Terraneo ferma la Roma con l'aiuto di Giannini

Terraneo ferma la Roma con l'aiuto di Giannini Il portiere del Lecce salva il risultato airOlinipico parando anche un rigore calciato dal «principe? Terraneo ferma la Roma con l'aiuto di Giannini La formazione pugliese si conferma «bestia nera» della squadra di Liedholm -1 giallorossi, in vantaggio grazie ad una prodezza di Rizziteli!, raggiunti da Pasculli che sfrutta un difettoso rinvio di Manfredonia - Tancredi battuto dopo 267 dal nostro Inviato FRANCO BADO LATO ROMA — Non è bastata una prodezza di Rizziteli!, unico capace di superare un grande Terraneo con uno splendido tocco d'esterno destro, per esorcizzare il Lecce e scacciare definitivamente il fantasma di quel 2-3 con 1 pugliesi che costò ai giallorossi romani lo scudetto nel maggio '86. Come allora la Roma s'è trovata in testa alla classifica, ma alla squadra di Liedholm (pasticciona nel primo tempo, più precisa e volitiva nella ripresa) salire troppo in alto dà le vertigini. E il Lecce ha trovato con Pasculli, a tre minuti dal termine, un insperato e immeritato pareggio. L'onore del primo piano spetta all'episodio che ha avuto protagonisti Giannini e Terraneo, peggiore e migliore in campo. La Roma aveva già gridato al rigore in due occasioni (26' e 30') per presunti falli subiti da Rizziteli! ad opera di Baroni e Giannini fermato da Enzo. Nel primo caso l'arbitro ha addirittura ammonito il centravanti giallorosso per simulazione. Più grave è sembrato il «no» sul contrasto tra Enzo e Giannini: l'impressione è che il regista della Nazionale avesse perso l'equilibrio, ma l'ultima spinta gliel'ha sicuramente data il mediano pugliese. Quindi nessuno scandalo quando Cornietl ha decretato 11 rigore per l'intervento (netto, tentato?) di Moriero su Rizzitelli che ha suscitato le proteste di Baroni e compagni. Giannini (era il 68') ha messo la palla sul dischetto, ha calciato tranquillo, ingannando Terraneo che s'è buttato a sedere senza scegliere né il lato destro né quello sinistro. E quando la palla toccata da Giannini s'è trasformata in un passaggio e gli è finita tra le gambe aperte a compasso, Terraneo quasi quasi non ci ha creduto, battendo i pugni a terra per la felicità. n portiere del Lecce, grande protagonista (41' botta di Massaro respinta' e finita in faccia a Nela rimasto contuso per 11 colpo, SO' bravissimo a deviare sulla traversa una rovesciata di Manfredonia e respingere il tiro di Andrade, ripetutosi vanamente tre minuti più tardi) e fortunato ad essere salvato dal palo su gran conclusione di Massaro al 40' con un tiro da trenta metri, ha pensato che questa era davvero la sua giornata. Ma non ha fatto i conti con Rizzitelli, penoso addirittura nel suo trascinarsi per 11 campo nel primo tempo. Quando anche Liedholm stava pensando di far scaldare Voeller, pensieroso in panchina, ansioso di tornare in Germania ad alutare l'Elntracht sconfitto anche sabato, ecco che Rizzitelli (70') ha vendicato Giannini. C'è stato un lancio di Tempestili! (in crescita, s'è visto negare il gol dal solito Terraneo al 50', quando ha colpito di testa a botta sicura su cross di Massaro) e Rizzitelli s'è trovato sul petto la palla che aveva scavalcato Miggiano. Controllo veloce e bellissimo diagonale di esterno destro, imprendibile, verso 11 palo lontano. La gioia ha contagiato tutti i giallorossi, virtualmente in testa alla classifica per i pareggi delle capolista. E cosi mentre Desideri si dannava e doveva cercare a sua volta gloria andando a recupare palloni su palloni respinti dai difensori leccesi, ecco che il brasiliano ha concluso l'ennesima fuga della giornata superando tre avversari in mezzo al campo e decentrandosi fino a perdere il paltone in un contrasto ai vertici dell'area. Invece il Lecce, sornione e malizioso, ha atteso 11 momento propizio per ridare un dispiacere alla Roma. Un Lecce che Mazzone ha forgiato mente male se anche Baroni e Righetti (ex romanisti radiati per incapacità) sono apparsi rigenerati. E cosi è bastato un piccolo infortunio difensivo di Manfredonia — unica macchia di una partita egregia — per rendere vano il tanto prodigarsi della Roma. Il difensore ha ribattuto di testa un cross che Vanoli ha subito catapultato verso il centro dell'area dove è scattato Pasculli. Desideri nel tentativo di rinviare ha facilitato l'azione dell'argentino (più in palla del connazionale Barbas o dell'ungherese Vincze ancora fuori condizione e sostituito da Levanto al 57') porgendogli la sfera smorzata sul destro. Facile per Pasculli infilare Tancredi che si era guadagnato la pagnotta deviando in corner un colpo di testa di Benedetti ( 18') e un tiro da lontano, ma insidioso di Enzo (64'j. Tancredi è stato battuto dopo 267'. E la sua rabbia è più che comprensìbile, come quella della Roma che dovrà cercare di dimenticare quest'altra domenica nel segno del Lecce ■

Luoghi citati: Germania, Levanto, Manfredonia, Miggiano, Roma