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Tonfo attutito Primo piano Tonfo attutito Cade la capolista Genoa su un terreno che già in passato le è stato sfavorevole in numerose occasioni. Ma, a conferma che questo è proprio l'anno dei rossoblu, i danni del tonfo in Puglia, propiziato anche da un disastroso viaggio aereo (un jet privato che c'è e non c'è, il ricorso tardivo all'Amalia con arrivo a destinazione dopo mezzanotte) sono limitati. Il Genoa non è più solo al comando, si accalcano in tre sulla stessa poltrona: a fianco della squadra di Scòglio c'è il sorprendente Parma di Giampiero Vitali (che è andato a vincere a San Benedetto) ed il tenace Avellino che, pur faticando col Cosenza, non perde di vista la zona-primato intanto che il suo presidente Pierpaolo Marino, pezzo per pezzo, ricostruispe una squadra da serie A. Per il Genoa dunque non è cambiato molto, tanto più che la sfida casalinga di domenica prossima con l'Avellino gli offre un'immediata occasione di riscossa, anche se non è da sottovalutare la possibilità che sia proprio il Parma ad approfittarne. Gli onori della giornata spettano però all'Udinese, che ha finalmente rotto il ghiaccio, rispondendo in pieno alle ambizioni di partenza con la vittoria in trasferta sul campo della Cremonese. La difesa lombarda ha favorito con errori a ripetizione la gran giornata dei friulani di Sonetti. Cannonieri come De Vitis non perdonano il minimo sbaglio e non si dia peso olfatto che due dei cinque gol della partita — uno per parte — sono stati segnati dal dischetto: i falli erano di evidenza solare, L'Udinese si è così piazzata nel folto gruppo che insegue ad un punto il terzetto di testa, un gruppo composto da ben otto squadre, fra cui ben tre matricole, Licata, Monza e Reggina. La classifica si è fatta più corta con un ampio margine di possibilità di ribaltamenti e di sorprese. L'unica che è chiaramente in grossissimi guai — due punti soli in sei partite — èia Sambenedettese, cui il cambio di allenatore, da Domenghini a Riccomini, non è bastato g. pig.