Azzurri addio, per fortuna
Azzurri addio, per fortuna Senza medaglie e senza futuro la squadra di Rocca, ex grande favorita di Seul Azzurri addio, per fortuna n torneo olimpico è servito, invece, all'Urss per verificare il blocco della Dinamo Mosca e al Brasile per collaudare la Nazionale del '90 dal nostro Inviato CARLO COSCIA seul — ' Trentadue anni dopo l'ultimo successo, Melbourne 1956, l'Unione Sovietica ha vinto la medaglia olimpica del calcio. Argento al Brasile e bronzo alla Germania, i pronostici in fondo sono stati rispettati anche se l'Italia, alla vigilia, godeva di qualche favore in più e forse di troppo, dato il valore delle squadre presenti C'erano tutte le migliori, qui a Seul, e dunque nessun paragone è possibile con Los Angeles, ad esempio, dove il quarto posto degli azzurri, date le forze in campo, è stato giustamente considerato come un fallimento. A Seul il piazzamento è stato lo stesso, ma il fallimento è solo mezzo, se pensiamo al carattere dimostrato dalla squadra contro l'Iraq, partita molto difficile sul piano psicologico, e alle belle prove contro Svezia e Unione Sovietica, sfortunata la seconda, si poteva anche andare in finale. Le difficoltà dell'Italia, dicevamo, sono state accentuate dal buon livello tecnico di questo torneo olimpico e anche dalla regola piuttosto assurda che vieta alle nazioni europee e sudamericane di schierare giocatori che abbiano preso parte a partite mondiali o di qualificazioni ai mondiali, n risultato è un ulteriore livellamento dei valori, con il rischio, che l'Italia nostra ha dolorosamente conosciuto sul campo, di incontrare nazioni tipo Zambia o Australia che schierano la nazionale A e che per preparare l'Olimpiade hanno lavorato insieme per mesi. Una norma destinata a cadere: a cominciare da Barcellona 1992 varrà soltanto il criterio dell'età, potranno giocare cioè tutti 1 calciatori che non abbiano ancora compiuto 23.anni. Il livellamento dei valori tecnici, già da tempo in atto nel calcio mondiale, non esistono più squadre materasso, è stato reso ancora più evidente da altri particolari, che in ogni caso non hanno impedito alle otto squadre più titolate di accedere ai quarti, con l'eccezione della Jugoslavia eliminata al primo turno. Uno di questi particolari riguarda il differente approccio delle varie nazioni ai Giochi. Molte difficoltà hanno creato ad esempio alla Germania le società di calcio, contrarie a cedere alla nazionale 1 loro giocatori migliori. Per risolvere in parte il problema è dovuto scendere in campo, metaforicamente s'intende, il presidente federale Hermann Neuberger, il quale ha permesso che a Seul sì presentassero almeno Klinsmann, Wuttke e MilL 1 tre giocatori già utilizzati in molte occasioni da Beckenbauer nella Nazionale maggiore. il caso dell'Italia è leggermente diverso ma altrettanto «istruttivo». I club hanno opposto solo una blanda resistenza, anche se poi, di fatto, non hanno permesso a Rocca di poter disporre della squadra con un certo anticipo: il risultato è stato che il tecnico ha avuto solo cinque giorni per lavorare ed ha esordito contro il Guatemala senza aver disputato un'amichevole e, caso ancora più strano, senza aver mai guidato la squadra dalla panchina. Fra le nazioni diciamo cosi danneggiate dalla regola che abbiamo prima citato, in un certo senso non ha fatto parte il Brasile, che sta faticosamente costruendo la formazione per i mondiali in Italia e dunque ha schierato qui ai Giochi, a differenza ad esempio degli azzurri, destinati a scomparire come squadra, anzi già scomparsi, un complesso proiettato verso il futuro, una specie di nazionale A con qualche assenza. L'Unione Sovietica vincitrice costituisce invece un caso a sé. A parte Alexei Mikhailit chenko, stella della Dinamo Kiev e della nazionale di Lobanovski, la squadra sovietica era formata da giovani (media 25 anni) che in gran parte indossano la maglia della Dinamo Mosca. Un altro blocco dopo quello di Kiev, dunque, un'alternativa per il calcio sovietico che sta dimostrando di possedere rincalzi validissimi Seul. I giocatori sovietici portano in trionfo l'allenatore dopo la conquista della medaglia d'oro La squadra ideale dei cinque cerchi j TAFFAREL | 1—-{Brasile}-—^ ALOISIO (Brasile) CHEREDNMC {Urss) SCHULTZ (Germania) CRUZ (Brasile) iACHINl (Italia) KOUTZNETSOV (Urss) MICKHAILITCHENKO (Urss) MAURO (Italia) ROM ARIO (Brasile) Allenatore: BYSHOVETS (Urss) K.BWALYA (Zambia)
Persone citate: Alexei Mikhailit, Beckenbauer, Hermann Neuberger, Klinsmann, Rocca, Wuttke
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