Berger: «Più di così non potevo fare»

Berger: «Più di così non potevo fare» Berger: «Più di così non potevo fare» «Ero al limite con i consumi e nel finale non ho neppure avuto la possibilità dì attaccare Patrese» - Capelli: «Tradito dal motore quando meno me l'aspettavo» di ERCOLE COLOMBO JEREZ — Ancora i piloti italiani alla ribalta nel Gran Premio di Spagna mentre la Ferrari, che ha dovuto accontentarsi del sesto posto di Berger, ha confermato i propri limiti nel circuiti lenti. Forse per la scuderia di Maranello le cose andranno meglio nelle prossime gare, a Suzuka e Adelaide, ma il bilancio di ieri è stato modesto. 'Non c'era nulla da fare —- ha detto con aria contrariata Berger —la macchina era difficile da guidare nelle curve veloci, la risposta del motore insoddisfacente ed i consumi veramente al lìmite. Non ho neanche avuto la possibilità di attaccare nel finale Patrese». Per Alboreto la gara si era conclusa molto prima, dopo solo 16 giri, per una perdita d'acqua nel circuito di raffred¬ damento, n conseguente surriscaldamento del motore ha causato la rottura e l'anticipato stop del milanese. Un posto sul podio lo ha meritatamente conquistato Alessandro Nannini, terzo. 'La mia partenza non è stata delle migliori e quindi mi sono ritrovato ultimo tra le vetture che guidavano la corsa. Restare in scia mi creava non pochi problemi di sottosterzo perché l'aerodinamica era disturbata. Ho allora deciso di anticipare la fermata ai box per il cambio gomme e credo che questa manovra mi abbia permesso di ottenere il terzo posto. Ho cercato di attaccare anche Mansell per la piazza d'onore ma era decisamente più veloce». Lanciatissimo verso il podio era anche Ivan Capelli che con una corsa magistrale era risalito in terza posizione dopo aver superato piloti «duri» come Patrese e Senna. «La macchina era perfetta — ha commentato amaramente il milanese — e quando ho passato Senna ero certo di poter finire tra i primissimi. E' stato difficile con Patrese che mi ha tenuto dietro a lungo con tanto, forse troppo agonismo, anche perché dal dodicesimo passaggio ero senza frizione. Poi l'ho attaccato nel tratto veloce, dove non se lo aspettava. Il motore mi ha tradito improvvisamente, senza preavvisi». In zona punti è finito Riccardo Patrese che ha lottato dal primo all'ultimo metro. -Ho cercato di passare Senna più volte — ha spiegato il padovano — ma sul rettilineo guadagnava alcuni metri sufficienti per difendersi nel tratto misto della pista. Ero a ridosso del brasiliano e forse per questo ho scelto di non cambiare gomme».

Luoghi citati: Maranello, Spagna