La «primavera» dell'arte spagnola

La «primavera» dell'arte spagnola IN MOSTRA A MILANO LE OPERE DI PITTORI E SCULTORI CONTEMPORANEI La «primavera» dell'arte spagnola MILANO — Si è aperta da qualche giorno allo Studio Marconi e alla Rotonda di via Besana la mostra 'Espana. Artisti spagnoli contemporanei' (fino al 20 novembre). Curata da Maria de Corrai, direttrice delle Arti Visive della Fondazione Caja de Pensione! di Madrid, presenta per la prima volta in Italia, tutti insieme, una ventina di pittori e scultori degli Anni 70 ed 80 e circa settanta opere. Un panorama non completo, ma indicativo delle ultime tendenze dell'arte iberica, che appare ancora fluida, individualistica, difficilmente schematizzabile. Come nota Dan Caméron in catalogo (Electa) in un arco di tempo di soli cinque anni è apparso sulla scena intemazionale un numero sorprendente di giovani artisti spagnoli, alcuni abbastanza noti, altri sconosciuti. Il fenomeno inizia nei primi Anni 80 con le grandi esposizioni di artisti stranieri organizzate dal ministero della Cultura nella Biblioteca Nazionale di Madrid, a Palazzo Velazquez e nel Palacio de Cristal e col programma innovativo studiato dalla Fondazione Caja de Pensiones per diffondere l'arte contemporanea e del passato, spagnola e straniera L'Arco, la fiera d'arte di Madrid, richiama poi le gallerie di New York, Parigi e Colonia. Nell'86 l'apertura del grande Centro de Arte Reina Sofia ed alcune nuove gallerie promuove numerose mostre di artisti spagnoli e stranieri. L'arte iberica comincia ad interessare il pubblico europeo e americana e gli artisti si moltiplicano. < Trai più anziani, comparsi negli Anni 70, esposti nello Studio Marconi (via Tadino 15) troviamo i pittori Luis Gordillo, Gerardo Delgado, Ferràn Garda Sevilla; lo scultore Miguel Navarro. Luis Gordillo, nato a Siviglia nel 1934, passato attraverso l'esperienza "informale» é la 'pop art' è autore di una serie curiosa di pannelli (Interiezioni 1988, Situazioni meandriche 1988, La neve è nera 1987, acrilici su tela) che con giochi di cerchi e linee, interrotti da qualche piccola figura, fanno pensare àgli aspetti visivi della «optical art». L'artista sembra avere un ruolo fondamentale per le ultime generazioni, quello — come scrive Mariano Navarro in catalogo — «della rivendicazione del valore della pittura, a fianco dei condizionamenti che agivano su molti suol contemporanei», impresa non facile negli Anni 70. Gerardo Delgado (Siviglia 1942), docente nella Facoltà di Architettura di Siviglia dal '68, dipinge invece grandi quadri astratti (Morte di sera 1986, due dittici con il viaggiatore 1986, tela e legno) dal¬ le tinte scure e la materia densa Tendenze astratte sono anche quelle di Soledad Sevilla (Valenza 1944, residente a Madrid) che unisce rigore geometrico e colore, con risultati un tantino monotoni. Più divertente, senza dubbio, Ferràn Garda Sevilla (Palma di. Majorca 1949), che nei suoi vivaci ed ironicamente infantili dipinti 'Concettuali» ricorda Mirò: insieme alle scritte ecco proiettati sulla téla gli oggetti più vari (un pollo, una barca, una tastiera, una stellina..). Che significano? Enigmi «Alla pittura» dice «chiedo che mi offra qualcosa che non conosco». £ aggiunge: -Stanco delle immagini con¬ crete, ciò che faccio è metterci più cose e giocare con le loro attenzioni e relazioni. Sono gratuite. Non mi preoccupa affatto la coerenza». Cerca, insomma, sorprese. Da una sorpresa all'altra, anche per noi. Non lontano, sul pavimento, affiorano piccole e grandi città di argilla dominate da uh grande bidone. Assomigliano a modellini e sono richiamate da alcuni dei pannelli disegnati appesi alle pareti Sono quelli dello scultore Miguel Navarro (Valenza 1945). La sua arte, sostiene, consiste fondamentalmente nella costruzione di oggetti e spazi (ambienti, architetture, sculture) alla ricerca di «connotazioni che sono atemporali, razionali, storiche, biografiche». Ancora più difficile da comprendere e valutare l'arte degli Anni 80 raccolta negli ampi spazi della Rotonda. «I progetti definiti e le opzioni estetiche chiaramente espressi sono scarsi» osserva a proposito il critico Kewin Power «e molte opere di giovani sono penose Imitazioni del più recenti modelli europei o americani. I criteri di scelta per le maggiori esposizioni appaiono spesso arbitrari e nel paese non è in cor-, so alcun serio dibattito. Nelle sue recensioni la stampa è smaccatamente indulgente e nulla è più criticato». Eppure qualche artista sembra salvarsi anche nel giudizio di Power. Pittori come Miquel Barceló (Majorca 1957), di cui vediamo grandi pannelli (Avvitamento 1988, Nove buchi 1987) suggestivi, dai colori spessi e le tinte chiare con oggetti e figure sfuocati OJosé Maria Sidlia (Madrid 1954, vive a New York) con le sue tele astratte e installazioni enigmatiche. Scultrid come Susana Solano (Barcellona 1946), già nota in campo internaziona• le e presente alla Biennale di Venezia, che crea massicce e austere strutture di ferro e piombo, o Cristina Iglesias (San Sebastiàn 1956) che riesce a concertare con quelle sue installazioni miste di ve¬ tro, tappezzeria, cemento, ferro e rame. Vuole creare tensioni tra mondo urbano (cemento) e memorie (tappezzeria). Txomin Badi ola (Bilbao 1957) e Petto lrazu (San Sebastiàn 1963) fanno parte di un gruppo di scultori baschi che costruiscono strutture dal sapore 'minimalista» e 'coslruttivista». Vi sono poi i giovani pittori sivigliani come Federico Guzmàn (1964), Pedro G. Ramerò (Aracena 1964; la sua installazione è allo Studio Marconi) e Pedro Mora (1961), esponenti di un'arte 'concettuale» che, secondo Habermas e Power, «non emette alcun segnale chiaro». Ma ecco dei »romantid» moderni che offrono umidi paesaggi, nature nordiche, oggetti contrastanti. Sono Juan Uslé (Santander 1954), Perejaume (San Poi de Mar 1957) , poi Juan Carlos Savater (San Sebastiàn 1963) e Patricio Cabrerà (Siviglia 1958) . E poi i mondi chiusi di donne come Charo Pradas (Teruel 1960) e Victoria Cipero (Valenza 1955). Le tele della Pradas ricche di particolari ossessivi, in cui affiorano anche umane scarpette, hanno un fasdno ambiguo. I dipinti della Civera, cosi essenziali (cerchi, piccoli quadrati con una macchia di colore) sono inquietanti, promettono qualcosa Ma che cosa? Maurizia Tazartes