Italia più bella e più forte con Bordin

Patto antidoping tra gli Usa e l'Urss Patto antidoping tra gli Usa e l'Urss SEUL—n medagliere finale dei Giochi dice che l'Unione Sovietica ha stravinto, precedendo Germania Est — nel mondo dello sport chiamata soltanto Ddr — e Stati Uniti. In mezzo ai due colossi da 250 milioni di abitanti l'uno, una nazioncina da 17 milioni, che resiste nella zona altissima di ogni medagliere, che sparpaglia i suoi successi dovunque, dagli sport antichi a quelli nuovi. Un esame sommario del medagliere dice che per vincere molto bisogna essere o negri (d'Africa, degli Usa, anche del Surinarne) o comunisti. L'Ungheria e la Bulgaria stanno con la ben più possente Germania Ovest. La Romania e la Cina—però questa ultima in ritardo sulle attese — stanno si anch'esse dopo la Corea del Sud, quarta e aiutatissima, sino alla sfacciataggine, dal fattore-campo, ma davanti a Francia, Italia, Gran Bretagna, n Kenya ha gli stessi ori degli ex padroni britannici. Sono considerazioni a caldo ma. pensiamo, definitive. D resto prossimamente. L'Olimpiade di Seul, perfettamente organizzata, ha detto tanto, e su essa c'è tanto da dire, in una sorta di restituzione piacevole. Questa passerà alla storia, purtroppo, anche come l'Olimpiade del doping. Ma forse potrà passare alla storia come l'Olimpiade della prima seria lotta al doping. Ieri Gramov presidente del Coni sovietico e Helmick presidente del Coni statunitense hanno firmato un accordo di smantellamento dei missili chimici, simile — ci si passi il paragone a quello firmato da Oorbaciov e Reagan, Si scambieranno da subito, le due nazioni, informazioni sul doping, esiti di esami, esperienze assortite. Daranno vita a controlli per tutto l'anno. Stabiliranno sanzioni unitarie all'interno dei loro organismi sportivi e coinvolgeranno nella lotta gli atleti: presenti ieri alla firma del trattato Moses per gli Usa, Bubka per lUrss. Nella guerra al doping, o meglio nella disciplina della medicina sportiva, l'Italia ha molto da dire, molto da fare. Magari denunciando i suoi errori. A Seul qualcuno dei nostri si è compiaciuto per come siamo rimasti fuori dalle grandi brutte storie: ma è come compiacersi di non essere ladri. O di esserlo, ma di non venire scoperti. g. p. O.

Persone citate: Bubka, Gramov, Helmick, Reagan