C'era mezza Italia davanti a Fantastico

C'era mezza Italia davanti a Fantastico Il 52,63% sabato su Raiuno C'era mezza Italia davanti a Fantastico Imbattuto però lo show con Celentano Uno a zero per la Rai nel primo match contro Canale 5. Fantastico, con uno share del 52,63 per cento ha battuto Rocky IV e il suo 30,30. Hanno seguito Mont esano dodici milioni e 591 mila persone. Oli hanno preferito Stallone «solo» sette milioni e 478 mila ascoltatori. Altri numeri: le tre reti Rai hanno toccato i 14 milioni e 468 mila utenti. Le tre Fininvest si sono fermate a 8 milioni e 953 mila. Appena In 816 mila hanno seguito Velluto blu su Italia le appena 659 mila Oli indifferenti di Re te quattro. E' andato meno bene invece il confronto a distanza di un anno Montesano-Celentano: l'altro Fantastico aveva totalizzato il 63,02 per cento fino alle 22,30 e il 61 dopo. Si tratta di cifre interessanti, ma di cui a noi, tutto sommato, che importa? In teoria poco, o niente. In realtà possono trasformare, prima o poi, le politiche televisive. Rocky IV è arrivato sabato sera imbottito dì quarantatre comunicati, fra premo televisivi e spot pubblicitari: l'igiene da baciare, il gas che dà ima mano. In particolare sono sfilati otto premo e trentacinque reclame: quattordici detersivi, sette prodotti alimentari per gatti e per umani, quattro liquori, due iniziative d'investimento, una pattumiera, un materasso, il metano, un'automobile e una camicia. In mezzo, Rocky, risparmiato solo nell'ultima parte magicamente trasmessa tutta filata senza un'interruzione. Non che Montesano non sia stato martellato dal massacro reclamistico: l'ellepì della Oxa (che sentiremo per altri novantun giorni a cadenza settimanale), le sigle di testa e coda del presentatore, i detestabili giochini dell'autogrill o del buondì Motta. Ma almeno nel fumo commerciale Raiuno ha presentato uno spettacolone vero e perfino divertente. Roberto Giovali!, il programmatore numero uno di Canale 5, gli ha sparato addosso un film-kleenex d'importazione che i giovani avevano già usato attribuendogli tredici miliardi di lire nell'Ottantacinque e ora hanno gettato passando il sabato sera a sudare in discoteca. Quando «Festival», lo scorso annoerà andato non benissimo (ma noti fu un naufragio, pur con l'autoevirazione di settantasei spot alla prima), la Fininvest aveva letto il deprofundis del varietà rispetto al Simone. Ora potrebbe leggere quello del Aimone rispetto al v arietà e ritelefonare al Grande Disoccupato Baudo. O finalmente pensare al funerale dell'iperpubblicità. Due statistiche: una è della «S & G» di Milano, ed è stata pubblicata da «Tv Sorrisi e Canzoni». Vi si attesta che solo 1112,7 del telespettatori guarda con un certo interesse la pubblicità. Il 16,6 per cento si alza e torna a spot terminati, mentre il 18,6 per cento cambia canale in attesa della fine dell'intervallo, n 29,4 dei teleutenti guarda distrattamente il succedersi degli spot, mentre 1122,7 asserisce di seguire la televisione senza prestarvi nessuna attenzione e di non accorgersi nemmeno dell'arrivo della pubblicità. Secondo un'altra ricerca (promossa dall'istituto Computel), il 53 per cento degli italiani tre va «irritanti» le interruzioni e il 30 le giudica -intollerabili». Secondo la Computel (potenza contraddittoria della statistica) a cambiare canale sarebbero 43 spettatori su cento, mentre ad allontanarsi dal video sarebbe il 21 per cento. Curiosità: chi abbandona per qualche minuto la tv sembra dirigersi soprattutto in bagno o In cucina. Montesano sabato è salito al migliori livelli televisivi, e la Oxa adesso è forse la numero uno. Ma forse il merito della vittoria Audltel non è tutto loro ma degli spot dell'avversario. Oppure si, e la colpa allora non è della pubblicità, ma del film di Canale 5 che è comunque un brutto film. Sabato prossimo ne va in onda uno ancora più brutto, Scuoto di ladri e vedremo come andrà. Costanzo, nonostante il mare di spot e l'ora impossibile, ogni sera chiama a raccolta centinaia di migliaia di persone. Enrica Bonaccorti alle 13,30 ha raccolto il primo giorno un milione e 300 mila teleutenti, il secondo due milioni e 4 mila e sabato due milioni 221 mila. Questo significherebbe che, tirando le somme, la qualità paga. E quella qualitativa potrebbe essere la svolta televisiva che attendiamo. Stefano Pettinati Roberto Benigni ha movimentato l'esot-dio di «Fantastico»

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