vistoso sfondo a questo weekend di pallacanestro, si è concluso col lieto fine l'Open di Madrid. Contenti gli organizzatori del successo, felice lo sponsor, alle stelle il pubblico che ha visto 1 propri paladini battersi in Anale (ma perdere) contro i mitici Boston Celtics, dopo aver applaudito sabato Butragueno e compagni che hanno battuto l'odiato Barcellona Il Real, si sa, è una grande famiglia polisportiva. Tanto è vero che quest'anno basket e calcio hanno seguito la stessa politica: puntare al rilancio comprando a suon di miliardi i peggiori «nemici», cioè Schuster dal Barca e Drazen Petrose dal Ctbona . E veniamo al lato oscuro, tutto italiano. Al party Nba i campioni d'Italia hanno occupato il posto d'angolo. Nella capitale spagnola 1 pesaresi si sono trascinati i problemi affiorati all'esordio in campionato e ipotizzabili già un anno fa. La Scavolini ha vinto uno scudetto che il pronostico le negava con il miracolo di un mese, nel corso dei playoff, e le invenzioni di Bianchini, soprattutto in fatto di stranieri cambiati. Normale che ora il peso delle responsabilità faccia emergere i limiti della squadra. A Madrid i pesaresi hanno fatto le comparse, sia pure di lusso, senza nemmeno avere l'onore, unici del lotto, di giocare al cospetto della squadra più titolata del mondo, i Celtics. Un brutto segnale per la Coppa Campioni - Al calar del sipario la Scavolini ha poi perso, da pronostico, contro la Jugoslavia, ben più forte degli spagnoli. Nonostante l'arrivo del rinforzo Da- ye, i pesaresi non hanno finto vedere molto di più rispetto alla prima gara. Gracis, sempre ottimo al tiro (20 punti), è tornato tra gli umani, Magnifico ha avuto vita durissima contro i lunghi da Nba Divac e Kukoc, Larry Drew si è visto molto bene a tratti, soprattutto all'inizio e nel finale, mai nei momenti decisivi Per contro la Jugoslavia ha fatto sfoggio dei suoi straordinari talenti, un vivaio inesauribile, una girandola ohe dopo il primo quarto (20-20) ha fatto girare la testa agli italiani La Scavolini ha raggiunto un vantaggio di 4 punti al v del secondo quarto, poi l'onomatopeico Ferro ha sbagliato tre tiri di Ala; è entrato in campo Pascal) e il gioco è finito. Nella seconda parte detta gara gli slavi hanno spinto l'acceleratore fino a un vantaggio massimo di 26 punti (79-53), poi si sono riposati lasciando divertire Drew e Costa. La festa americana è finita. Alla Scavolini non restano che le briciole, prima di tornare al campionato. La finalissima, che ha sco¬ modato perfino Juan Antonio Samaranch, presidente del Ciò, e l'erede al trono Filippo, è stata più combattuta del previsto (111-96 per i Celtics). Un po' per la tendenza del Real, spinto dal tifo infernale, a buttarla in rissa, complice l'arbitraggio (45 tiri liberi spagnoli contro 9), un po' per la forma approssimativa degli americani Rodgers ha Catto ruotare parecchio 1 suoi uomini Ma è bastato che tirasse fuori ai momenti giusti Larry Bird (29 punti) e Parish (16 rimbalzi) per chiudere II conto. Una fotocopia, insomma, della partita contro la Jugoslavia Ma tutto sommato si toma da Madrid con l'impressione che l'America del basket non sia più dall'altra parte della Luna.