Al Napoli manca la mano di Maradona

Il Verona «vendica» Caniggia A Bergamo i gialloblù, in dieci, pareggiano con l'Atalanta Il Verona «vendica» Caniggia Discutibile espulsione dell'argentino, che protestava per un fallo subito - Esordio di Evair con gol e assist per Pasciullo - Sull'altro fronte rispondono Galderisi e Bortolazzi dal nostro Inviato GIORGIO BARBERIS BERGAMO — Due volte in svantaggio, due volte il Verona recupera, dividendo così la posta in palio con l'Atalanta. Un punto più che meritato se si tiene conto che i veneti hanno segnato la seconda rete mentre erano in 10 per l'espulsione di Caniggia, frettolosamente cacciato da Paparesta al quarto d'ora della ripresa. Nell'ottica dell'arbitro, ovviamente, l'allontanamento dell'argentino è ineccepibile in quanto conseguenza di una reazione (ha buttato via la palla) al cartellino giallo che gli veniva mostrato. Però, di fatto, Caniggia in quel momento veniva ammonito per un fallo non commesso, anzi subito. Al dì là dell'arbitraggio, incerto anche in altre occasioni (Paparesta ha fischiato molto, forse nel timore che eventuali attriti in campo si trasferissero sugli spalti), la partita non ha offerto più di tanto: 4 gol, comunque, finiscono per appagare anche gli animi più accesi, ai quali ha dato spunto, fortunatamente senza conseguenze, Cervo¬ ne a pochi istanti dal fischio finale prima rigettando due volte il pallone che il raccattapalle gli aveva dato e quindi facendo l'atto di tirare la sfera addosso al ragazzino. Il tutto senza che né il direttore di gara né i suoi collaboratori se ne avvedessero. Il Verona, con la sua zona che, specie in difesa (dove da destra a sinistra giocano in linea Berthold, Soldà, Pioli e Volpecina), ha bisogno di ulteriori collaudi, ha subito l'avvio veemente di un'Atalanta decisa a riprendersi quello che, la domenica precedente, la mano di Maradona le ayeva tolto. Ma i berga¬ maschi, segnato il gol del primo vantaggio, non hanno avuto la forza di insistere, permetto agli avversari di riordinare le idee e far valere la miglior qualità collettiva secondo quella che sarà una costante della gara: Atalanta più garibaldina a scapito della lucidità, Verona più squadra capace di ribaltare con tre passaggi l'azione. Mondonico ha fatto coincidere l'esodio casalingo della squadra con quello del brasiliano Evair sul quale occorrono verifiche prima di poter esprimere giudizi. Adesso è ancora in fase di rodaggio e certo ieri non gli ha giovato essere impiegato come unica punta. Nonostante questo ■ ha segnato subito, guizzando prontissimo su una disperata respinta di Cervone, eppoi servendo un delizioso assist a Pasciullo per il secondo gol bergamasco: due giocate felici alle quali si contrappone però una complessiva latitanza nei 68' che il brasiliano è rimasto in campo. All'iniziale veemenza atalantina, il Verona ha risposto con razionalità, limitando gli affondo sulle fascie di Berthold e Volpecina. E la miglior organizzazione della squadra di Bagnoli è risultata evidente proprio quando Caniggia è stato espulso. In dieci, i veneti hanno continuato a macinare gioco raggiungendo il pareggio all'80'. Volendo sottilizzare, a dimostrazione che il Verona deve comunque ancora migliorare, si può rilevare che finora i gol dei veneti (due per giornata) sono venuti contro il Lecce entrambi su rigore e ieri entrambi su punizione. Ma a garantire sembra esserci la ritrovata vena di Galderisi, il brio dì Caniggia è la constatazione che Pacione non può che migliorare dopo aver celebrato nel modo peggiore il suo centesimo gettone in serie A e proprio sul campo della squadra che lo ha lanciato. In vantaggio grazie alla prontezza di Evair dopo un paio di prodezze di Cervone su tiri dalla distanza di Nicolini e Bonacina, il Verona ha pareggiato una prima volta con una splendida punizione di Galderisi: il pallone, sorvolata la barriera, si è infilato a fil di traversa nell'angolo lontano da Piotti. Nuovamente in vantaggio con Pasciullo in apertura di ripresa dopo che Soldà (47') era riuscito a intercettare un pallone di Vertova per lo smarcatissimo Evair, gli uomini dì Mondonico si sono salvati con Nicolinl (64') che ha risolto una mischia respingendo quasi sulla linea e ancora con Piotti (70') i cui meriti per la tempestiva uscita si sposano con i demeriti dì Pacione abile nell'impadronirsi di un avventato retro-passaggio di Vertova, ma non altrettanto nel concludere a rete. Alla fine, però, Piotti è capitolato sulla botta da quasi 30 metri di Bortolazzi (punizione a due toccatagli da Galderisi).

Luoghi citati: Bergamo, Verona, Vertova