Accanto a «Gloria», la regina dei velieri di Irene Cabiati

Accanto a «Gloria», la regina dei velieri Accanto a «Gloria», la regina dei velieri Nel settore della vela l'attenzione si sposta agli interni e all'estetica - Tutta la varietà dagli scafi sofisticati alle derive GENOVA — La regata delle Mille Vele, organizzata dallo Yacht Club Italiano, ha salutato ieri i primi visitatori del Salone Nautico con una sfilata suggestiva davanti alla Marina della Fiera. Qui è ormeggiata la regina dei velieri esposti al Salone. -Gloria', dei cantieri Jogert Holland, è un due alberi di 38 metri, l'albero più alto raggiunge i 40 metri e quando naviga viene sospinta da 650 metri quadrati di vela. Gli interni sono sontuosi, un salone, suddiviso in tre salottini, una sala da pranzo con tavolo in cristallo e candelabri d'argento, tre cabine doppie per gli ospiti, una enorme cabina armatoriale con bagno, naturalmente Jacuzzi. Accogliente la biblioteca, vicino al salottino delle telecomunicazioni. Un vero gioiello. Il prezzo? Il marinaio è dispiaciuto: «Mister Craft, il proprietario, tratta direttamente con i clienti, non sono autorizzato a parlare di cifre». •Gloria' è molto ammirala ma sul molo della Marina ci sono altre signore del mare che non sfigurano di certo nel confronto: c'è -Starring 2' pronta a volare in regata, c'è il Grand Soleil che mostra orgoglioso le sue linee eleganti e la parata dei grandi scafi continua fino alla banchina, dove, esposto a secco, troviamo, per la prima volta in Italia, il Bavaria 30 (64 milioni). I rappresentanti dei cantieri tedeschi fanno notare, la robustezza dei materiali e le dotazioni comprese nel prezzo (ponte in tek, log ed ecoscandaglio, rollafiocco, due oblò nel pozzetto che danno luce alla cabina di poppa). Ognuna delle cabine ha il lavabo e due toilettes con doccia completano i servizi: «Può sembrare strana quest'abbondanza di servizi — dicono — ma è la nuova moda. I clienti li richiedono, voglio navigare in piena comodità». Questa sembra la tendenza. A parte i professionisti della vela (per i quali è necessario uno scafo senza amenità, purché sia competitivo) o i velisti vecchio stile ( che detestano le barche simili a mini alloggi), molti diportisti chiedono sempre più spesso interni raffinati e cura dell'estetica. Forse che an¬ che il mare (o meglio la banchina) stia diventando palcoscenico di vanità? Per i navigatori sportivi, il prezzo relativamente contenulo e la grande funzionalità rendono interessanti due barche che si contendono primati di vendita e di risultati agonistici. Uno è il J24, che in Italia è particolarmente diffuso anche come classe di regata; l'altro è il Surprise che piace molto a francesi, svizzeri e austrìaci. Quattro posti letto, interni spartani ma sufficientemente abitabili, scafo carrellabile, i due piccoli velieri (7 metri e mezzo) costano poco più di 23 milioni. Nel padiglione B, la Cornar ha allineato molte delle sue unità fra cui l'ultima creazione, il 303, e il rinnovato 420 destano molta curiosità così come pochi ignorano lo stand dello Swan, il «cigno» finlandese, che si presenta in versione 'ridotta; lo Swan 36 (202 milioni), con un progetto meno tradizionale rispetto ai suoi fratelli più grandi. All'esterno del padiglione, fa da sentinella il Nauta 54. Nobile e raffinato, è diretto a chi è disposto a investire parecchio denaro per andar per mare. Non si bada a spese su questa barca: gli interni sono personalizzati, il ponte è suddiviso in zona manovra e un ampio pozzetto per il relax, le attrezzature sono tutte di qualità. Il prezzo riassume il progetto studiato nei minimi dettagli; da 800 milioni a un miliardo. Più modeste ma senza dub¬ bio più divertenti, te derive. In particolare piacciono i variopinti Hobie Cat (prezzo medio 16 milioni), la classe velica più numerosa al mondo, che sta acquistante spazio anche sui mari italiani. Da segnalare la nuova linea dei Laser, monoposto e biposto, che oltre alle innovazioni tecniche si presenta con un nuovo look bicolore. Infine c'è da affrontare l'argomento 'Windsurf,. Per superare il momento critico dopo il boom iniziale, molte case produttrici si sono consorziate in un pool, presente al salone in uno stand riservato: l'unione fa la forzaci-, ce unproverbio. E'auguràbile, in questo caso, che l'unione porti anche un decisivo salto di qualità. Irene Cabiati

Persone citate: Craft, Holland, Nauta, Swan

Luoghi citati: Italia