Bush e Dukakis uniti per Craxi di Ennio Caretto

Bush e Dukakis uniti per Craxi A quindici giorni dal voto l'ultimo impegno comune dei candidati Bush e Dukakis uniti per Craxi Fastosa accoglienza al segretario del psi, premiato dalla Fondazione italo-americana • Battute di spirito ed elogi all'Italia per accaparrarsi i voti dei nostri connazionali - Tutti e due hanno confessato: «Nessuno ha ancora vinto le elezioni». DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Bush e Dukakis hanno confidato a Craxi che -nessuno dei due ha ancora vinto le elezioni-. che l'esito del voto dell'8 novembre è molto incerto e che non fanno testo i sondaggi d'opinione col vicepresidente in vantaggio col 50% dei suffragi contro il 41% del governatore (la rivista Newsweek) o anche solo col 52%' contro il 45% (la televisione Abc). I due candidati hanno tenuto due colloqui distinti col segretario del psi alla fastosa cena annuale della Fondazione Nazionale Italo Americana, tutta smoking e vertiginose scollature, in quell'albergo Hilton dove Reagan rischiò di perdere la vita nell'attentato del giovane Hlnckley. Craxi, premiato nel corso della cerimonia per il contributo dato all'amicizia tra l'America e l'Italia, ha riferito di aver trovato Bush e Dukakis molto impegnati ma anche molto cauti. E' stata la seconda volta in una settimana e l'ultima della campagna elettorale che i due candidatt hanno partecipato insieme a un evento: lo hanno fatto perché a quindici giorni dalla chiamata del Paese alle urne il voto italoamericano, l'etnia più numerosa degli Usa, è divenuto 11 più importante. Sia pure lentamente, Dukakis riguadagna terreno: il governatore è divenuto al tempo stesso più sciolto e aggressivo, e il suo blitz alla tv ha'un forte impatto sull'elettorato. Se riuscisse a scuotere i gruppi etnici, il «Duca» potrebbe serbare incredibili sorprese. Martedì scorso, i due candidati si erano visti alla cena annuale in memoria di Al Smith, ex governatore dello Stato di New York, con Mario Cuomo e col cardinale O'Connor. L'altro Ieri sera, di fronte a 2500 persone, si sono congedati con cortesia formale e con intima freddezza. Il sabato italo-americano di Washington è stato da mille e una notte. Insieme con Craxi, la nostra comunità ha premiato l'attrice Liza Mlnnelll e l'olimpionico di pattinaggio artistico Boitano. Sul podio, c'era il «Gotha» dell'italianità e dell'americanità. Per la cerimonia si sono mobilitati tra gli altri il segretario di Stato Shultz, il direttore della Cia Webster, il cardi¬ nale di Washington Htckley, 11 capo della commissione giudiziaria della Camera Peter Rodino, 11 boss di Hollywood Jack Valenti, l'ambasciatore Usa a Roma Raab. Sul nostro versante, l'avvocato Agnelli e l'ambasciatore Petrignanl. In sala, 1 leaders della finanza e dell'industria, della cultura e dello spettacolo, sull'attenti al suono degli inni nazionali. Bush, alla sua quarta festa consecutiva della Fondazione, è stato il primo ad arrivare, insieme con la moglie Barbara, n vicepresidente ha incontrato all'ingresso una piccola dimostrazione di protesta: ragazzi sventolavano cartelli con il nome della misteriosa «dama bianca» a cui sarebbe stato legato. Il suo ingresso in sala ha provocato un'ovazione: l'elettorato cattolico, antiabortista e soddisfatto dell'economia, sembra aver preso le distanze dal partito democratico, per cui vota abitualmente. Ai tavoli ornati di tricolori e stelle e strisce, sono stati serviti antipasti misti, tortellini con cotoletta alla parmigiana, pinot grigio e barolo, torta dì frutta, più biscotti e cioccolatini made in Italy. Dukakis è giunto a cena terminata, nel ronzio delle telecamere, accolto anch'egli da un uragano d'applausi. Pri in us i n t e r p ci rcs t ra i p re miatì, ed elogiato dagli ospiti come uno degli artefici della stabilità politica e del presti gio dell'Italia, Craxi ha aperto 1 discorsi con un omaggio sentito ai nostri emigrati, e con la garanzia della nostra amicizia e collaborazione col prossimo presidente degli Stati Uniti, chiunque egli sia. Ha quindi preso la parola Liza Minnelli, che ha attribuito il proprio successo -alla ca pacità che l'Italia mi ha dato di sognare, e alla possibilità che l'America mi ha fornito di realizzare questo sognoPer ultimo, Peter Rodino, che questo mese lascia il Con gresso dopo 40 anni di servi zio del Paese, ha presentato Bush e Dukakis. E almeno l'altro ieri, il governatore greco-ortodosso ha vinto 11 difficile confronto. n «Duca», che è cresciuto tra 1 nostri connazionali a Boston e parla un po' la nostra lingua—ha citato subito il proverbio greco «una faccia, una razza' —, si è abbandonato a una serie di battute. Riferendosi a un suo infelice spot alla tv, in cui è vestito da soldato alla guida di un carro armato, si è scusato del ' ritardo: 'La polizia — ha detto — mi ha impedito di parcheggiare il carro armalo in doppia fila-. Ha quindi aggiunto: 'Temevo che la Fondazione non m'invitasse mai. La prima volta mi chiesero: che ne diresti se onorsassimo un governatore di un grande Stato, figlio di immigrati del Mediterraneo, futuro presidente degli Stati Uniti? Fate, fate, gli risposi lusingato. Bene, mi dissero, onoreremo Mario Cuomo-. LUllton ha minacciato di crollare per il tripudio generale quando Dukakis è passato all'italiano: 'Sono uno di voi, la vostra storia è la mia, questa sera siamo tutti figli dell'Italia'. Sebbene spaesato, Bush, che rappresenta l'aristocrazia wasp, bianca anglosassone e protestante, si è difeso bene. Ha reso omaggio a Craxi e all'Italia, «due bastioni della Nato e della Cee>. Da presidente in pectore ha quindi parlato della ascesa irresistibile dell'etnia italiana ai vertici del potere Usa, ascesa di cui ha attribuito il merito anche a Reagan, ricordando che Reagan ha nominato consigliere della Casa Bianca e ministro della Difesa Frank Carlucci, e portato alla Corte Suprema il giudice Antonin Scalia. Alla fine, nel foyer, infuriavano i commenti. Perché Dukakis, così «europeo», cosi intelligente, così simpatico si è svegliato tanto tardi? Che cosa ha paralizzato per due mesi la sua campagna elettorale? Il governatore è davvero ancora a tempo per colmare lo svantaggio che lo separa dal vicepresidente? Nessuno ha saputo fornire una risposta. Quella del «Duca» non è sicuramente una marcia funebre, come sostengono molti mass media; ma non è neppure il decollo dello Shuttle dopo un'attesa interminabile. Ennio Caretto L'onorevole Craxi con Barbara Bush, moglie del candidato repubblicano alla Casa Bianca