Folla e tanta nostalgia alla nuova Biella-Oropa di Maurizio Alfisi
Folla e tanta nostalgia alla nuova Biella-Oropa Folla e tanta nostalgia alla nuova Biella-Oropa Più di 20.000 persone hanno salutato la rinascita della classica corsa fondata nel '21 - Campioni del passato rivivono il «come eravamo» BIELLA — C'erano proprio tutti al battesimo della nuova edizione della Biella-Oropa, una delle più vecchie corse automobilistiche d'Italia: le autorità della Provincia, campioni del volante di ieri e oggi, le moto e le auto che hanno caratterizzato un'epopea dello sport motoristico italiano, uno sponsor prestigioso, e gente, veramente tanta gente. Nonostante una giornata fredda e piovosa, lungo gli 8 chilometri del tracciato di gara avevano trovato posto più di ventimila spettatori. E' stata quindi soprattutto una gran festa, riuscitissima grazie alla regia dell'Automobile Club di Biella e di Nino Cerniti, un imprenditore biellese tra i più affermati nel mondo, che ha voluto unire il marchio "Cerniti ISSI» alla riedizione della Biella-Oropa che si corse la prima volta nel 1921 fino al 1953. Festa nella festa, il raduno dei campioni del passato. Qualcuno come il conte Giovanni Lurani ha strappato autentiche ovazioni al pubblico, n tre volte campione italiano, vincitore in tante gare famose, dalla Targa Flo¬ rio alla Mille Miglia a Le Mans, malgrado le 83 primavere è salito al santuario, guidando una gloriosa Alfa 1500. Al suo fianco, Gino Valzano, altro grande Anni 50 ■ con Lancia e Maserati, 9 Mille Miglia sulle spalle con due vittorie di classe e tanti succesi in giro per l'Italia. L'entusiasmo ha raggiunto le stelle quando è arrivata Maria Teresa DefUippis, prima donna italiana in Formula uno negli anni '58 e '59, dopo 10 anni con le Maserati. Non aveva mai corso la Biella-Oropa. Ma da quando l'indimenticabile Giovanni Bracco «re della montagna' l'aveva portata a vedere la corsa, le era rimasta la voglia di cimentarsi con la "Strada delle 100 curve». E ieri finalmente lo ha fatto salendo per divertimento con una Fiat Pasqualin siluro 1947. Al santuario della Madonna Nera ad attenderli con Gino Munaron e Consalvo Sanesi, altro grande dì Formula uno, una figura mitica dell'epoca eroica dell'automobilismo italiano: il conte Antonio Brivio. Biellese di nascita, il popolare "Tonino', 83 anni numero uno di Alfa Romeo e Bugatti, due volte vincitore della Targa Florio, protagonista del circuiti del mondo, negli Anni 30, trionfatore nella Biella-Oropa del 1931, ha raccontato commosso gustosi aneddoti della sua lunga carriera. Ma a salutare i vecchi amici a Biella era tornato anche Umberto Maglioli, trionfatore della Carréra messicana. Lo ha poi rappresentato il non meno famoso fratello Claudio, salito con una bellissima macchina: l'unico esemplare della Lancia Carrara D25, 3700 di cilindrata, anno 1955. Ma c'erano anche altri nomi che per gli appassionati dei motori vogliono dire qualcosa: Giletti, Bricarello, Gualtiero Porta, Casalegno. Per la cronaca la nuova Biella-Oropa l'ha vinta il vercellese Maurizio Roaslo con una Osella PA12. E' lui il nuovo recordman della cronoscalata versione moderna con 4'45"64. Ma il vecchio record di Giovarmi Bracco, 8'24", è rimasto nel cuore di tutti, appartiene a un'altra epoca, è storia e nessuno potrà più batterlo. Maurizio Alfisi
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