Cobas, precettati a lutto

Cobas, precettati a lutto Al lavoro «per forza» nel compartimento torinese 400 ferrovieri Cobas, precettati a lutto Molti si sono presentati con una fascia nera al braccio - «I nomi scelti in modo asettico», dice il dirigente Alosi - Disagi per i viaggiatori, ma solo sui locali - Bloccato invece il traffico merci •I precettati sono stati scelti nella maniera più asettica possibile, senza guardare il nome, il colore politico; l'orientamento ■ sindacale!: Lo garantisce nel suo ufficio al secondo piano di via Nizza 2 l'ingegner Giuseppe Alosi. E' lui il dirigente dell'Unità coordinamento esercizio che ha provveduto, personalmente, a stilare gli elenchi dei macchinisti ritenuti assolutamente necessari per consentire il funzionamento di servizi minimi indispensabili. Tutto ciò al fine di assicurare l'attuazione di un «piano di emergenza» nazionale (1200 treni operativi su 6 mila) durante lo sciopero di 48 ore proclamato dai Cobas dalle 14 di ieri alle 14 di domani. I nomi, su esplìcita richiesta del ministro dei Trasporti Santuz, sono stati poi consegnati alle varie prefetture. Per quanto riguarda Torino, l'elenco è stato consegnato domenica mattina alle 3, che. a sua volta ha subito provveduto ad avvisare i dipendenti dell'Ente ferrovie che dovevano presentarsi obbligatoriamente sul posto di lavoro. Oltre 400 i precettati su tutto il Compartimento di Torino che coordina i vari centri del Piemonte: 100 al Deposito locomotive di Torino, altrettanti ai depositi di Alessandria e Novara, 34 a Bussole no, 52 a Cuneo, 16 ad Asti. Per quanto riguarda la sta¬ zione Porta Nuova, questi i dati di servizio delle prime sette ore del previsto'sciopero di ieri: dalle 14 alle 21 partiti regolarmente 32 treni su 35 di quelli a lungo percorso, 159 locali sui 230 in programma, 7 treni merci su 41. Su 26 linee locali, inoltre, 35 bus sostitutivi hanno assicurato il regolare transito per 99 corse. «Come stia andando non lo sappiamo ancora — aggiunge l'ingegner Alosi —. £' la prima volta che succede nonostante si parlasse di precettazione da un paio di anni. Disagi per i viaggiatori ce ne sono seppur ridotti di molto. Però la stazione non è vuota: segno che nonostante tutto c'è chi si fida e rischia». Stupore e perplessità invece in via Chisola all'ingresso del Deposito Locomotive dove ieri arrivavano alla spicciolata i macchinisti con il foglio della prefettura. E non erano i soli, n Coordinamento dei Cobas dei macchinisti aveva infatti invitato i propri aderenti precettati a presentarsi al lavoro con una fascia di lutto al braccio, e gli altri non precettati a scioperare regolarmente. Tutti hanno seguito il consiglio. Sono in parecchi a prendere la parola oltre a Giovanni Prato che fa da coordinatore. «72 30 settembre i sindacati confederali hanno firmato un accordo sulla piattaforma. Un ac¬ cordo senza contenuti. Perà, noi come Cobas avevamo ugualmente sospeso lo sciopero in programma per il 3 ottobre e ci eravamo riservati fino al 13 ottobre per una verifica che invece non è venuta. Ebbene, ora vogliamo un accordo, scritto, che ci garantisca che guanto chiediamo ci verrà dato. Inoltre è anche ora di ridiscutere tutto il movimento sindacale che in certi casi non rappresenta più nessuno. Da noi la Osi, tanto per fare nomi: Ora, che avete in mente? «Chiedere aiuto agli altri lavoratori, a tutti, perché con questi provvedimenti stanno facendo morire la libertà di sciopero. Eppoi per chi ci hanno presi? Per criminali? Le forze dell'ordine sono arrivate a casa di qualcuno in piena notte, svegliando mogli e figli, creando panico e apprensione, perché c'era gente che in quel momento era fuori sui posti di lavoro. Ad altri la precettazione è stata comunicata addirittura per telefono. E poi hanno ancora il coraggio di chiederci serietà?». Ivano Barbiero

Persone citate: Alosi, Giovanni Prato, Giuseppe Alosi, Ivano Barbiero, Santuz

Luoghi citati: Alessandria, Asti, Cuneo, Novara, Piemonte, Torino