Ivan va in borsa

Ivan va in borsa Mosca ora vuol quotare le aziende Ivan va in borsa La «perestrojka» sta accelerando anche il dibattito sulle joint-ventures e la convertibilità del rublo MOSCA — La perestrojka finisce in Borsa, gli economisti sovietici spingono perché siano accelerati i tempi della convertibilità del rublo, grosse novità per le joint-ventures. L'Urss è un pianeta in ebollizione. • BORSA — La creazione di un mercato azionario a Mosca è stata annunciata dal ministro delle Finanze Boris Oostev. il motivo è semplice: l'economia sovietica ha bisogno di una Iniezione di capitali, che lo Stato da solo non può reperire. L'aspetto più importante di questa iniziativa, già anticipata dagli uomini di Oorbaclov, è che ci saranno due tipi di azioni emesse da aziende industriali e agricole. Il primo tipo di azioni potrà essere acquistata solo dai dipendenti dell'azienda, 11 secondo da «chiunque». Ciò significa che Mosca avrà una sua Borsa valori, anche se strettamente controllata: le azioni dovranno essere adeguatamente garantite e, in ogni caso, non potranno superare 11 capitale di impresa. ' - • JOINT-VENTURES — Tra le iniziative miranti a incoraggiare l'aiuto straniero all'economia sovietica, 11 governo di Mosca ha all'esame un rilevante aumento della partecipazione di società straniere in jointventures con imprese nazionali. Lo ha riferito una fonte diplomatica occidentale ricordando che, mentre attualmente le società straniere non possono avere una quota superiore al 49% In una joint venture, la proprosta all'esame è di innalzare il limile all'80%. Da mesi gli imprenditori occidentali lamentano presso i dirigenti sovietici la non remuneratività di joint-ventures costituite in base al sistema vigente. Stando alla fonte, funzionari sovietici avrebbero addirittura lasciato intendere che ai partner stranieri potrebbe essere consentita una partecipazione superiore all'80%. L'aumento della quota, sottolinea la fonte, darà alle società straniere un maggior controllo sulla gestione delle joint-ventures. • RUBLO — La posizione del rublo nel mercato monetario internazionale è ormai diventata il principale scoglio nell'attuazione della perestrojka nell'economia e nel commercio estero sovietico. «Per garantire una partecipazione attiva di aziende e consorzi soviètici alla cooperazione industriale diretta con i partner del Paesi del Comecon, occorre risolvere nei prossimi 3-4 anni tutta una serie di complessi problemi in materia economica, compresa l'adozione di un cambio reale del rublo-, scrive nell'ultimo numero la rivista -Vneshnaya Targovlya» (commercio estero). E' necessario accelerare l'Introduzione della convertibilità del rublo. Del resto quest'anno sono stati compiuti i primi passi In questa direzione; i cosiddetti coefficienti valutari differenziati, introdotti all'inizio dello scorso anno, sono stati concepiti come un progresso nel passaggio all'autofinanziamento anche nel commercio estero. Tuttavia la prassi ha dimostrato parecchi difetti di tali coefficienti, adoperati nelle operazioni import/export. Poiché sono troppo numerosi complicano eccessivamente l'intero sistema dei pagamenti. E' particolarmente importante il fatto che 11 carattere differenziato dei coefficienti, per quanto riguarda le merci e le stesse aziende produttrici, cela il quadro reale della redditività di importazioni ed esportazioni, introducendo anche elementi dì ugualitarismo. A ciò va aggiunto che il cambio del rublo non è più uno strumento che permetta di paragonare le spese di produzione nazionali con i rispettivi indici mondiali. Per questo motivo il mensile «Vneshnaya Torgovlya» insiste sulla necessità di ridurre il numero dei coefficienti valutari differenziati, annullando in tal modo il loro carattere individuale. La rivista sottolinea che bisogna raggiungere questo scopo nei prossimi due-tre anni per avere nell'ambito della riforma dei prezzi all'ingrosso, elaborata dall'Urss, un unico cambio valutario del rublo per tutte le operazioni di import/export, r. e. s.

Persone citate: Boris Oostev

Luoghi citati: Mosca, Urss