Ora tocca ai militari

Ora tocca ai militari La «rivoluzióne» di Gorbaciov vista dagli Usa Ora tocca ai militari Uno dei consiglieri più vicini a Reagan: «La perestrojka deve affrontare la prova più diffìcile: la ristrutturazione delle forze armate» WASHINGTON — «Il successo di Gorbaciov netta ristrutturazione del partito e del Parlamento è incontestabile, anche se per ora la giàsnost e la perestrojka non si sono tradotte in un miglioramento dell'economia e detta qualità detta vita nell'Urss. Ma il gorbaciovismo non ha ancora affrontato la sua prova più diffìcile, la ristrutturazione dette Forze armate, senza cui non è possibile né l'ammodernamento né la liberalizzazione interna del Paese. Quando verrà il momento, saranno le Forze armate soviètiche, con la loro condotta di fronte ai tagli della Difesa e atte sue riforme istituzionali, a determinare il destino politico di Gorbaciov. Sono persuaso che esse si dimostreranno arbitre di quello che è il più' grande cambiamento dell'Urss dotta rivoluzione bolscevica». Così uno degli uomini più vicini a Reagan, una delle teste pensanti dei repubblicani, ci ha riassunto il parere dell'amministrazione sul terremoto al Cremlino. Nel giudizio dei reaganauti, "Cesare non ha ancora varcato il Rubicone», la rivoluzione gorbacioviana cioè si trova a metà strada. Predirne l'esito sin da adesso, è perciò impossibile. Nell'opinione della diplomazia Usa, non è stato un timore reverenziale delle forze armate ma la necessità di contenere prima i neostalinisti nel pcus a indurre Gorbaciov a rinviare U confronto coi militari. Senza l'appoggio del partito il leader del Cremlino non avrebbe potuto assumere nessuna iniziativa. Ma il confronto sulla Difesa, che consuma una parte sproporzionata delle risorse sovietiche, è inevitabile, «cowis Io è quello sulla cosiddetta solidarietà socialista — ha aggiunto l'altissimo funzionarlo americano—ossia sugli aiuti a Paesi come Cuba e al Vietnam, che assorbono centinaia di miliardi». Le prove di forza tra il potere del Pcus e quello dei mili tari nell'Urss si sono sempre risolte a favore del primo. Stalin purgò i generali nel '37, indebolendo le Forze annate al punto da sfiorare la disfatta contro il nazismo, per paura di un colpo di Stato, o per 10 meno di un esautoramento del partito. Krusciov licenziò 11 maresciallo Zukov, l'eroe della seconda guerra mondiale, perché sognava «di entrare a Mosca sul cavallo bianco come Napoleone», n Dipartimento di Stato non pensa che Gorbaciov si trovi in situazioni cosi estreme: i due militari di punta nell'Urss oggi — il ministro Yazov e il capo dello stato maggiore Akromeiev—sembrano anzi essergli alleati. Ma nella glasnost e nella perestrojka, osserva, due realtà al di fuori dell'esperienza sovietica, le tensioni sono inevitabili, soprattutto quando si tratta di ridurre 11 numero degli effettivi, gli investimenti, 1 teatri delle operazioni. Nella dialettica delle superpotenze, l'equilibrio strategico è determinante, ed entrambe sanno bene che senza il disarmo la ristrutturazione della Difesa sovietica è impossibile. Per questo motivo, una parte dei reaganauti propone di ridimensionare il progetto delle «guerre stellari». Essa ritiene importante 'porgere una mano a Gorbaciov» come auspica la signora Ta-1 tener. «Paradossalmente — ci | ha detto 11 nostro interlocutore —siamo in grado di aiutare il leader del Cremlino. Egli ha bisogno détte atte tecnologie Usa per il risanamento dell'economia, ma noi dobbiamo avere la certezza che non vengano adibite a impieghi militari, specialmente se lo Scudo spaziale verrà ridimensionato». In questo quadro, cruciali sono diventati gli scambi di visite tra i ministri Yazov e Carnicci, e 1 capi di stato maggiore Akromeiev e Crowe. E' la prima volta nella storia delle superpotenze che uno spirito di collaborazione, sia pure cauta, si è stabilito tra il Pentagono e il Aio equivalente nell'Urss. Alla vigilia del cambio della -I guardia tra Reagan e Duka-1 ìds o Bush, la Casa Bianca au- sptImlavsl spica che il gorbaciovismo possa svilupparsi senza intoppi. Essa vede nell'inizio Imminente del negoziati per la riduzione delle armi convenzionali in Europa uno strumento ulteriore per l'evoluzione del socialismo reale o o r o e verso forme più pacifiche, contrarie all'espansionismo territoriale e alle avventure terzomondiste degli anni brezneviani Il cumulo di cariche di Gorbaciov ha sollevato un quesito: se egli sia come Breznev, uomo innanzitutto di potere, o concepisca invece la sua duplice veste di capo dèi governo e del partito come la pista di lancio di una nuova Urss: All'interrogativo la Casa Bianca dà una risposta costruttiva: «Qorby superstar» è l'uomo del rinnovamento, di un rapporto di eguaglianza e non di sudditanza dell'Est europeo, nel rispetto dei blocchi, se possibile «una buona intesa di lavoro» con l'America. Ci ha detto il braccio destro di Reagan: 'Sappiamo tutti di essere a uria svolta storica, di non poterci lasciare sfuggire l'occasione di un'epoca di pace: ma le difficoltà e la precarietà in cui si trova ancora il gorbaciovismo non ci consentono passi di cui potremmo poi pentirci». Ennio Carette (Altro servizio a pagina 15) Gromyko, la vittima più illustre della rivoluzione di Gorbaciov